Torna al sommario

 

BOLLETTINO N. 4

 

 

Anno 1 – n. 4 – 4° Trimest. 2002 – Sped. abb. postale art. 2 com. 20/c Legge 662/96    DCI – PD -Taxe perçue

 

 

Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli amici di suor Maria Chiara Scarabelli

 

 

 

LA REDAZIONE

 

Il nostro Comitato ringrazia di vero cuore quanti continuano  a manifestare il loro gradimento per l’iniziativa di questo Foglio di collegamento. Se ci permettiamo di accludere il conto corrente postale è solo per offrire la comodità a quanti volessero devolvere qualche offerta, finalizzata unicamente alla diffusione degli Scritti di Suor Chiara e, soprattutto, a far conoscere il dono che la Vergine Maria ha voluto offrire ai suoi figli per mezzo di lei. Ci preme, tuttavia, precisare che la nostra speranza non è di ricevere offerte ma di promuovere la conoscenza di questa causa, convinti come siamo che essa racchiuda motivi di speranza e di consolazione per gli uomini del nostro tempo.

A questa nostra speranza offre segni di riscontro, fra le tante altre, anche la lettera di un Padre Scalabriniano, missionario in Brasile, che qui pubblichiamo nella rubrica Testimonianze.

Siamo in attesa che venga installato un sito internet che presenta, in sintesi, la vita e il messaggio di Suor Chiara e che offra la possibilità di dialogare anche a mezzo di questo strumento. Desideriamo, anche, avere rapporti epistolari concernenti la risonanza che questa figura di Clarissa suscita nella vita di chi ne viene a contatto

 

 

LA PREGHIERA DEL CUORE

 

La vera preghiera è dialogo con Dio, il quale è bene sommo, comunione intima con lui, con la Madre sua e Mamma nostra. Come  avviene per gli occhi del corpo che sono rischiarati dalla luce, così accade anche per l'anima che, se è tesa verso Dio, viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera.

In essa più che parlare con le labbra, bisogna ascoltare col cuore. La preghiera non deve essere fatta a fior di labbra, per abitudine, ma deve sgorgare dal di dentro; non deve essere solo eseguita nei tempi e nelle ore stabilite, ma fiorire continuamente, giorno e notte. Il piede e la mano al lavoro, il cuore, però, a Dio...

Io dormo, ma il mio cuore veglia con te, o mio amato Signore...

Durante tutte le occupazioni possiamo e dobbiamo trovare l'intimità con Dio, nostro sommo bene. Se le nostre attività sono preziose, perché ci consentono di donarci agli altri con generosità, tutto il nostro agire deve essere insaporito dall'amore divino. Possiamo godere di questo vantaggio per tutta la vita.

La preghiera è luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo.

L'anima, elevata fino al cielo dalla preghiera, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili...

Come il bambino che, piangendo, grida alla madre, così l'anima cerca ardentemente il volto di Dio, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni bene visibile.

La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio e, nel medesimo tempo, rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica, la preghiera del cuore.

Essa è desiderio di Dio, fame e sete dell'infinito, di amore ineffabile che non proviene dalle creature, ma è prodotto dalla grazia divina. Della preghiera, l'Apostolo dice: “Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi, con gemiti inesprimibili.” Oserei dire, pur nella mia ignoranza, che Dio prega Dio per noi.

Se il Signore ci concede un tale modo di pregare, possediamo una ricchezza ed un cibo celeste che saziano completamente ed accendono l’anima di desiderio per lui. Un fuoco ardentissimo allora la infiamma, essa  sente una sete ardente di amare Colui che tanto ci ama e tutto si dona a noi. Questo fuoco, allora, diventa martirio, sete di amare quell’Amore che da tanti non è amato!

