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BOLLETTINO N. 5

 

 

Anno 2 – n. 1 – 1° Trimest. 2003 – Sped. abb. postale art. 2 com. 20/c Legge 662/96    DCI – PD -Taxe perçue

 

 

Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli amici di suor Maria Chiara Scarabelli

 

 

 

LA REDAZIONE

 

Sebbene il nostro Foglio di collegamento sia artigianale e di qualità assai modesta, tuttavia ci consente di mantenere vivo un rapporto che si alimenta di un messaggio e di una memoria assai preziosi. La figura di sr. M. Chiara e il suo messaggio hanno raggiunto tante persone e hanno valicato i confini di tante nazioni. Se noi perseveriamo nel promuovere questa causa, è perché siamo convinti di servire valori spirituali molto importanti. Sono molte le persone le quali, dopo aver letto le pubblicazioni che riguardano sr. M. Chiara, ci esprimono la loro gratitudine. Ciò che accomuna queste testimonianze è l’esperienza di una pace interiore profonda che pervade quanti si mettono alla scuola del suo cammino spirituale.

Il rapporto di sr. Maria Chiara con Gesù e la Sua santissima Madre è di tale profondità e intensità che stupisce anche chi si crede o si sente un esperto nella vita dello Spirito.

 

Siamo lieti di informare i nostri amici che ci è stato concesso di aprire un sito internet: http://medagliaconsacrati.interfree.it/. che consente di allargare l’informazione sul Dono che la SS.ma Vergine ha voluto fare all’umanità, tramite sr. M. Chiara.

Vogliamo esprimere la nostra gratitudine ai membri dell’Associazione Cattolica di volontariato “Maria Regina delle nostre famiglie” di Bovino (FG) i quali, ormai da qualche anno, dimostrano interesse e simpatia per sr. Chiara, dando spazio nel loro elegante “Giornalino della FEDE” ad articoli che parlano di lei. Nel numero (formato calendario) di Dicembre le è stato dedicato tutto il mese di Gennaio, con un articolo riassuntivo della storia della Medaglia dei Consacrati.

 

Il 29 gennaio c. a., IX anniversario della morte di sr. M. Chiara, alle 15,30, ora in cui rese il suo Spirito al Signore, sarà celebrata una santa Messa nel Monastero delle Clarisse di San Silvestro di Mantova, luogo in cui avvenne il suo transito. Da Padova partirà un pullman di devoti per presenziarvi. Chi desidera partecipare può telefonare ai seguenti numeri: 0498900598 – 049717046

 

Per la fine del mese di gennaio c. a. sarà disponibile Il Fuoco dell’amore che l’Editrice Ancilla ha fatto ristampare e inserire nel suo catalogo.

 

 

MARIA, IDEALE DELLA VITA CRISTIANA

 

Se noi parliamo di Maria, parliamo anche di Gesù, perché sono una cosa sola. Se amiamo Maria, amiamo anche Gesù, non sono mai separati l’uno dall’altra,  per conseguenza mi sembra impossibile amare Gesù senza amare la sua mamma che poi è anche mamma nostra. Chi ci ha dato il Cristo? Il Padre, certamente lui solo. Però egli lo dà a noi per mezzo di Maria. Maria ci rivela Gesù, ci insegna a contemplarlo. La sua vita non è forse una contemplazione continua? Non si può partecipare a questa intimità senza sentirsi (oserei dire) abbagliati, conquistati interiormente da Maria che guarda Gesù col suo amore di madre e la sua fede immensa. Maria forma l’ideale della vita consacrata.  ( Scritti di sr. Chiara)

 

Se parliamo di Maria, parliamo anche di Gesù perché sono una cosa sola.”. In questa dichiarazione cogliamo l’esperienza di Suor Chiara che parla dell’unità profonda ed inscindibile tra Maria e Gesù.

La nostra clarissa, infatti, sia con le esperienze straordinarie di apparizioni e di contatti con Maria e Gesù, sia, soprattutto, in virtù dell’azione dello Spirito Santo, che istruisce ed illumina chi non gli si oppone, entra autorevolmente a parlare di grandi problemi teologici.

