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Anno 19° – n. 1 - 1° Trimestre 2020 – Poste Italiane s.p.a.

Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003

(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue

 

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Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per  gli  Amici

di  suor  Maria  Chiara  Scartabelli

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La Redazione formula a tutti gli amici gli auguri più cari di un nuovo anno luminoso e pieno di grazia, anche se iniziato già.

Vi abbiamo ricordato tutti, con gratitudine e affetto, in occasione del nostro pellegrinaggio del 29 gennaio presso il Monastero delle Clarisse di Mantova, nel 26° anniversario del transito al Cielo di Suor M. Chiara.

La celebrazione è stata commossa e gioiosa per tante presenze che, anche se sofferenti, hanno voluto partecipare; perfino il sole ha voluto essere presente, regalandoci una giornata limpida e luminosissima.

Nell’omelia è stato messo in luce il documento, scritto da Suor M. Chiara, con il quale, dall’età di sedici anni, si è offerta come vittima di olocausto all’Amore.

Al ritorno, presso il Santuario della Madonna delle Grazie, siamo stati onorati dal saluto affettuoso e dalla benedizione del Vescovo Emerito di Mantova, S.E. Monsignor Egidio Caporello, nativo di Padova, che ha personalmente conosciuto e stimato Suor M. Chiara.

Un grazie riconoscente a Milena per l'impegno nell'organizzazione del pellegrinaggio.

 

* * *

 

Nell’ultimo numero del nostro Foglio di Collegamento, abbiamo preso l’impegno di mettere in evidenza il cammino spirituale di Suor M. Chiara attraverso i suoi scritti, alla luce del suo atto d’immolazione all'Amore.

 

Il documento che presentiamo, scritto di suo pugno, si riferisce alla Medaglia e rende visibile la profondità del legame che unisce la sua vita di offerta a questo dono.

 

“Un giorno la mia cara mamma dopo di avermi parlato di una cosa dicendomi di non manifestarla a nessuno per adesso con voce soave quasi in tono di supplica mi disse: "Figlia mia sei pronta? Sei pronta?"... Io rimasi sorpresa a questa domanda, e non seppi rispondere parola, ma essa riprese: "Sei pronta o mia figlia, sei pronta?" In quel momento una luce sfolgorò nell'anima mia e conobbi il significato di quella domanda, e risposi: "Oh mamma mia dolcissima, quello che ho dato non lo riprenderò mai più, con la grazia di Gesù e il tuo aiuto materno sarò fedele fino alla morte, mi sono abbandonata totalmente, si faccia di me secondo il volere dell'Altissimo, sono tua schiava d'amore, lo schiavo non appartiene più a sé ma è tutto del suo padrone. Sono dunque tua e di Gesù, fate quello che vi piace di me..." Allora guardandomi con una tenerezza di Madre disse: "Dimentica te stessa, il tuo essere, non pensare più a te ma solo ad amare sempre più il Signore che è tanto offeso, dimentica anche la tua piccolezza, il tuo niente, non preoccuparti della tua miseria, nell'unione con Dio troverai la fortezza, egli solo sia il tuo rifugio, non preoccuparti di quello che si dirà o farà a tuo riguardo, no, fatti sorda a tutto ciò che è terreno, umano, lascia passare tutto che ogni cosa servirà per la gloria di Dio, il bene dell'anima tua e la salvezza di tanti fratelli, riposati in lui solo e troverai pace, gaudio anche sotto il torchio della croce, non dimenticare che sarai schiacciata non per perire ma per dare a Dio la prova del puro amore. Non temere, il mio Cuore Immacolato è sempre aperto per te, confida". (Q. n. 2 pp. 49-50)

 

Questo è l'annuncio della Medaglia che mette in risalto quanto è prezioso questo dono, se pensiamo alla grande prova che chiede e che questo sacrificio è l'aiuto che la Madonna ha chiesto a Suor M. Chiara, che lo comprende dal ripetersi accorato di quella domanda, dalla voce della Mamma, che lei conosceva bene.

