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Anno 18° – n. 1 - 1° Trimestre 2019 – Poste Italiane s.p.a.

Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003

(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue

 

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Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli Amici di suor Maria Chiara Scartabelli

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La Redazione formula a tutti gli amici gli auguri più cari di un nuovo anno luminoso e gioioso attingendo dall’esempio di suor Maria Chiara Scarabelli, che ricorderemo nel 25° anniversario del suo transito al Cielo, avvenuto nel Monastero di Mantova, dove ci recheremo in pellegrinaggio proprio il prossimo 29 gennaio.

 

Continuiamo a rendere grazie a Dio per il riconoscimento del prodigio della Medaglia e restiamo uniti nella preghiera per chiedere al Signore che ora possa venire conosciuto, attraverso un altro prodigio, lo strumento ( Suor M. Chiara) scelto da Maria per portare al mondo il Dono d'Amore del Suo Cuore Immacolato.

Ci è di conforto pensare che tanti cari Amici, ora in Cielo, ci accompagnano con la loro preghiera.

 

Vogliamo iniziare questo numero cedendo la parola alla sorella Chiara Bollini, che desidera condividere con tutti noi ciò che di più prezioso è stato per lei scoprire come vivere la Consacrazione a Maria alla luce della vita e degli scritti di Suor M. Chiara.

 

Carissimi fratelli, amici di suor Maria Chiara Scarabelli, in questo tempo di festa che, dal S. Natale ci apre al Nuovo Anno, vorrei fare a tutti voi degli auguri speciali.

 

Vi auguro di conoscere e di approfondire la Spiritualità Mariana della nostra suora soprattutto per quanto riguarda la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria che la Madonna chiese nel 1917, durante le apparizioni, a Fatima.

 

Dalla lettura dei suoi scritti comprendiamo come suor M. Chiara, per tutta la vita abbia vissuto unita al Signore ma in Maria, chiedendo la Sua capacità di accogliere l’amore di Dio.

 

La vita di consacrazione vissuta da suor M. Chiara è la via perfetta per incontrare il Signore vivendo dell’Amore materno di Maria, nello Spazio pieno di Grazia del Suo Cuore Immacolato.

 

E’ anche vero che ha goduto di esperienze mistiche particolari ma questo suo “privilegio” non ha influito sulla sua volontà di rimanere nel Cuore della Madre per amare Gesù e chiedere la salvezza di tutte le anime.

 

Penso che questo volere costituisca la parte ascetica della sua spiritualità, l’unico sforzo per essere tutta di Gesù. Voler rimanere nel Cuore di Maria è la scelta da fare a cui tutti siamo invitati per essere veri cristiani!

 

Si è lasciata “fare” da Maria dopo averla accolta quale madre donataci da Gesù in croce, l’ha “presa” nella sua casa, realizzando il vero significato di questo atto.

 

Si è fidata totalmente di Lei e abbandonata alla Sua Grazia Materna.

 

Ci ha dato così un esempio di quale debba essere il rapporto particolare da avere con la Madonna per essere inondati delle Sue Virtù … Fede, Speranza, Amore, Umiltà… per accogliere Dio e corrispondere alla Sua Divina Volontà.

 

Ci ha mostrato che vivere la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è darsi totalmente a Lei come figli.

 

La Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria nell’esperienza di suor M. Chiara è nuova, è per l’oggi!

 

Non è una semplice devozione che si esaurisce nell’atto in cui viene fatta.

E’ una scelta di abbandono totale, con fiducia e speranza nell’azione materna di Maria, che impegna tutta la vita.

Non è una pratica devozionale ma una scelta di vita!

 

Non è frutto di una emozione passeggera o l’atto di porre sé stesso o la vita di qualcuno sotto la protezione della Madonna ma è una scelta “definitiva” che richiede una adesione personale, libera e maturata in una riflessione che porta a compimento la prima e fondamentale consacrazione Battesimale.

Stare in Maria per essere uniti intimamente a Gesù e al Padre mediante l’azione dello Spirito Santo.

 

Maria è pura accoglienza della Santissima Trinità, è l’ambiente vitale di Essa.

Se siamo nel Suo Cuore accogliente, diventiamo accoglienza.

 

È una nuova Consacrazione perché non sono più io, coi miei progetti, che invito la Madonna a fare ciò che ho deciso (con Maria, per Maria), ma ora dono la mia volontà a Lei con la fiducia che Lei agirà in me secondo il Disegno che Dio ha su di me.

