BOLLETTINO N. 3
Anno 1 – n. 3 – 3° Trimest. 2002
– Sped. abb. postale art. 2 com. 20/c Legge 662/96 – DCI – PD -Taxe perçue
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Suor Chiara
Scarabelli U
N M E S S A G G I O
D A S C O P R I R E E
U N V O L T O
D A C O N T E M P L A R E Foglio
di collegamento per
gli amici
di suor Maria Chiara Scarabelli |
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LA REDAZIONE
Qualche lettore ha chiesto al nostro Comitato di precisare qual è il messaggio specifico di sr. Chiara. La spiritualità che ha incarnato nella sua persona è senz’altro un messaggio di straordinaria ricchezza. Nutriamo la speranza di poterlo rendere pubblico, in un prossimo futuro, convinti come siamo della sua preziosità. Tuttavia vogliamo precisare che quello che ci ha spinti a parlare pubblicamente di questa figura ha la sua ragione primaria in un evento mistico, accadutole negli anni ’50 del secolo passato. In sintesi: la Madonna le apparve nel 1950, mentr’era in adorazione eucaristica, e le chiese di far coniare una medaglia che fosse segno del dono del suo Cuore ai figli che vivono la consacrazione fatta da Pio XII il 31/10/ 1942, come Lei stessa aveva chiesto a Fatima, e, nello stesso tempo, fosse pure un richiamo a viverla con autenticità per quanti l’avessero dimenticata. Il racconto di questo evento straordinario si trova per intero nella seconda parte del volume: Suor Maria Chiara, Icona purissima della Vergine Maria, pubblicato dall’Editrice Ancilla. Un estratto di questo evento è stato pubblicato, sempre dall’Editrice Ancilla, in un fascicoletto dal titolo: Un dono della Mamma. Questo evento, attraverso un simbolismo semplice, mette a fuoco la natura profonda del nostro rapporto filiale con Maria. Il mistero della maternità di Maria, che abbraccia tutti gli uomini, è stato illustrato e approfondito, in modo particolare nella seconda metà del secolo passato, da autorevoli documenti del Magistero, nonché da approfonditi studi biblici e teologici. Tale mistero richiede di essere rimeditato per promuovere una devozione mariana che risponda al significato voluto da Gesù quando, prima di morire “vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19, 26-27).
Questo, dunque, è il
messaggio che ci preme divulgare, convinti, come siamo, che sia proprio quanto
la Vergine Santissima ha inteso chiedere donandoci la medaglia dei consacrati.
LA PREGHIERA È L’ARMA
DI TUTTE LE VITTORIE
La
preghiera è l’arma di tutte le vittorie. La preghiera, come diceva un’anima
santa “è la debolezza di Dio e forza dell’uomo”. Non ha forse detto Gesù:
“Qualunque cosa domanderete al Padre mio in nome mio, vi sarà concessa”? ( Gv
14, 13). La parola di Gesù non viene mai meno, anche questo l’ha detto Come la mamma
trova tutta la sua gioia nell’accogliere ed esaudire il balbettio con cui il
suo bimbo avanza le sue richieste, tanto più il cuore paterno di Dio non sa
negare nulla di buono ai suoi figli che ama di un amore infinito. S. Caterina
da Bologna diceva che la preghiera è uno sguardo semplice e amoroso su Dio,
Trino...
L’amore
non ha bisogno di parole; anche umanamente parlando, a due persone che si
amano, basta uno sguardo per comprendersi, basta dunque una mutua unione di
cuori, perché l’amore sa farsi capire anche con il silenzio. Una volontà sazia
di Dio, mentre tutto le è tolto, è il più puro di tutti gli amori. L’amore è un
grido che non tace mai, che parla anche nel silenzio, il suo grido penetra il
cielo e commuove il cuore di Dio e quello della sua dolce e cara Madre, che è
pure mamma nostra.
