Anno 17° – n. 2 - 2° Trimestre
2018 – Poste Italiane s.p.a.
Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003
(conv.in L. 27/02/2004 n°46)
art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue
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Suor Chiara Scarabelli U N M E S S A G G I O
D A S C O P R I R E E U N
V O L T O
D A C O N T E M P L A R E Foglio
di collegamento per
gli
Amici di suor Maria Chiara Scartabelli |
|
Con
questo secondo numero del Bollettino, desideriamo mettere in evidenza la
finalità di questa pubblicazione: rafforzare la comunione con tutti coloro che
nella spiritualità di Sr. Chiara hanno trovato alimento concreto e altissimo
per vivere la propria vita di fede con gioia, nel loro quotidiano e far
conoscere a tutti questo esempio straordinario di santità.
Un
esempio di quanto detto lo troviamo nell’articolo della nostra Gabriella, che
qui ci offre una parte del lavoro che sta portando avanti con grande amore
sulle virtù eroiche di Sr. Chiara e ci spiega il segreto della sua generosa
risposta all’Amore.
Vogliamo
anche rendervi partecipi della difficoltà che ha costretto i nostri Franco e
Chiara a sospendere da Mantova le trasmissioni di Radio di Maria Web, con
dispiacere nostro e di chi trovava nella loro passione per il Cuore Immacolato
e Materno di Maria un sostegno nel proprio cammino di fede.
Ci
auguriamo che questa difficoltà venga superata e si ritorni a offrire anche
questo dono di testimonianza dei tesori racchiusi nel cuore di Sr. Chiara, a
gloria di Maria, sempre secondo la volontà del Signore.
Vi
informiamo anche che siamo in trepida attesa di notizie dalla Nigeria: Madre
Maria Benedetta ci ha confermato che è stata consegnata la documentazione
completa ai fini del riconoscimento del miracolo operato per mezzo della
Medaglia all’Arcivescovo di Lagos, che ne ha preso visione e si è riservato di
pronunciarsi dopo attenta meditazione e preghiera.
Si sta
pensando di offrire la conoscenza delle virtù eroiche di Sr. Chiara,
organizzando una serie di incontri aperti a tutti; vedremo come, dove e altri
dettagli che a suo tempo vi comunicheremo.
IL SEGRETO DI SR. MARIA CHIARA
di Gabriella
1 Parte
Sr.
Maria Chiara ha creduto sempre all’Amore, pur passando attraverso il crogiuolo
del dolore: tanta sofferenza, tanto male morale e spirituale.
Illuminata
da una forte fede, Sr. Chiara credeva in Dio Amore e, guidata da quest’unica
luce, avanzava nel buio, un buio spesso cupo e spaventoso, sostenuta da una
volontà che vuole fidarsi del Signore, perché teme di venir meno lungo la via.
Padre
d’amore e di misericordia, Dio non può ingannare la sua figlia, l’origine del male non viene da Lui.
Dio è Luce e in lui non ci sono
tenebre.1Gv.1,5 Dio non è complice del male, di nessun tipo
di male.
“Dio ha creato l’uomo per
l’immortalità, lo fece a immagine della propria natura.
Ma il peccato, il male, la morte sono
entrati nel mondo per invidia del diavolo.” Sap.2,23-24.
Dio vigila
sui suoi figli, “anche i capelli del
vostro capo sono tutti contati” e nella sua condiscendenza dona loro
l’occasione di essere suoi collaboratori per la salvezza dei fratelli:
“completo nella mia carne quello che manca
alle sofferenze di Cristo”.
Questo era il pensiero forte di Sr.
Chiara!
Questa
la Verità evangelica che la faceva vivere abbandonata in Dio Amore.
Diceva:
“Se avessi reagito in base alle cause seconde, oh! povera me.”
Sapeva
ricondurre sempre e subito il suo sguardo a Dio, tenacemente aggrappata alla
Sua Volontà.
VORREI CHE TUTTE LE ANIME COMPRENDESSERO
QUESTO SEGRETO DI FELICITÀ...
Quando ho
incontrato Sr. Chiara, man mano che venivo addentrata nelle profondità della
sua vita spirituale e umana, sempre più forti sorgevano in me le domande:
Come ha
potuto questa creatura vivere quel che ha vissuto?
Una
vita lunga, logorata senza risparmio, nell’anelito dell’Amore a Dio?
Come è
riuscita mantenere intatto l’amore per le anime, vicine e lontane?
Qual è
il segreto che l’ha portata a dire sempre sì
a Dio e no a se stessa, con il
sorriso sulle labbra? ...
Il
segreto me lo ha svelato lei stessa.
Il
segreto della sua vita realizzatasi in pienezza nell’Amore a Dio e ai fratelli
è Maria
E’ MARIA il segreto della sua gioia,
in questa valle di lacrime.