 

La Sua Grazia materna mi apre all’accoglienza dello Spirito Santo e mi prepara all’incontro personale con Gesù.

 

 M. Chiara ha vissuto così, ha imparato fin da piccola a consegnare la sua volontà alla Madonna perché fosse la Vergine stessa a realizzare in lei, piccola figliolina, il progetto che il Signore le aveva assegnato.

 

Chiamata a essere dono, preghiera, sacrificio, amore, in una particolare vocazione contemplativa, per amare Dio perfettamente e per la salvezza di tutte le anime.

 

Auguro a tutti noi, nella vocazione che ci è data di laici o consacrati quali siamo, di diventare pure dono, preghiera, sacrificio, amore, scegliendo di vivere nel Cuore di Maria, lasciandola essere nostra madre e lasciandoci avvolgere dalla Grazia nel Suo Cuore Immacolato.

 

Un’ultima cosa importante riguarda la Medaglia dei consacrati al Suo Cuore Immacolato.

 

Nel 1950 la suora ricevette l’incarico dalla Madonna di far coniare questa Medaglia, a suggello della Consacrazione chiesta a Fatima.

E’ prima di tutto un segno d’amore di Gesù e Maria per la Chiesa Universale.

 

Nel mese di giugno 1991, su richiesta della Vergine, la Medaglia è stata consegnata alla Chiesa, nella persona del Papa, oggi santo, Giovanni Paolo II, e nel mese di giugno di quest’anno, in Nigeria, la Chiesa ha riconosciuto un evento miracoloso avvenuto per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria per mezzo della Medaglia.

 

La Medaglia è dono di riconoscenza del Cuore Materno per coloro che vivono in pratica la Consacrazione al Suo Cuore Immacolato, ma anche richiamo per tutti a consacrarsi al Suo Cuore per ottenere la salvezza dell’umanità intera.

 

Alla suora è stato dato questo incarico, onore e onere nel contempo, perché ha vissuto con coerenza e per tutta la vita, questa consacrazione a cui tutti siamo chiamati, secondo il volere di Dio. Rispondiamo anche noi!

 

Come vivere da consacrati?

Da un suo scritto leggiamo:

“…. abbandonarmi in Lei con fiducia illimitata, come un piccolo bimbo sul seno della propria madre, lasciarsi portare dove il suo amore vuole, sicura che sempre ci porterà a Gesù. Lei ci condurrà sempre a Cristo, il Cuore di Maria è il Cuore di Cristo, il Cuore di Cristo è il Cuore del Padre

(S. M. C. Icona purissima… pag.184).

 

A tutti voi rinnovo con gioia l’augurio di approfondire e vivere la scelta indicata da suor M. Chiara ripetendo spesso e col cuore le parole incise sulla Medaglia

 

Madre mia fiducia e speranza, in te mi affido e abbandono 

Gesù Maria, vi amo, salvate tutte le anime

 

Parole che danno inizio a una rinnovata Vita Battesimale da vivere in Maria per amare Dio perfettamente e collaborare alla salvezza di tutte le anime.

Sia per tutti un Santo Natale e un felice Anno Nuovo nel Cuore Immacolato della Mamma.      Auguri da Chiara

 

 

UNA MEDITAZIONE VISSUTA DI SUOR M. CHIARA

 

Il brano che segue, in particolare sintonia con il tempo liturgico che stiamo vivendo, è una meditazione vissuta, un esempio concreto che ci offre M. Chiara, che sintetizza che cosa sia vivere la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

 