Quanto dobbiamo essere riconoscenti a Dio che ci ha dato per mamma la mamma sua. Il mio silenzio ti parla, o mio Dio! Tu conosci i gemiti del mio cuore; nulla sfugge al tuo sguardo... Il silenzio può esprimere una fusione di cuori, un’intimità che nessuna parola può esprimere... Amare ed essere amati da colui che si ama è la più grande gioia... Maria è la dolce e fedele compagna nel viaggio quotidiano verso la casa del Padre. Lasciamoci condurre, o meglio, portare da lei, sicuri di arrivare alla meta tanto sospirata...(Da Icona purissima della Vergine Maria, Editrice Ancilla, p. 218)
* * *
Padre Pio, soleva dire, riferendosi alla corona del Rosario: “Questa è l’arma.” Nel brano scelto, suor Chiara esordisce con una frase molto simile a quella del santo di Pietrelcina: “La preghiera è l’arma di tutte le vittorie.” A dichiararla un’arma imbattibile è la stessa Parola di Dio, in cui il credente ripone certezza.
Gesù lo ha, infatti, assicurato quando ha detto: “Qualunque cosa chiederete…”. Sappiamo che la Parola di Gesù è verità e che non verrà mai meno: “ Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Perché Gesù esalta il valore della preghiera? Il Dio dei cristiani esce dal suo silenzio già nel Vecchio Testamento, parlando all’uomo e guidando il suo Popolo eletto. Successivamente, invia l’unigenito nel mondo per liberare l’umanità dai ceppi del peccato. Dio dimostra, così, di volere entrare nella storia degli uomini. Nei Vangeli, poi, c’è l’esplicita dichiarazione di amore di Dio per l’umanità che vuole redimere e restituire alla originaria condizione. Dio non è geloso della sua dignità, ma, per amore, si fa piccolo, umile, diseredato, giungendo fino alla morte in croce per condividere con l’uomo la sua debolezza e partecipargli la sua grandezza. Tuttavia, Gesù, non viene solo per condividere ma per redimere e chiamare l’uomo alla sua più profonda vocazione: la piena comunione con Dio. Perché l’umano si congiunga con il divino, dice Gesù, occorre la preghiera.. Essa, rivela Gesù e lo ribadisce suor Chiara, consente all’uomo di rivestirsi delle virtù di Dio, mentre Dio si rende, con essa, debole. È un venirsi incontro dell’amante con l’amato, un ponte fra cielo e terra. Come una mamma gioisce nell’accontentare il figlioletto, così Dio, scrive suor Chiara, prova infinita tenerezza e condiscendenza per l’orante.
Dio, infatti, continua la nostra suora, non negherà mai nulla di buono ai suoi figli. Egli esaudisce sempre le nostre preghiere, colmandole di infinita misericordia, completandole e correggendole in vista del nostro vero bene. Non c’è preghiera che vada perduta. Dio non ci permette di perdere la nostra primogenitura di figli per un piatto di lenticchie! Sa ciò di cui abbiamo bisogno, quel che serve per la nostra salvezza eterna. Egli, quindi, nell’accogliere le nostre preghiere, le epura dalle scorie del male, o dall’ignoranza, dalla cecità o dagli egoismi, comportandosi come il timoniere che corregge la rotta, adattandola alle maree, alle tempeste, alle bonacce, per farci giungere alla meta.
La preghiera, dice allora suor Chiara, con santa Caterina di Bologna, è l’atto di volgere gli occhi su Dio, uno sguardo di amore. È un legame amoroso tra Padre e figlio: non occorrono, per essa, parole. Le persone che si amano si comprendono solo con uno sguardo. Questo contatto crea l’unione dei cuori: “L’amore si comunica anche con il silenzio”. Quest’ultimo, condizione di comunione con Dio, non esprime privazione, ma pienezza, costituisce un “luogo” in cui Creatore e creatura si incontrano, nel quale l’anima umile si abbandona al proprio Dio.
L’amore puro, scrive suor Chiara, è quello dell’uomo che sgombra l’anima da qualunque richiamo terreno producendo il vuoto da qualunque affezione e desiderando solo Dio.
