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Anno 20° – n. 3 - 3° Trimestre 2021 – Poste Italiane s.p.a.

Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003

(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue

 

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Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per  gli  Amici

di  suor  Maria  Chiara  Scarabelli

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Cari Amici,

attraverso gli scritti di Suor M. Chiara continuiamo a mettere in evidenza la storia della Medaglia, dono d'amore del Cuore di Maria che, nelle apparizioni, la suora ha visto circondato da una corona di grosse spine, tre delle quali lo penetravano profondamente.

Vogliamo rendere pubblico il significato di queste tre spine, che fu Suor M. Chiara a svelare al suo padre spirituale, quando gliene chiese il perché.

La suora gli disse che “sono i peccati contro il sesto comandamento” e al padre, che era perplesso e le disse che non credeva fosse il peccato più grave, perché c'è tanta debolezza, lei replicò, in tono grave, che anche il Signore tiene conto della debolezza, ma che questo peccato va oltre, diventa fonte di tutto il male possibile.

Allora la preghiera per la salvezza di tutte le anime, che Maria chiese espressamente a Suor M. Chiara fin dal 1946 e che divenne il respiro della sua vita, significa dar voce al dolore del Suo Cuore di Mamma per chi non accoglie il Suo Amore, che esprime concretamente il dolore di Dio per tante offese e le Sue braccia aperte, pronte al perdono, sempre.

 

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Per approfondire la vita e gli scritti di Suor M. Chiara digita su Google:

IL BLOG DI CHIARA DI MARIA: Madre mia, fiducia e speranza

 

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Ora la nostra cara sorella Chiara Bollini ci porta a riflettere insieme sul fondamento teologico della Consacrazione al Cuore Immacolato e Materno di Maria, percorrendo alcuni preziosi scritti di Suor M. Chiara.

 

Carissimi fratelli e amici di Suor M. Chiara,

proseguiamo nell’esaminare il cammino spirituale della nostra suora che ha approfondito sempre più la conoscenza della Vergine Madre onorandola, amandola e vivendo per tutta la vita totalmente abbandonata nel Suo Cuore Materno.

 

La suora non ha mai disgiunto Gesù da Maria. Ha scelto di vivere nel cuore di Maria per essere sempre più profondamente legata a Gesù, certa che Gesù stesso le ha donato la Madre.

 

Dalle sue meditazioni sulla Parola di Dio troviamo la conferma che sia stato proprio il Figlio di Dio a consacrarci a Maria, dalla croce, affidandoci alla Sua Divina Maternità.

 

Suor M. Chiara ha cercato nella S. Scrittura l’origine della consacrazione al Cuore Immacolato e Materno di Maria e con parole semplici e chiare, la nostra suora ci aiuta a soffermarci nel meditare i passi biblici che precedono la morte di Gesù, nel S. Vangelo di Giovanni al capitolo 19°, versetti 25 – 30:

 

«Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».

Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

 

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».

Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.

E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò»

 

La suora, con le sue riflessioni, umilmente dimostra che la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che lei ha vissuto in pienezza per tutta la vita, è voluta da Dio, infatti Gesù stesso, ci consacra alla Madre, prima di affermare che… tutto è compiuto e poi spirare.

 

Nel comportamento dell’apostolo amato, Giovanni, cogliamo l’invito, chiaro anche per noi, ad accogliere la Madonna, la quale, per la Parola del Figlio, dilata il suo cuore materno per accoglierci tutti, in attesa della nostra risposta.

 

Sentiamo quali profonde meditazioni ci ha lasciato la suora da uno scritto del 1991:

 

Il Vangelo di Giovanni, l’Apostolo dell’amore è ricco di insegnamenti sull’amore di Gesù, di Maria, sulla carità fraterna. Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù spira. Gesù sapeva che ogni cosa era stata ormai compiuta. Vuol dire che tra “le cose da compiere” c’era anche l’affidamento nostro a Maria.

Quindi era un dovere, una volontà del Padre.