“Alle volte penso! Che cosa avrà provato Maria SS. dopo l'annuncio dell'Angelo che le rivelava la Sua Maternità Divina? ... Lei che si sentiva così piccola e avrebbe voluto essere la schiava di quella vergine beata? ... Oh è difficile immaginare quello che provò Maria quando conobbe di portare in se, nel suo purissimo seno il Figlio dell'Altissimo! ... La mente umana resta affascinata però è difficile conoscere a fondo quello che provò l'Immacolata in quel momento. Oh, la Vergine Benedetta fra tutte le donne che meritò di essere la Madre di Dio, del Verbo fatto Carne! Essa è stata la prima adoratrice di Gesù, Uomo Dio. Oh, la Sua adorazione durante il tempo dell'attesa dall'annunciazione alla nascita, il perfetto raccoglimento interiore, l'unione intima tra i due esseri, Madre e Bambino, lo nutriva col suo stesso sangue, due esseri effusi insieme da formare una cosa sola, mi pare che, sia pure lontanamente si possa paragonare la solitudine a due tra l'anima e Dio, il tacito ascolto della parola silenziosa ma pur tanto eloquente... Dio è silenzio! ... Che cosa doveva accadere in Te o Immacolata allorché a incarnazione avvenuta possedevi nascosto in Te il Verbo incarnato, quello che i Cieli non possono contenere? ... In quale silenzio, in quale raccoglimento, in quale adorazione doveva immergersi nel fondo dell'anima Sua stringendo Dio di cui ella era Madre! ... Io penso, che l'atteggiamento della Vergine Maria durante i nove mesi che portò Gesù racchiuso nel Suo grembo dovrebbe essere il modello delle anime interiori, e degli esseri che Dio ha scelto a vivere nell'interiorità, nel fondo dell'abisso sconfinato, nel mare immenso che è l'essere divino, fare una cosa sola con Lui fino a poter dire con S. Paolo: Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive e opera in me... Che pace, che raccoglimento avvolgevano Maria mentre agiva, non restava nella sola contemplazione del mistero che portava in se, ma si prestava volentieri a tutto, come anche le cose umane venivano da Lei divinizzate perché in tutto e da per tutto continuava ad essere l'adoratrice del dono di Dio che portava in se, eppure questa adorazione non le impediva di prodigarsi in atti di carità verso il prossimo. Il Vangelo dice che Maria appena divenuta Madre di Dio partì in fretta per recarsi dalla cugina Elisabetta e prestare la Sua opera di carità per il figlio che doveva nascere; ecco il nostro modello! La visione ineffabile che contemplava in se stessa mai rallentò la Sua carità esteriore... Essa accoppia, unisce la contemplazione all'azione... il vero amore non deve restare chiuso in noi ma spandere il suo calore a beneficio di tutti i fratelli specialmente i più bisognosi di aiuto.

Maria è quella creatura che conobbe il dono di Dio che portava in se, una creatura che fu così pura, così luminosa da sembrare la stessa luce, la sua vita fu così semplice così perduta in Dio che il Vangelo dice ben poco di Lei. Virgo fidelis, è la Vergine fedele che tutto conserva nel Suo cuore. Si teneva così umile, così piccola di fronte a Dio da attirare le compiacenze della SS. Trinità.

Il Padre Celeste, chinandosi verso questa creatura così bella e nello stesso tempo così ignara della Sua bellezza, la scelse per Madre nel tempo di Colui del quale Egli è Padre nell'eternità. Ecco allora si fece avanti lo Spirito d'amore che presiede tutte le opere di Dio... La Vergine pronunciò il Suo - Fiat ! e il massimo dei misteri si compì. Con la discesa del Verbo nel suo seno, Maria diventò per sempre una conquista di Dio. Non c'è lingua, non c'è penna che possa proclamare o descrivere l'interiorità di Maria e la Sua grandezza presso Dio. Essa appartiene al mistero della SS. Trinità. La Vergine conserva tutto nel Suo cuore. Essa ha vissuto in tale profondità che lo sguardo umano non la può neppure percepire, ma si rimane in un profondo silenzio di ammirazione conservando come Lei, tutto nell'intimo del cuore. Solo in Cielo saremo in grado di comprendere l'interiorità di Maria! Oh Maria, mia cara mamma, fa che Ti conosca per amarti sempre più e farti amare da tutti i fratelli che vivono sulla faccia della terra.  Grazie o mio Dio che mi hai fatto dono di questa mamma! ...” (Q18 pagg. 93-98).

 

 

LA SETE DI AMORE DI GESU'

PAROLE DI GESU' A UNA PICCOLISSIMA ANIMA

 

Nel brano che segue, il Signore confida a M. Chiara quanto ardentemente desideri comunicarsi a ciascuno di noi ed abbia del nostro amore.

 

“Oggi me ne stavo tutta immersa in Dio, sentivo l'intensità del suo amore in modo che la parola umana non sa dire... Lui mi attirò a sé dicendomi: «Vieni a me, al mio cuore, colui che ti desidera, ti aspetta, ti ama è il tuo Creatore, il tuo Salvatore, un Dio che ha per te un amore infinito. Pensa dunque, guarda l'intensità della nostra unione… Io in te… tu in me… Confida, ama il tuo Gesù che ha sete di amore, poiché ti sei donata a me, abbandonata con la fiducia di un piccolo bimbo sul seno della sua mamma, ti fidi di me, io voglio operare in te, io solo e la mia Madre che ti porta nel cuore dove dimoro io... Se le anime comprendessero fino a che punto giunge il mio ardente desiderio, il bisogno di comunicarmi a loro! ... Ma quanto poche sono quelle che sanno fare questa esperienza! Lasciami agire liberamente senza porre ostacolo, ho bisogno del tuo amore, del tuo cuore, in esso voglio trovare riposo per le tante offese che ricevo da tante mie creature che mi rifiutano il loro amore, mi deridono, mi insultano...».