Al Sì umile e fiducioso di Suor M. Chiara, la Madonna non nasconde nulla, le profetizza in ogni aspetto come morirà a se stessa ed è una richiesta inaudita, che potremmo quasi paragonare al Sì di Gesù al Padre nell'Orto degli Ulivi e al Sì di Maria all'accoglienza della sua Maternità divina.

E infatti, attraverso la sequenza di ciò che accadrà, la Madonna porta Suor M. Chiara a questa conclusione: “non dimenticare che sarai schiacciata non per perire ma per dare a Dio la prova del puro amore”.

La Medaglia dei Consacrati è così preziosa perché ha un significato unico, nel senso che Maria offre il dono che il Padre Le ha affidato, chiedendoLe di essere Madre di tutti.

Quindi questo dono di Maria non è inerente solo alla Sua persona, come la Medaglia Miracolosa, che la Madonna affidò a S. Caterina Labouré perché fosse riconosciuto nel Suo Cuore Immacolato il segno della Sua Immacolata Concezione.

La Medaglia dei Consacrati riguarda la missione di Madre di Maria, che coinvolge tutti quelli che sono i suoi figli. Come il Padre non vuole che nessuno vada perduto e ha donato il Suo Figlio per la nostra salvezza, così Maria, perché la sua Maternità è quella che ha ricevuto da Dio per la nostra salvezza, quella che Gesù le ha affidato dalla Croce.

Questo scritto è un annuncio vero, ma dobbiamo dire che nella forma stiamo ancora riflettendo e pregando per farlo capire.

Ci rendiamo conto, però, che il dono della Medaglia passa attraverso l'immolazione di Suor M. Chiara e che Maria l'ha formata fin dall'infanzia per essere questo aiuto (Suor M. Chiara sottolinea che la Madonna la guardava “con una tenerezza di Madre”, dopo il suo sì e prima di dirle tutto).

Suor M. Chiara è stata colpita da ogni tipo di opposizione e provata in ogni modo dalla potenza satanica, che non poteva e non può permettere che questo dono venga accolto in pienezza.

La Medaglia dei Consacrati è la Medaglia della Maternità di Maria e accoglierla significa riconoscere la nostra appartenenza a Lei, accogliere il disegno di Dio che veramente, nell’economia della Salvezza, ha voluto Maria come Madre Sua e, come dice espressamente il Concilio Vaticano II, vera madre nostra in ordine alla vita di grazia, cioè alla vita di Cristo in noi.

Si vive la consacrazione a Maria prendendo coscienza della nostra appartenenza figliale e vivendo tale relazione come figli docili che cercano in Lei quanto richiede la vita di Cristo in noi per giungere alla sua maturità.

E della fedeltà a questa risposta all'Amore, l'abito di Suor M. Chiara fu il sorriso, come possiamo leggere in quest’articolo, apparso all'inizio della pubblicazione di questo Foglio di collegamento.

 

 

IL SORRISO COME RISPOSTA AD UNA CHIAMATA

 

Non saprei dire quando la piccola Maria (così veniva chiamata in famiglia Suor M. Chiara) ha cominciato a sorridere, ma certamente molto presto, come avviene per tutti i bambini normali. Lei stessa, però, conservò ben impresso nella sua memoria il giorno in cui Gesù stesso le chiese di tenere sempre accesa la luce del sorriso sul suo volto, anche quando le tenebre avessero cercato di spegnerlo. Fu il giorno della sua prima Comunione, quando Gesù le chiese se volesse essere tutta sua: “Sorellina mia, ti voglio tutta e solo per me, accetti?(…) Con trasporto d'amore ho detto il mio – Sì - accettando di essere tutta sua per sempre. Però, nella mia ingenuità, non comprendevo come... Egli, che conosce i secreti del cuore, mi disse, con tanto amore:”Amami e lasciati amare, il resto lo farò io con la mia mamma alla quale sei affidata. Lasciarti amare, vuol dire fare sempre la volontà del Padre, anche se costa sacrificio, sapere vedere in tutte le cose la Sua mano Paterna che tutto permette per il bene dell'anima tua, anche se viene da cause secondarie. Vedi, piccola mia, devi sapere accettare ogni cosa che ti succederà nella vita, dolce o amara, gioia e dolore, con il sorriso e un grazie”.