 

Lui, Giovanni, è l’unico maestro che ci può insegnare a vivere la vera devozione (che è come dire consacrazione) a Maria, a viverla da veri figli con fiducia e abbandono totale, da poter dire: Sono Tua proprietà o mamma!

La nostra devozione a Maria deve essere come coronamento della nostra appartenenza a Gesù. Con Maria, e solo con Maria, è più facile penetrare nel sacrario di Cristo e capire, fare esperienza del Suo amore infinito.

La vera devozione a Maria non termina mai a Maria, ma ci conduce sempre a Gesù. Per Maria a Gesù! E’ la via più facile e sicura. E’ questo che ha voluto trasmettere Giovanni, scrivendo il Suo Vangelo profondamente mariano, perché è tutto orientato a Gesù e al Padre...

          Grazie caro S. Giovanni! ... Q.14

 

La vera devozione a Maria sta nell’abbandono totale di noi stessi al Suo Cuore Immacolato, essere Sua proprietà, lasciarci condurre, o meglio portare a suo piacimento. Essa esercita su di noi un amore materno come quello esercitato su Gesù, perché Gesù le ha detto di essere per noi Madre come fu per Lui.

La devozione a Maria nasce dal Suo Cuore, perché il nostro amore dipende dal Suo amore. Noi amiamo Lei perché Lei per prima ama noi, ed è l’immensità del Suo amore che ci sprona ad amarla con tanta tenerezza... Q.14

 

E’ interessante prendere coscienza, come dice M. Chiara, che

Lei per prima ama noi” e “il nostro amore dipende dal Suo amore

 

La Madonna ci ama così tanto da inondarci del Suo amore a tal punto che ci sentiamo come attratti da Lei.

E’ proprio questo Suo Amore Materno che nei secoli ha attirato tanti uomini, e ha mantenuto e alimentato sempre più le “devozioni e le pie pratiche” dei semplici, dei piccoli e dei Santi nella Chiesa.

 

          La suora continua nella sua riflessione:

 

Però questo non basta ancora. La devozione nostra a Maria ha una radice ancora più profonda, divina, questa nasce nel Cuore di Cristo.

E’ lui che nel momento supremo della Sua vita - come testamento - ha voluto che il Suo amore per Maria trapassasse i nostri cuori.

E’ Gesù che vuole che noi siamo figli di Maria come lo è stato Lui! Fratelli figli della stessa Madre!

E’ Gesù quindi che ama Maria nei cuori dei suoi devoti, questo ha voluto dirci Giovanni, ponendo questo dialogo nel momento estremo della passione di Gesù. Infatti egli dice così:

Dopo questo, Gesù sapendo che ogni cosa era stata compiuta disse: “Ho sete” e dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù spira... Q.14

 

Mi sembra che la suora ci voglia dire che l’amore di Maria è lo stesso Amore di Gesù, infatti i cuori di Gesù e Maria sono “una sola cosa” e perciò ricolmi dell’unico Amore. Questa affermazione la scrive Suor M. Chiara riferendosi ad un dialogo avvenuto tra Maria e Gesù, dopo la Sua Resurrezione: dice Gesù:

 

«Voglio che il tuo cuore, o Mamma, sia conosciuto, onorato, amato…gli onori fatti al tuo cuore li riterrò fatti a me… il mio cuore e il tuo cuore sono una cosa sola: chi ama te, Mamma, ama me» … Q.14    (fine prima parte)

 

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Un carisma universale

di Maria Teresa Ranieli

(seconda parte)

 

Suor Maria Chiara poteva così scrivere: “Voglio donarmi, sacrificarmi, scomparire agli occhi di tutte le creature e di me stessa per restare unita al Cristo, nell'annientamento, nell'oblio, nella morte e dare luce ai fratelli. Solo il puro amore mi darà ali per volare e sparire nell'infinito...”.