Chi ama Maria, ama anche Gesù perché l’una non è mai separata dall’altro. Questo non significa che Maria sia sullo stesso piano di Gesù, ma vuol dire che la Madonna ed il Cristo stanno insieme, congiunti nell’unità dell’amore reciproco. Quest’esperienza di identificazione con il Cristo la troviamo già esperimentata dall’apostolo Paolo quando dice: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me.” L’anima si identifica con Dio, pur non perdendo la coscienza del suo io di creatura.

Suor Chiara scrive: “La Mamma di Gesù è anche madre nostra”. Si allude, qui, alla maternità universale di Maria, conferitale sotto la croce.

La Madonna ci insegna, ci educa, conducendoci per mano verso il  Sommo Bene.

Dio Padre sceglie di far nascere Gesù da una donna, da Maria, per farci il duplice dono del figlio Redentore e della Madre, che umilmente ci introduce in Lui. Il Padre incarna il Figlio in Maria, mediante lo Spirito Santo, come atto di amore  per l’umanità, previsto fin dall’eternità. Maria, quindi, coopera con il suo Gesù agendo sia come madre che come socia nel disegno salvifico.

L’incarnazione del Verbo nel grembo di donna erige Maria da un lato a discepola di Gesù e dall’altro ad educatrice degli uomini che, tramite Lei, possono accogliere la vita del Figlio.  La Mamma Celeste, quindi, non ci ha dato Gesù soltanto una volta, nella meravigliosa notte del Natale, ma ancora e per sempre ci dona il Figlio ogni giorno, sino alla fine dei tempi.

Maria è madre non solo perché intercede nelle richieste di grazie che il popolo di Dio Le rivolge, ma perché è riferimento a cui la Chiesa si conforma per realizzare la sua vocazione di perfezione e di comunione universale.

Ella è il punto di congiunzione tra l’Antico ed il Nuovo Testamento. La sua storia, nelle varie tappe, racchiude, esemplifica e promuove quella dell’intera umanità, nel cammino verso Dio.

La Madonna ci viene data in dono per l’eternità per custodire ed accrescere eternamente Gesù in noi. Ella è sempre Madre per ogni cuore umano che ospiti Gesù e  ci insegna ad essere, a nostra volta, madri, cioè a lasciare sempre più spazio al Cristo dentro di noi. Là dove alberga Gesù, lì c’è anche il dono della presenza della Madre che ci insegna a contemplarlo. Maria è, dunque, un miracolo stupendo della munificenza di Dio.

Maria ci rivela Gesù, ci insegna a contemplarlo.  Suor Chiara sottolinea come Maria ci partecipi la sua contemplazione di Gesù, aiutandoci a mantenere la direzione verso di Lui.

Chi partecipa, al fianco della Madonna, alla contemplazione del Figlio suo, rimane conquistato e condivide con Lei il suo amore di madre e la sua fede immensa. Dal Cuore Immacolato di Maria il cristiano attinge amore, esempio, consiglio, sollecitazioni e grazia. E’ ovvio, dunque, che l’aiuto della Madonna è prezioso, anzi, necessario, per qualunque cristiano che, in quanto tale, aspiri al perfezionamento della relazione con Gesù.

 

Anna Maria La Rosa

 

 

ALLA SORGENTE DEL SUO SORRISO

 