Da quel momento il suo sorriso non fu solo un’espressione spontanea di uno stato d’animo lieto e divertito, ma una risposta voluta di fedeltà ad una precisa richiesta di Gesù. A tal proposito, è assai significativo quanto lei scrisse ricordando il funerale della mamma che il Signore chiamò a sé nello spazio di tre giorni, quando lei contava appena undici anni: Tornando dal cimitero vedevo che tutti mi guardavano con occhi di compassione. La maestra di scuola disse: "Povere bambine, non avete più la mamma!..." Io le ho fatto un piccolo sorriso abbassando gli occhi perché il cuore mi scoppiava e non volevo farmi capire. Questo ricordo è come la primizia di una immensa fioritura di sorrisi che, come ghirlande di fiori, avrebbero nascosto feretri di morte o strade impervie. Molto più tardi, infatti, scriverà: Per me, povero nulla, quando ho qualche cosa che mi fa soffrire, il mio rifugio è sempre stato Gesù e Maria... non far mai intravedere la mia sofferenza agli altri... nascondere tutto con il sorriso... sorridere sempre, anche se il cuore piange lagrime di sangue... è stato il secreto di tutta la mia vita... Però è stato tutto dono gratuito della cara Mamma Maria che mi ha sempre guidata passo per passo, sapendo che da sola nulla avrei saputo fare di bene...

     Per riuscire a sorridere sempre, con quanta insistenza, Suor Chiara dovette rinnovare questa preghiera: Che io sappia, col tuo aiuto e per tuo amore, nascondere le mie sofferenze con un sorriso: tutto sia noto a te solo.

     Il Signore le concesse di sorridere sempre e la fece maestra del sorriso, rivelandole il segreto: Chi ha fede e vive di Gesù, ha la chiave di ogni mistero umano, per conseguenza vive sempre nella pace e nella gioia, sa dire sempre un pronto, generoso, con un sorriso ad ogni richiesta di Gesù, poiché la fede è visione che ci fa vedere solo Dio nei fratelli e in tutti gli eventi della vita, dolci o amari... E' sempre la Sua Sapienza Infinita e il suo amore che tutto conduce per nostro bene e la sua gloria...

 

* * *

 

     “Ti affido la missione di far coniare una medaglia che mi ritrae come mi vedi, è un dono d’amore del mio Cuore Immacolato”: con queste parole la Madonna stessa fa di Suor M. Chiara il segno vivente della Medaglia dei Consacrati.

     La nostra cara sorella Chiara Bollini ci offre un saggio del vissuto concreto di Suor M. Chiara nel Cuore di Maria attraverso i suoi scritti.

 

Carissimi fratelli,

in molti apprezziamo Suor M. Chiara Scarabelli per averci portato la Medaglia dei Consacrati al Cuore Immacolato di Maria, che la Madonna ci ha voluto donare, servendosi di lei, perché desidera che si diffonda il suo messaggio e si viva in pratica la Consacrazione al Suo Cuore, chiesta a Fatima nel 1917.

Sappiamo che la Medaglia ha ottenuto un miracolo riconosciuto dalla Chiesa, in Nigeria, e che la Medaglia è già conosciuta in molte parti del mondo, sappiamo che la consacrazione suggellata dalla Medaglia è secondo la volontà di Dio che ha affidato al Cuore Immacolato di Maria la Salvezza dell’umanità, in questi ultimi tempi.

Ma quanti di noi non conoscono la relazione che intercorre tra la medaglia di Suor M. Chiara e la consacrazione chiesta a Fatima? Quanti hanno davvero iniziato a vivere questa consacrazione, consegnandosi totalmente al Cuore Immacolato di Maria? Quanti si sono consacrati alla Madonna, forse una volta e poi non hanno ancora preso sul serio il Suo invito?

La Madonna ci chiama a sé perché solo se saremo Suoi, con la sua Grazia Materna, sapremo affrontare le sfide che ci attendono con fede, speranza, amore nella preghiera del cuore.

Suor M. Chiara ha voluto essere tutta di Gesù mediante l’abbandono filiale nel Cuore di Maria, ed ha approfondito sempre più la conoscenza della Vergine Madre onorandola e amandola per riuscire ad amare perfettamente Dio e i fratelli.