Scrive
così
Q1,201 Nella mia vita ho fatto tante
esperienze di Dio, tutte meravigliose!...
Però la più bella...è stata quella di
vivere con Maria, in Maria per Maria.
Respirare, pensare, parlare e volere
con l'Immacolata,
agire, pregare, soffrire, amare
tramite questa mia cara mamma.
abbandonarmi in lei con fiducia
illimitata, come un piccolo bimbo sul seno della propria Madre,
lasciarsi portare dove il suo amore
vuole, sicura che sempre ci porterà a Gesù.
Affidare a Lei ogni nostro problema
spirituale e materiale
con la certezza che tutto condurrà a
buon fine per la gloria di Dio e a bene nostro.
Sentirla vicino, parlarle, ascoltarla,
invocarla fiduciosi del suo materno aiuto.
Anche nelle ore buie della nostra vita
sarà sempre la stella luminosa che rischiara il nostro cammino.
Lasciarci condurre per mano, sarà
sempre la guida più sicura e la via più breve.
La fede e la fiducia in Maria opera
prodigi inaspettati…...
Solo in cielo saranno svelate certe
finezze d'amore del Cuore di Maria per coloro che si affidano a Lei.
Con ragione il beato Kolbe diceva: «chi
vive con l'Immacolata diventa immacolato». ….
Vorrei che tutte le anime
comprendessero questo segreto di felicità… Q1,202
Q.5.29 Io faccio solo quello che vuole la Mamma; se
lei non vuole, io non posso far nulla, perché sono nel suo cuore; essa mi porta
dove vuole, e io la lascio fare...
Il
suo Padre spirituale garantisce che questo era il suo cammino: lasciarsi
portare e lasciarsi fare, come una piccolissima docile alla mamma.
15 maggio 1950 E' necessario penetrare profondamente nel Cuore di Maria
per conoscere chi ella è...
Leggendo
questi e tanti altri scritti sul tema di Maria, mi è venuto da pensare che
nella storia dei Santi sia difficile trovare un’anima che abbia sondato e
contemplato la vita di Maria dall’Annunciazione alla Crocifissione, come ha
fatto Sr. Chiara e che l’abbia voluta imitare in tutto facendone il suo
modello.
E la
Mamma più volte esprime la sua compiacenza per la docilità e generosità della
sua figliolina.
Quando
entrò a far parte dell’Associazione “Guardie d’onore di Maria” dopo aver
ringraziato la Mamma per l’onore che le ha fatto accogliendola in questa
schiera eletta di anime, scrive:
Io penso, sento che il dovere di una
Guardia d’Onore è di amare, onorare, riverire, difendere la sua Regina anche a
costo della propria vita...
Deve diventare l’immagine vivente
della sua Regina,
imitare le Sue virtù fino a diventare
una Sua copia vivente...
Secondo il mio modo di pensare e
sentire
deve vivere dentro nel Cuore di Maria,
in questo Paradiso di Dio... Ostensorio
del Dio vivente! ……..
Oh Madre mia dolcissima, ora che per
grazia Tua, la Tua piccolissima bambina è felice di appartenere a questa
schiera eletta delle Guardie d’Onore del Tuo Cuore Immacolato,
il mio compito sarà di farti
conoscere, amare, onorare, imitare più che mi sarà possibile col Tuo aiuto...
Starò sempre davanti a Te pronta ad ogni Tuo cenno, con le braccia aperte, il
mantello allargato
per difendere Te e Gesù che è nel Tuo
Cuore dai Tuoi nemici che Ti odiano….
È veramente un onore e una gioia
grande per questo povero nulla poterti difendere da tutte le frecce
che satana e i suoi seguaci scagliano
contro di Te e Gesù... Che ne dici mamma?
È forse presunzione la mia? Se questo
è, Ti chiedo perdono...
E Maria,
con tenerezza inesprimibile risponde alla sua piccola:
“Oh, piccola mia, il mio cuore è
commosso, nel Cuore della tua mamma sei la mia beniamina...
Grazie del tuo amore...
Grazie che ti sei fatta apostola col
darmi altre numerose Guardie d’onore
che ora mia amano e mi onorano come
loro Regina.
Ti assicuro che ti terrò sempre
stretta nel mio Cuore in terra, in Cielo, ora e per tutta l’eternità... Q.7,
57
* * *
Scelti
dall’Amore
di Mara Piccola.
" Gesù, tu mi hai scelta per te e
mi vuoi tutta tua.