Amarti, o mio Dio, e farti amare! ( Scritti di sr. Chiara)

 

***

 

Meditando sul significato profondo della preghiera e cogliendone la peculiarità, si scopre che essa è contatto con la Divinità che ci permette di essere, come dice suor Chiara, illuminati della sua luce e di godere dei suoi doni.  La nostra Clarissa ci indica le modalità per instaurare questo contatto:

La preghiera deve sgorgare dal di dentro, cioè essere un continuo rinnovarsi della relazione fra l’uomo e Dio. L’amato si rivolge all’Amante per avere conforto, per manifestare la sua gioia, per chiedere lumi, ecc. Essa, dunque, è relazione con l’Altro, in tutte le infinite sfaccettature di un rapporto totalizzante.

La preghiera deve essere intimità ininterrotta con Dio e non può essere confinata, dunque, solo in momenti o situazioni specifiche. Non c’è attimo della nostra giornata che non possa e non debba essere condiviso con Lui. Occorre, come dice Suor Chiara, esserGli intimi.

 La preghiera, gettando un ponte fra infinito e finito, ci permette di restituire a Dio, liberamente, il dono della vita che Lui stesso ci ha dato. In questo reciproco donarsi si attua il dinamismo dell’amore. Allora, tutto quello che facciamo può essere preghiera.

Quando viviamo questa relazione, lo Spirito ci aiuta ad esprimere ciò che vorremmo dire e non sappiamo.

Si prega anche con il silenzio quando, paghi dell’esistenza dell’Altro, si è contenti di esserGli vicino, sapendo che Lui sa tutto, facendosi reciproca compagnia. Così, il nostro cuore si colma delle Sue perfezioni, delle Sue grazie.

La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio (…)  rende felice l’anima perché appaga le sue aspirazioni.  Ciò che qui Suor Chiara suggerisce è quella forma di dialogo che ci permette di relazionarci con Lui, arricchendo e appagando il nostro essere. Pregare con il cuore è semplice: è come inviare una lettera all’Amato, scritta con le nostre parole. Gesù ci ama e conosce i nostri problemi, vuole sentirci vicini, desidera le nostre confidenze. Ogni momento, quindi, è buono per pregare: Grazie, Gesù per questa bella giornata di sole… aiutami ad essere paziente… assistimi  nella notte mentre dormo...

La preghiera, in tal modo, vivifica e stimola il dialogo permettendo di vivere con più facilità, in grazia di Dio. Essere perennemente al Suo cospetto aiuta a non offenderLo, ad agire per amore, non per paura, stimolando gli aspetti propositivi non quelli impositivi della legge.

Anna Maria La Rosa

 

 

TI PROMETTO DI NON SORRIDERE PIÙ!

 

La vita di Sr M. Chiara fu molto provata, senza, però, che ciò la scandalizzasse o compromettesse il suo rapporto di amore nei confronti di chi ne era lo strumento. Lei considerava la prova come un’occasione che le veniva offerta per dimostrare il suo amore a Gesù. Naturalmente questo modo di pensare non vanificava, né diminuiva, la natura tenebrosa e dolorosa che la prova racchiude in sé.

Ci fu un periodo prolungato di molti anni in cui, per ragioni inspiegabili e misteriose, suor Chiara dovette attraversare la notte oscura all’interno della sua stessa comunità. Sospettata di cose tenebrose, veniva rimproverata aspramente davanti a tutte le sorelle, comprese le sue novizie. Lei, sebbene innocente, di  proposito non volle mai giustificarsi e neppure spegnere il sorriso dal suo volto.

Ebbe in lei una risonanza particolare quanto gli Evangelisti evidenziano nel comportamento di Gesù durante il suo processo e condanna a morte: Jesus autem tacebat.

Suor Chiara praticò quel genere  di disciplina che fa conservare un segreto fino all'estremo, la rinuncia a qualunque parola potesse giustificarla, con un coraggio che ha dell’incredibile. Scriveva negli anni più tenebrosi: “Devo a qualunque costo non scusarmi mai anche se fossi accusata ingiustamente, anzi, in questo caso, accettare più serenamente per avere qualche cosa da offrire a Gesù”. Ad una disciplina  di tal sorta la nostra epoca non è più sensibile. Suor Chiara, però, non conobbe altro che l’epoca di Gesù e di Maria, letta in quest’ottica.