Nei numeri precedenti di questo foglio di collegamento ho parlato del sorriso di sr. Chiara che illuminò la sua persona per la durata di tutta la sua esistenza terrena. Ho pure accennato ad un periodo in cui la promessa fatta a Gesù di sorridere sempre, anche nelle ore buie, come Lui stesso le aveva chiesto, andò in crisi. Il sorriso, che né i rimproveri, né le umiliazioni, né le altre acute sofferenze fisiche e morali, riuscirono a spegnere, entrò in crisi quando venne interpretato come un’astuzia per accattivarsi la simpatia e una forma di strafottenza nei confronti di chi la rimproverava. La crisi, però, non fu determinata dalla cattiva interpretazione che veniva data al suo comportamento, ma perché coloro che la rimproveravano erano proprio i suoi Superiori, nei quali vedeva i rappresentati in terra di Gesù. Lei stessa esplicita il perché di questo dolore: “Mio Dio, Padre dolcissimo, non mi curo dell'opinione delle creature perché tu solo sei il giusto giudice che conosci la verità, ma, nello stesso tempo la fede mi insegna che tu parli nella persona dell'autorità e la loro volontà è pure la tua, quando dici: “Chi ascolta loro, ascolta me”. La crisi, quindi, si spiega col fatto che lei ha promesso a Gesù di sorridere sempre come Lui stesso le chiese, mentre ora i Superiori, nei quali lei vede Gesù, biasimano tale comportamento, come provocatorio, segno di poco rispetto. Solo in questa luce si intuisce il dramma racchiuso nel suo interrogativo: “Come è possibile questo? Gesù smentisce, forse, Gesù…?  Da un lato non dubita che sia stato proprio Lui a chiederle di sorridere sempre ma, nello stesso tempo, non può mettere in dubbio che ora sia ancora Lui, nella persona dei suoi Superiori, a biasimare il sorriso. Solo in questa luce si comprende il significato dell’espressione carica di angoscia: “Non capisco questa cosa, soltanto adoro i tuoi disegni !

In lei la fede non vacilla neppure quando sembra contraddirsi. Sr. Chiara supera lo scoglio di una fede, in apparenza contraddittoria, aggrappandosi alla certezza dell’amore: L'amore sarà sempre l'unica mia gioia. Il sorriso è sì, una manifestazione dell’amore, non è però l’amore. Anche senza di esso: Posso (ugualmente) amare il mio Padre celeste Sballottata e disorientata dalle tenebre che tentano di oscurare la sua fede, s’aggrappa alla certezza dell’amore che, come dice san Paolo, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta… La forza dell’amore la riporta in quota e con decisione esclama: Non voglio più mettere limiti alla mia fiducia, ma sperare contro ogni mia speranza. Anche quando tutto sembra perduto, spererò ancora, sicura che egli si ricorderà un giorno di questo piccolo granellino di sabbia nel deserto, in questo esilio, ne avrà compassione e mi porterà Lui stesso a casa mia».

 

Quali le sorgenti del suo sorriso?

 

Nelle note autobiografiche, disseminate negli suoi Scritti di sr Chiara, là dove parla della sua fanciullezza, troviamo un passo assai emblematico: Quando all'età  di cinque anni io insistevo per aiutarla (la mamma) nei lavori di casa, nella custodia delle sorelline, si mostrava soddisfatta e, sorridendo, mi diceva: «non vedi che pesano più di te!». Capivo che era contenta della mia sollecitudine nel poterla sollevare di tanta fatica.

Quando suor Chiara ci parla della mamma terrena, ce la inquadra sempre in una cornice di sorriso. Nel passo riportato  possiamo cogliere come il sorriso sia per lei una dichiarazione di amore e di compiacenza del suo operato: Capivo che era contenta della mia sollecitudine nel poterla sollevare di tanta fatica.

Poco dopo la morte della mamma, in preda alla tristezza e allo sconforto, si recò in Chiesa per sfogare il suo dolore e trovare conforto nella Mamma Celeste ed ebbe l’esperienza di vedere la statua della Vergine animarsi per rassicurarla della sua protezione materna. Nella descrizione di quella esperienza, che lei ci ha tramandato ripetutamente nei suoi Scritti, ciò che più la colpisce della Santissima Vergine è il suo sorriso:

La Madonna mi guardava con occhio materno; mi sorrideva, (…) aprì il suo manto celeste coprendomi tutta come  segno di protezione e mi disse: “Coraggio, figlia mia, non temere, io ti farò da mamma. (…) Il Signore ha dei disegni sopra di te, ti vuole tutta sua. Osai chiedere: “Mamma, come posso essere tutta di Gesù ?”.  Sorridendo, mi rispose: “Lo capirai in seguito; ora va’ ché il dovere ti aspetta”…