L’amore, continua Suor Chiara, per sua natura è relazione, è tensione verso l’Altro, dialogo tra l’amante e l’amato, anche se ” silenzioso”. Esso, scrive la nostra clarissa, è un grido che non tace mai, cui Dio non può restare insensibile, perché “penetra il cielo”. Lo sforzo dell’uomo di balbettare un dialogo con Lui, commuove Dio Padre, che, affiancato dalla Mamma Celeste, si china amorevolmente sul figlio.
Grazie, o Dio, continua Suor
Chiara, per il dono della Mamma tua. Dio non ci lascia da soli in questo
viaggio di trascendenza verso di Lui: ci affianca Maria. Ella ci è madre, compagna,
consigliera. L’uomo, debole e fragile creatura, potrebbe facilmente smarrirsi. Ecco, allora che Dio ci manda una
guida ,un aiuto nella scala verso l’infinito. Maria corredentrice ci fa da
Madre, vigila sul nostro percorso, ci sprona aiutandoci a superare gli ostacoli.
La Mamma celeste non permette che
nessuno dei suoi figli vada perduto e
vigila perché questo non accada. Non
rimane, allora, che abbandonarsi a Lei per avere la certezza della strada e
della meta.
Anna
* * *
TUTTO CON L’ABITO DEL SORRISO...
La riflessione sul sorriso di Sr Chiara non è
stata ancora esaurita. In questo numero ci limitiamo a riportare un saggio tratto
dai suoi Scritti nel quale ci rivela come fosse fermo il suo proposito di non
smettere mai l’abito del sorriso. Vedremo prossimamente come, in un particolare
periodo della sua vita, sia stata costretta a fare il proposito di non
sorridere più…
“Per me, povero nulla,
quando ho qualche cosa che mi fa soffrire, il mio rifugio è sempre stato Gesù e
Maria... loro mi comprendono anche senza parole... e poi non far mai
intravedere la mia sofferenza agli altri... nascondere tutto con il sorriso... sorridere sempre, anche se il
cuore piange lagrime di sangue... è stato il secreto di tutta la mia vita...
Però è stato tutto dono gratuito della cara Mamma Maria che mi ha sempre
guidata passo per passo sapendo che da sola nulla avrei saputo fare di bene.
Che io sappia, col tuo aiuto e per tuo amore, nascondere le mie sofferenze con
un sorriso: tutto sia noto a te solo.”
riflessioni significative
... le mando alcune riflessioni che ho fatto in
seguito al pellegrinaggio del 6 aprile scorso a Genepreto. Credo che Suor
Chiara mi abbia aiutato a capire ciò che fino ad ora non comprendevo. Ringrazio
Suor Chiara, la Mamma e la SS. Trinità per l’abbondanza di doni.
«Rimani nel cuore di Maria,
sotto la croce con Giovanni e tieni per mano tutti i tuoi fratelli, e prega il
Signore che ti renda cosciente di essere figlio di Sua Madre che Lui stesso ti
ha donato.»
Queste parole mi sono state
ripetute molte volte e io riflettevo ma non capivo perché dovevo pregare così,
con questo monito davanti agli occhi.
Solo ora penso di aver
capito il legame, il filo conduttore che tiene collegato il testamento di
Gesù, la vita di Suor Chiara e la mia vita. Gesù dalla croce
ci ha consegnato la Madre, ci ha detto che è anche nostra madre e che noi siamo
suoi figli, se vogliamo. Se Maria è Madre non ci può mai dimenticare, siamo nei
suoi pensieri, nel Suo Cuore (come diciamo noi uomini) e vi rimaniamo anche quando
le siamo lontani, indipendenti, se la tradiamo, se le creiamo problemi, dolori,
angosce. Lei, Madre, ha pazienza, sa perdonare, sa aspettare, sa accoglierci,
ci difende, ci riabbraccia se ritorniamo anche solo per egoismo perché non ha
mai smesso di amarci e fa di tutto per impedire che ci perdiamo. E tutto questo
non perché è Maria SS. Madre di Dio ma perché è una Madre vera, come quasi
tutte la madri della terra.