Scrive J. Guitton, nel suo bel libro “La Vergine Maria”, a proposito del silenzio che ha conservato Maria, nei confronti di S. Giuseppe, quando venne a trovarsi incinta per opera dello Spirito Santo: “Il retto agire e il non essere capiti vanno quasi sempre di pari passo: però aiutano a vivere secondo Dio.”

Molto probabilmente l’agire dei Superiori nei confronti di suor Chiara fu retto, di ciò lei stessa non dubitò mai, ma l’interpretazione che il suo sorriso fosse un’astuzia per accattivarsi la benevolenza, fu totalmente falsa. La pagina che segue, oltre essere commovente, ci offre un saggio di una spiritualità tutta fondata sul puro amore e sul puro abbandono.

 

* * *

 

«Mio Dio, ti avevo promesso di sorridere sempre per tuo amore, anche quando il cuore soffre pene di morte, affinché nessuno conosca il mio soffrire, ma tutto sia noto a te solo. Tu conosci e scruti ogni palpito, ogni sentimento del cuore e sai che in questo mio operare non vi è  niente di umano, ma solo il tuo amore, la tua gloria; ma tu vedi che questo mio contegno non va a coloro che mi circondano e viene interpretato come un'astuzia per attirarmi l'affetto, la stima delle creature.

Mio Dio, Padre dolcissimo, non mi curo dell'opinione delle creature perché tu solo sei il giusto giudice che conosci la verità, ma, nello stesso tempo la fede mi insegna che tu parli nella persona dell'autorità e la loro volontà è pure la tua, quando dici: “Chi ascolta loro, ascolta me”. C’è tanto  dolore nel mio povero cuore nel vedere che faccio soffrire i miei superiori, sia pure involontariamente, perché non lo voglio, anzi vorrei essere il loro conforto. Non capisco questa cosa, soltanto adoro i tuoi disegni e chino il capo sotto la tua mano paterna sforzandomi di vedere te solo in ogni cosa e ti prometto di far ogni sforzo per non sorridere più. Procurerò più che potrò di essere riservata e anche questo per puro amor tuo, nonostante il dolore che mi ferisce sul vivo, perché so che anche questo non garberà. Vorrei nascondermi sotto terra, scomparire agli occhi di tutti e godere in pace, nell'intimo del mio cuore, questa pena amarissima. L'amore sarà sempre l'unica mia gioia. Posso amare il mio Padre celeste: oh,  quale felicità per una misera creatura, avere un papà che è  Dio! Se il piccolo bambino che si trova fra le braccia della sua mamma si sente sicuro, non teme nessuna cosa, sa di essere difeso: eppure anche la mamma  è una misera e debole creatura… ma Dio, è  l'essere infinito, quello che vuole, lo può fare. Che  cosa potrà, dunque, temere chi si abbandona con fiducia filiale sul suo Cuore divino?... Comprendo sempre meglio che dal nostro buon Padre si ottiene quanto si spera. Non voglio più mettere limiti alla mia fiducia, ma sperare contro ogni mia speranza. Anche quando tutto sembra perduto, spererò ancora, sicura che egli si ricorderà un giorno di questo piccolo granellino di sabbia nel deserto, in questo esilio, ne avrà compassione e mi porterà Lui stesso a casa mia».

 

* * *

 

Questa pagina potrebbe introdurre un capitolo molto ampio relativo alle sofferenze e alle prove di ogni genere sopportate da suor Chiara nel corso della sua vita. Per adesso mi limiterò a richiamare l’attenzione su alcune espressioni che considero la chiave che ci consente di capire un atteggiamento che ha del paradossale.

a) …ti avevo promesso di sorridere sempre… Il perché di questa promessa ce lo spiega lei stessa:

--“…l’amore è saper sorridere sempre anche nel dolore…”.

--“… non fare pesare la nostra sofferenza fisica o morale sugli altri, accogliere tutti con un sorriso, tenere ben stretto il nostro cuore, per poter riuscire, con l’aiuto dell’alto, a soffocare la sofferenza e sorridere sempre...