Questa ansia di infinito la porta ad abbracciare tutte le creature della terra, a desiderare che siano una sola cosa davanti al Padre e per questo motivo, quando si trovava davanti alla Santissima Eucarestia per l'adorazione, poteva ben dire: "la mia anima valica l'universo. Nel mio prossimo desidero vedere solo Gesù, mio Padre e mio Dio, perché so che gli uomini sono tutti superiori a me, desidero vedere Gesù nei miei fratelli e, per suprema legge di Dio, devo essere disposta a dare, per loro, la vita, a fare miei tutti i loro dolori, mie le loro gioie ed ardere dal desiderio che tutti posseggano Dio, in ogni istante, con amore sempre più ardente, perché nessuno si perda, giacché Gesù vuole tutti salvi e per questo ha dato la Sua vita”. ì

E' naturale che nel carisma della salvezza delle anime si innesti il carisma della riparazione. Gesù stesso le spiega spesso che le anime costano sangue e lei volentieri e liberamente si offre in olocausto, per salvare i suoi fratelli peccatori… La sofferenza “è una moneta preziosa per salvare le anime, il discepolo deve seguire la via del suo Maestro...”, Suor Maria Chiara sentiva soprattutto la sofferenza di Gesù per l'infedeltà delle anime a Lui consacrate e per queste offriva sacrifici e implorava continuamente la misericordia di Dio. Si specificava così la sua missione e ricordando le parole della Vergine che di fronte a un sacerdote peccatore, visto da Maria Chiara da bambina, l'aveva invitata a pregare per lui lottava e soffriva per i consacrati, senza stancarsi. Pensava alla loro ultima ora, al giudizio di Dio, tremava per loro e così pregava: “O Gesù, per il Tuo amore infinito, perdona loro perché non sanno quello che fanno! Lo hai chiesto Tu stesso all'eterno Padre per i tuoi crocifissori...dunque non rifiutare la mia povera e umile supplica...Non sia mai che un'anima sola abbia a dannarsi per la mia poca generosità”. E Gesù le risponde: “Sì, figlia mia, io te le darò queste anime, ma tu non dire mai di no davanti al sacrificio...La sofferenza non ti mancherà, perché la vittima deve essere bruciata, sarà un intimo martirio... ignoto a tutti... ma coraggio, le anime costano sangue...”. Si spiega così l'apparente paradosso della gioia che la suora provava nella sofferenza, nella capacità di trasformare in gaudio ogni pena. Si comprende altresì la giaculatoria che la Santa Vergine aveva voluto per una faccia della medaglia dei consacrati: “Gesù, Maria, vi amo, salvate tutte le anime”. La Madonna stessa aveva precisato: “L'invocazione, se recitata con fede e col cuore, riparerà ogni volta per mille bestemmie. Ogni atto di amore salverà un'anima”; Suor Maria Chiara, che aveva avuto la grazia di vedere il sangue che sgorgava dal Cuore Immacolato di Maria, sapeva di dover corrispondere a una missione ecclesiale ed ecumenica alla quale era stata chiamata sin da bambina. Sapeva di essere stata accolta nel Cuore della Madre e di quel Cuore doveva vivere gli spasimi, le spine e i desideri.

Accettava pertanto la sua missione come un dono e la viveva con entusiasmo nella segretezza della sua immolazione. La sostenevano le seguenti parole della Mamma Celeste: “Piccola mia, questo è un dono di Gesù e della tua Mamma. Non sei tu che bruci, che soffri per i tuoi fratelli peccatori...questo è un dono di Gesù, la sua sete è che tutti si salvino. E' Lui che soffre in te, che agonizza al vedere che tante anime non lo amano, lo tradiscono, lo crocifiggono coi loro peccati. E' il mio Cuore Immacolato che soffre in te e con te per le offese fatte a Dio. Vuoi essere il conforto di Gesù e della tua Mamma?

Solo le anime Sante sanno unirsi con pienezza al sacrificio Redentore di Cristo e per noi questo basta a riconoscere la santità di Suor Maria Chiara!

 

* * *

 

Insieme a Suor M. Chiara

 

          Da questo numero vorremmo proporvi di pregare, insieme, gli scritti di Suor M. Chiara, raccolti nel libro "Il Fuoco dell'Amore".