E’ naturale che una madre si
comporti così. Lei da subito ha accettato di essere madre nostra, madre mia,
per amore di Gesù, per fare la volontà di Dio. Anch’io per gli stessi motivi
l’ho accettata come madre nella mia vita. Mi sono affidata a Lei, mi sono consacrata
al Suo Cuore Immacolato e gioisco sapendo che essendo anche Madre di Dio, per
grazia può donarmi Gesù, può far nascere Gesù stesso in me. Non sapevo però
come dimostrare che l’avevo accolta sul serio; lo avevo fatto soprattutto in
modo istintivo, sentimentale e allora Lei, che mi ha amato e mi ama, mi ha
fatto incontrare con Suor M. Chiara Scarabelli.
Avevo bisogno di un modello per imparare a vivere la
mia consacrazione, il mio affidamento, cioè, la mia figliolanza nei confronti
della Madonna e con Suor Chiara ho imparato (e sto ancora imparando) a
realizzare nella mia vita ciò che la Madonna aveva chiesto a me e a tutti gli
uomini nelle apparizioni di Fatima: la Consacrazione al Suo Cuore Immacolato.
Inoltre,
poiché la Madonna ha trovato in Suor Chiara colei che più di ogni altro figlio
sapeva vivere questa consacrazione al Suo C.I. proprio a lei ha chiesto di far
coniare e diffondere la medaglia dono e richiamo per chi vive e vuol vivere
questo rapporto particolare con Lei, la Madre.
Mi sono chiesta spesso come mai la medaglia di Suor
Chiara non abbia avuto una diffusione veloce e facile come la ebbe, ad esempio,
la Medaglia Miracolosa di Suor Caterina Labouré.
Penso di aver capito il diverso significato delle
due medaglie. Mentre quella di Suor Caterina conferma un rapporto devozionale
tra gli uomini e la Madonna, la Medaglia di Suor Chiara conferma un rapporto
materno/filiale quindi molto più profondo, essenziale, vitale, materno,
salvifico. E’ troppo importante questo rapporto per la salvezza dell’uomo e il
diavolo, più intelligente di noi, lo sa bene e si è messo d’impegno da subito
per evitare che gli uomini ne venissero a conoscenza. Infatti se gli uomini,
tutti, si consacrano e vivono come figli di Maria, presto in loro il Signore
Gesù opererà miracoli grandi di conversione e il peccato soccomberà
definitivamente e l’ingannatore rimarrà
senza “clienti”, annientato e sconfitto dall’amore di Gesù.
Da queste riflessioni deduco qual è lo scopo della mia
vita: amare Gesù e farlo conoscere così come l’ho conosciuto io (non ho ancora
finito!) attraverso la Sua Madre Santissima, riconoscendola madre nostra. Devo
diffondere con ogni mezzo il significato della Medaglia di Suor Chiara, è
chiave di salvezza per tutti in questo nostro tempo!
E voglio incoraggiare tutti
coloro che hanno fatto la mia esperienza ad andare avanti, ad escogitare nuovi
sistemi di diffusione, a continuare a chiedere, con una preghiera incessante,
la Grazia di Dio per poter lavorare per Lui con l’orecchio teso e attento ai consigli
della Mamma (Sua e nostra) affinché al più presto tutti gli uomini siano
salvi.
Ecco, padre mio, le riflessioni. Sono concetti che spesso lei mi ha espresso ma io, pur credendole, non riuscivo a capirli; erano così difficili per la mia piccola intelligenza. Ora sono proprio contenta perché il Signore mi ha fatto prendere coscienza, mi ha dato questa grazia per intercessione di Suor Chiara. Mi rendo conto di avere una grande responsabilità nei confronti dei miei fratelli ma la mia gioia è così grande perché nonostante la mia piccolezza posso aiutare a salvare tutte le anime.
Mi scuso per gli errori fatti, non sono mai stata
molto brava in italiano.
Chiara
Bollini
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18/12/2001
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