Negli anni che seguirono, fino alla sua morte, la Vergine le apparve molte altre volte. Famose sono le apparizioni nelle quali la Vergine le chiese di far coniare la Medaglia dei consacrati: nel registrarle, suor Chiara mette sempre in primo piano il sorriso della Vergine. Perfino nell’apparizione del 27 luglio 1993, in cui la Vergine le si mostra fortemente addolorata e le dice delle cose molto tristi, suor Chiara sottolinea come il commiato da lei sia stato sigillato dal sorriso: “Il Volto era di una bellezza che non so dire, però aveva una espressione di mestizia. Solo al termine, prima di lasciarmi, mi ha sorriso…”

Io penso che le sorgenti del sorriso di sr. Chiara siano da individuare nel sorriso della sua mamma terrena e, poi, nel sorriso della Mamma Celeste.

Già nel secondo numero di questo Foglio di collegamento ho sottolineato che il suo sorriso iniziò come espressione spontanea e naturale, frutto di un temperamento ricco e di uno stato d’animo lieto e gioioso, divenendo, poi, risposta voluta di gioiosa adesione ad una precisa ed esplicita richiesta di Gesù.

Suor Chiara comprese molto presto che non sarebbero bastati un carattere forte come era il suo e una volontà tenace e decisa per mantenere acceso il sorriso sul suo volto, in ogni circostanza della sua vita, come le aveva chiesto Gesù. Non tardò a rendersi conto che la fedeltà a Dio è possibile solo se la chiediamo, come puro dono, con la preghiera insistente. Nei suoi Scritti troviamo molte preghiere che hanno come richiesta  la capacità di sorridere sempre. La preghiera che riportiamo qui ne è un esempio eloquente:

Mio Signore Gesù, Ti prego in unione di Maria, essa Te lo chiede per me, fa che nonostante il mio nulla, appoggiata a Te possa sorridere sempre. Anche se il sorriso fosse velato di lagrime e sentissi lo schianto nel cuore. (…) Fa che possa sorridere nella gioia e anche nel pianto, nel bene e nel male, per me e per gli altri, sorridere per alleggerire il dolore degli altri, (…) Fammi sorridere alla vita e alla morte, alla luce e alle tenebre, a Te e a tutti per Tuo amore... Sorridi anche Tu a me povero nulla col Tuo sorriso che è amore, sempre amore, sorridi anche Tu alla Tua piccola pallina che vuole rallegrare il Tuo Cuore... E Tu, dolce Mammina, sorridi sempre alla Tua piccolina che ha fatto perenne dimora nel Tuo Cuore.

 

Mi pare che Maria Ss.ma non solo le abbia ottenuto quanto in questa preghiera ha chiesto, ma abbia fatto di lei la manifestazione del suo stesso sorriso materno.

fra Alessandro Domenicale ofm

 

 

In Memoria di Maddalena Atsuko

 

Il 14 giugno è morta la signora Maddalena Atsuko, giapponese, madre di tre figli ancora giovani. Era una donna di convinta fede cattolica, e da anni ha lavorato con amore e dedizione ammirevole per la diffusione della devozione mariana presso i suoi connazionali cattolici. Ha pubblicato con il computer di casa numerosi periodici "il Sentiero di Maria". organizzava alcuni gruppi di preghiera ogni mese sempre con 1a Messa.

Grazie alla sua generosa iniziativa sempre motivata dalla filiale devozione e affetto alla Nostra Madre celeste, anche la Medaglia per i Consacrati ha cominciato diffondersi recentemente fra i giapponesi

Preghiamo la Madonna, perché il lavoro iniziato da Maddalena Atsuko continui andare avanti anche in futuro.

 

Per questa Sorella, anche se non l’abbiamo conosciuta personalmente, proviamo affetto, stima e venerazione. La ricordiamo nelle nostre preghiere e ci affidiamo alla sua intercessione.

 

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