          Questo piccolo libro è nato qualche tempo fa, dopo il responso unanime di una settimana di fervente preghiera, richiesta ad un Gruppo di Adorazione a Mantova, ma solo di recente, pregandone alcuni brani con un amico, ci siamo resi conto che, effettivamente,... è un libro da pregare.

          Come sottolineato nell'Introduzione scritta allora, "è composto da testi che sono esperienze di fede, scritti e riscritti da Suor M. Chiara anche a distanza di anni, quasi per ricordare a se stessa che la sua preghiera doveva farsi vita, nella sola preoccupazione di lasciarsi amare senza riserve da Dio, creando nel cuore spazi sempre più ampi al compimento della Sua volontà". Anche di questo la ringraziamo.

 

Pregare amando!

          Gesù ha detto: “Pregate sempre il Padre vostro che è nei cieli...”

          Che cos'è la preghiera? Mi sembra che pregare significhi amare. Non sono le tante parole che contano: Dio non ne ha bisogno, ma vuole amore. È vero che ha detto “Domandate e vi sarà dato”, ma il movente deve essere l'amore. La preghiera silenziosa può essere più eloquente di tante parole. Nel “colloquio in silenzio” sono i due cuori che battono all'unisono e s’intendono a meraviglia! Un solo sguardo di tenerezza verso Dio, contemplato in Cristo, è amore. Anche riposare nel cuore della Vergine santa, dove c'è Cristo, è preghiera, è amore. Io e Lui ci amiamo nel cuore purissimo della Madre di Dio e Mamma mia. In passato, quando trascorrevo le ore in silenzio davanti a Gesù, nel tabernacolo, io a guardare lui, e lui a guardare me, mi sembrava di non pregare. Ma poi, egli stesso mi ha fatto capire che per lui è il cuore che conta. Un solo battito d'amore intenso è la miglior preghiera....

          Che cosa fa un piccolo bimbo, che non sa parlare, in braccio a sua madre? Guarda il volto materno, lo accarezza, sorride: ciò non è forse un dialogo a due? Dio si rivela all'anima che ama in un modo così meraviglioso che la parola umana viene meno...

          Amare, adorare, lodare, glorificare e ringraziare Dio l'Altissimo, l'Assoluto, senza parole… Amore reciproco: egli ama me... io amo lui... io tutta per lui... e lui tutto per me... una fusione di cuori.... Il mio cuore piccolo, miserabile, insignificante, si perde nelle fiamme ardenti di quel cuore divino che mi ha sedotta e mi ha rapita fin da piccola. Allora posso dire con S. Paolo: “Non sono più io che vivo ma è lui, il Cristo, che vive in me!” (Q. 9, pp. 17-18)

 

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Segnaliamo che Padre Alessandro è stato trasferito dal Convento di Cittadella (PD) alla Fraternità di Saccolongo (PD), presso la Casa Sacro Cuore, vicino ai confratelli più uniti alle sofferenze del Signore. Speriamo che qui il Padre possa proseguire nel suo ministero e a portare avanti con gioia la testimonianza del Dono della Medaglia e della vita tutta per Dio e i fratelli della nostra Suor M. Chiara. Nell'umile certezza che "il nostro solo vanto è nella Croce di Cristo", il Comitato prosegue la sua attività, chiedendo a tutti unità e comunione nella preghiera e nel lieto impegno per questa causa, per la sola gloria di Dio ed il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

 

Un grazie speciale a Maria per due doni: Arianna Baldan, per lo straordinario aiuto a Padre Alessandro e le bellissime immagini di preghiera, che compone con le parole di Suor M. Chiara e che diffonde sul web e Paolo Negri, arrivato in aiuto ai nostri fratelli Chiara Bollini e Franco Barbieri di Mantova, che con impegno e abnegazione tanto hanno diffuso e continuano a diffondere in tutto il mondo il messaggio della Medaglia e la conoscenza della vita di Suor M. Chiara con le trasmissioni della RadioWeb laRadiodiMaria.

 

 

 

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Editore / Proprietario:             “Comitato Suor M. Chiara Scarabelli”

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Aut. Tribunale di Padova        n. 1770 del 18/12/2001

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