-- “Mi ricordo che all'inizio della mia vita religiosa, una santa Madre vissuta in questo Monastero, era Serafina di nome e di fatto, mi amava tanto e mi diceva: «Sempre serena e contenta per amore di Lui che ci ama, il suo peso è leggero, il suo giogo è soave, anche se nel cuore fosse venerdì santo, cioè giorno di agonia, lo sappia Lui solo, all'esterno deve essere sempre Pasqua di gioia, di resurrezione, Alleluia...» Il sorriso di questa cara Madre l'ho nel cuore.”

Ecco il perché del suo sorriso chiarito attraverso le sue stesse parole.

Fra Alessandro Domenicale

 

 

TESTIMONIANZE

 

Jundiai (SP) 23-9-2002

 

Rev.mo Mons. Luigi Molinari

 

Ieri ho ricevuto da mia nipote il materiale che Lei, molto gentilmente mi ha mandato, e con queste poche righe Le invio sincero ringraziamento. Queste pubblicazioni, più che sorpresa, mi hanno molto soddisfatto: credo che il Signore mi ha fatto una grazia. Lei forse si sarà accorto del mio interesse, circa la persona di Suor Maria Chiara, quando ha ricevuto la visita di mia  sorella e di mia nipote, e devo proprio sinceramente ringraziarla. Mio fratello Giuliano, che poco tempo fa è stato a Piacenza, mi aveva portato il  libro: “Il fuoco dell’amore” che Mons. Bozzuffi mi mandava; si trattava della vita di una conterranea e quasi contemporanea; fin da principio alla curiosità è subentrata l’ammirazione e un profondo interesse: questo libro l’ho divorato in poche settimane; con i miei compagni Sacerdoti e secolari è diventato l’argomento delle nostre conversazioni; sono arrivato al punto di copiare frasi e preghiere di suor M. Chiara e consegnarle per iscritto a certi miei conoscenti. Con le Suore Scalabriniane, di cui sono cappellano, qui in parrocchia, varie volte ho avuto l’opportunità di far conoscere questa anima santa, che è Suor M. Chiara, e qualcuna, che conosce la lingua italiana, ha letto il libro “Il fuoco dell’amore”, ne sono rimaste molto soddisfatte. Ho sfogliato il libro: S. Maria Chiara Scartabelli, Icona purissima della Vergine Maria e Un dono per i consacrati al mio Cuore Immacolato, e mi sono sentito riconfermato nel mio entusiasmo, e presto comincerò pure a leggerli attentamente. L’altro materiale (coroncina e medaglia) cercherò pure di divulgarlo nel migliore dei modi.

Fra alcuni mesi (Giugno 2003) se Dio vuole, sarò a Piacenza durante un mese intero per un “riciclaggio” nella Casa Madre degli Scalabriniani, in via Torta: credo che avrò l’opportunità, molto gradita, di venire a trovarla lì a Pianello, e … possibilmente parleremo circa la possibilità di divulgare l’interesse e la conoscenza di questa santa Religiosa Clarissa, Suor M.  Chiara.

Per ora voglia ricevere i miei più sinceri ringraziamenti e rispettosi saluti: arrivederci se Dio Vorrà

Con tutta la mia Stima

p. Francesco Dodi C:S:

***

 

 

 

Editore / Proprietario:            “Comitato Suor M. Chiara Scarabelli”

Redazione:                              Via Mameli n. 8 – 35020 Ponte San Nicolò (Pd) Italia

                                               Tel. 049/718216 – Fax 049/8969595 –

                                               e-mail: comitatochiarascarabelli@virgilio.it

                                               http://www.diweb.it/pd/medagliaconsacrati/

Direttore responsabile:           Daniela Ghio

Capo redattore:                      Fr. Giovan Battista Ronconi

Aut. Tribunale di Padova       n. 1770 del 18/12/2001

Stampato in proprio

 

 

Torna al sommario