La sua vita è preziosa testimonianza di vita di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, per noi.

Seguiamo il suo cammino spirituale.

Da una sua affermazione riceviamo un consiglio importante su come relazionarci con la Madonna che è nostra madre.

          “..più cresce il mio amore per Lei più cresce il suo affetto Materno per me” Q1

Maria ci chiama perché ci ama, e ci ama per prima, secondo il volere di Dio. Infatti se pensiamo alle ultime parole di Gesù in Croce; ” Donna, ecco tuo figlio”... è chiaro che non è Lei a chiedere di essere madre!

Gesù non le ha chiesto il permesso ma ha voluto donarci Sua madre perché potessimo accogliere la Sua vita Divina, come Lei l’aveva accolta con il SI all’angelo e con la lunga, eroica catena di SI donati, insieme al suo Figlio, alla volontà del Padre.

Dio l’ha pensata e voluta fin da principio, quale madre di Gesù, quando avrebbe potuto donarci Gesù senza alcun bisogno di mediazione umana.

Dio Le ha affidato, nell’economia della Salvezza, l’accoglienza materna della vita Divina.

Maria infatti è madre del Verbo incarnato, madre del Cristo risorto, madre della fede, madre della Chiesa, il Corpo Mistico per cui Cristo è morto per far scorrere il dono della Sua Vita in tutti gli uomini.

 

La nostra suora ci spiega con le sue parole questo mistero di Maria nel progetto divino di Salvezza, facendoci comprendere il motivo per cui siamo tenuti a corrispondere al Suo amore materno.

Lasciamoci quindi aiutare a trovare la nostra personale via per vivere in pratica la consacrazione come vuole la Madonna, meditando gli scritti di Suor M. Chiara che ha vissuto nel cuore di Maria per tutta la vita e perciò l’ha conosciuta bene!

Da questo suo scritto risulta chiaro il piano di Dio:

          “…..è piaciuto a Dio scegliere Maria come corredentrice unita al Figlio.

          Maria col suo consenso coopera col Cristo alla nostra salute.

          Mirabile unità del piano di Dio!

          Dio aveva dall'eternità decretato che il mistero del Cristo non dovesse realizzarsi senza il consenso di Colei che Egli aveva scelto per Madre.

          Dio manda il suo messaggero e aspetta la libera risposta di Maria. Quale mistero! Dio, l'eterno, oserei dire (se questo linguaggio si può usare) in certo modo si sottomette alla sua creatura. Q1

          La risposta da lei data al messaggero di Dio: «ecco l'ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola», è una parola di obbedienza, senza dubbio perché Maria vede la volontà di Dio, ma è più ancora una parola di risoluzione e di autorità.

          Finché Lei non acconsente, tutto rimane sospeso.

          Dio, tutta la corte celeste rimangono in silenzio, nell'attesa. Gli eterni decreti non si compiranno se non per mezzo del «sì» che Maria può dire o rifiutare.

          Pronunciato questo «sì» comincia l'ordine soprannaturale, il mistero di Dio. Umile parola questo fiat, ma parola potente, immensa, che si può paragonare al fiat della creazione...

          Questo fiat di Maria è l'atto più sovrano da lei compiuto.

          Per esso Maria entra nel compimento dei Misteri Divini.

          Ormai il mistero dell'Incarnazione non potrà svolgersi senza di Lei, per essa Dio compirà la sua grande opera della nostra redenzione.

          Il mistero del Cristo, cioè Cristo in noi.

          Quando Dio vorrà darsi alle creature, lo farà per mezzo di Maria, intermediaria della vita divina. Tutte le opere di unione, di amore, la diffusione della Grazia, Dio le farà per mezzo di Maria, Figlia Sua e Madre Sua.

          A tutto questo mistero l'arcangelo Gabriele chiedeva il consenso da parte di Dio, e a tutto questo mistero Maria acconsentì.

          Nel tempo stesso in cui accettò di essere la Madre di Gesù, ella accettò di essere la Madre delle membra di Gesù; fin da quel momento Ella fu nostra Madre...” Q1

(fine prima parte)

 

 

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