O Gesù mio, lo so, questo mi è una ferita, ma perché mi hai dato un cuore solo per amarti? Vorrei amarti col cuore di tutti coloro che ti negano il loro amore!

«Piccola mia, non lo sai che se io regno sovrano in un cuore, sebbene piccolo come il tuo, il mio amore lo rende capace di abbracciare tutti i fratelli e amarmi anche per loro! Allarga pure il tuo cuore a quanti desideri, io, il tuo Gesù so esaudirli e premiarli, io vedo il cuore e so valutare la volontà di un'anima.»

Grazie Gesù, sono tua, solo tua, fa di me tutto quello che vuoi... Taglia, tronca, brucia tutto quello che vedi di umano nel mio cuore, ma dammi l'amore, questo solo mi basta...  amarti come tu ami me! Grazie. (30 agosto 1990 – F.24)

 

 

LA DEBOLEZZA DI GESÙ STA NEL DIMENTICARE I PECCATI

 

In questo secondo brano, Gesù confida a M. Chiara, che il Suo Cuore non si ricorda più i nostri peccati, ma tiene scritto “a caratteri d'oro” ogni nostro atto o desiderio buono, anche il più piccolo. Questo Cuore, che mai si stanca di perdonare e di donarsi, chiede di essere amato con fiducia e abbandono.

 

 

PAROLE DI GESU' A UNA PICCOLISSIMA ANIMA

 

          “Gesù con la sua solita dolcezza e tenerezza di mamma mi disse: «Non dimenticare sorellina mia, piccola mia, ricordalo sempre e dillo alle anime che il tuo Gesù ha un difetto, per modo di esprimermi con te, piccola come sei, non ricordo più i tuoi peccati, le tue miserie, le tue resistenze, tutto è scomparso nelle fiamme divoratrici del mio amore, della mia infinita misericordia. Sappi però e tieni sempre presente che sono scritti nel mio cuore a caratteri d'oro i tuoi buoni desideri, il tuo amore, i tuoi sacrifici, la tua carità, tutti i tuoi atti di virtù e ne provo compiacenza. Se il mio cuore è un abisso di misericordia che non si esaurisce mai nel perdonare; è anche un abisso di ricchezza che non si esaurisce mai nel dare. Amalo più che puoi questo mio cuore; non voglio da te altro che amore, amami nell'amore di mia madre e mi farai tanto felice, poiché essa aveva un amore per me che nessuno è in grado di comprendere. Non temere la tua piccolezza, io godo di questa, è quello che mi attira a te, mi compiaccio che rimani sempre sottomessa alla mia volontà, che sai vedere sempre il tuo Gesù in tutte le cose. Non dimenticare mai che sei un povero nulla, solo il mio amore può amarti così come sei, senza di me non puoi fare nulla, però tutto puoi se ti affidi a me, se ti lasci condurre senza ostacolare l'opera che io voglio compiere in te, se ti lasci portare dalla mia mamma, vivi nella riconoscenza e nell'amore per tutto quello che noi operiamo in te e sii sempre felice per dare gioia a tutti i fratelli, dare, dare solo gioia che scaturisce da un cuore che vive nel mio nel mio amore.» Grazie Gesù mio, quanto sei buono! Come fai abbassarti così fino a questo povero nulla? «Non ti meravigliare, sorellina mia, ti assicuro, ti assicuro che se trovassi un'anima più piccola di te, la farei mia preda e a lei, io e il Padre mio ci manifesteremo. Ti ringrazio, o Padre che queste cose, le cose del nostro amore, le hai nascoste ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli che tali si riconoscono e si fidano di noi. La fiducia e l'abbandono di un'anima è quello che più mi attira. Amate e lasciatevi amare, questo solo io desidero dai miei prediletti, amate tutti i fratelli come io li amo... Oh se tutti comprendessero e accettassero il mio amore! ... (30 agosto 1990 – F24).

 

 

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