So che tu non gradisci
chi si dona con riserva, ma vuoi un cuore generoso che si lasci amare, che si
abbandoni al tuo amore; solo così tu operi meraviglie anche nelle anime più
piccole e miserabili. Non stancarti di attendermi e di amarmi; fa’ che io non
metta ostacolo all’opera tua. Tu solo puoi tutto in me, perché io sono una
povera miserabile e per entrare in cielo avrò bisogno di tutti i tuoi meriti e
di tutte le tue ricchezze. Mi affido solo a te ed alla mia cara mamma Maria.
Nelle sue braccia sono al sicuro, perché vi trovo te, mio sommo bene.” (da Il fuoco dell’amore, pag. 97 ).
In
questa preghiera Sr. Chiara, in vero spirito francescano, ci rende consapevoli
che senza Gesù non possiamo fare nulla. Ogni sì o no, anche piccolo, che
diciamo nella nostra quotidianità, deve avere questa consapevolezza: che tutti
siamo scelti dall’Amore, ognuno nella realtà in cui si trova. Gesù attende
sempre da tutti una risposta libera, generosa e totale e soffre quando ci
giriamo da un’altra parte, per non rispondere alle esigenze del Suo Amore,
consegnando la nostra volontà alla Sua.
In
particolare, Egli stesso rivelò a Sr. Chiara che porta “ancora la Croce, perché nella schiera delle anime a me consacrate e che
io prediligo, ce ne sono parecchie che mi oppongono delle piccole resistenze, e
queste sono la mia Croce, fanno soffrire il mio Cuore, perché le amo, le ho
scelte per me solo allo scopo di trovare in loro il mio riposo, conforto da
tanti peccati che mi feriscono il cuore. Vuoi sapere la causa di queste
resistenze? E’ mancanza di amore … sì, mancanza di amore per il mio cuore,
eccessivo amore di sé”. (da I tesori della Trinità nel Cuore della Madre –
pag. 161).
Per
questo Gesù desidera che venga vissuta pienamente la Consacrazione al Cuore
Immacolato e Materno di Maria, per farci fratelli alla Sua stessa comunione
d'Amore con il Padre e, come ha scritto San Giovanni Paolo II in Ecclesia de
Eucharestia, ogni volta che sull’altare si rinnova nei secoli il Sacrificio di
Cristo, in esso si rinnova anche il dono di Sua Madre a ciascuno di noi, come
al discepolo sotto la Croce.
Per
fede, la nostra Sr. Chiara ha avuto il dono di vivere nel Cuore Immacolato e
Materno di Maria e, nei suoi sì generosi e instancabili, ha sperimentato il
vissuto stesso d’amore di Maria con Gesù, la loro stessa sete di salvezza per
tutte le anime.
TESTIMONIANZA DI
ALER CLAUDIO ASINARI
25/01/2001
Io sottoscritto Aler Asinari,
residente in Sarginesco (Mantova) ho conosciuto Suor Chiara nell’anno 1993 in
occasione di una visita che feci a lei con un amico sacerdote in casa di cura
S. Clemente essendo essa ricoverata in suddetta clinica.
Mi
si presentava una piccola suora molto sofferente con due occhi penetranti e un
dolce, amabile sorriso che ho poi sempre riscontrato sulle sue labbra,
nonostante molte volte la trovassi sofferente.
Abbiamo
fatto subito amicizia, il suo baciarmi le mani per indicare che ero un dono di
Gesù e che Lui le aveva fatte quelle mani, mi metteva un po’ a disagio ma ormai
tutto sfumava per lasciare spazio a una forte amicizia spirituale. Desideravo stare in sua compagnia per
assaporare un po’ di cielo. Mi è stata maestra nella fede con quella semplicità
che le era propria, quella trasparenza e quella gioia che ti comunicava ogni
volta che la incontravi.
Il
sorriso era sempre sulle sue labbra, un sorriso accogliente, disponibile,
attento, un sorriso che voleva facessi mio e che mi invitava ad avere «anche quando il cuore piange» diceva, perché il tuo soffrire deve essere noto solo
a Gesù e tutto per la sua gloria.
Posso affermare che Madre Chiara, mi ha condotto per mano ad incontrare
in un modo nuovo il Signore. Mi invitava ad amare sempre e nonostante tutto, ad
essere umile e semplice, a pregare in un fiducioso abbandono al Signore.
Era
anche molto severa e risoluta su alcuni punti della fede cristiana e non
scendeva a patti, non concedeva scorciatoie; ma tutto questo te lo esponeva con
tanta amabilità che non potevi non ascoltarla.
Dico
grazie al Signore per avermela fatta incontrare e per avermela data come
sorella, amica e maestra nella fede, per aver potuto, anche se per breve tempo,
beneficiare della sua grande spiritualità che ti trasmetteva solo guardandoti
negli occhi. Era sufficiente guardarci,
per capirci.
Ho
avuto la possibilità di incontrarla più volte in monastero e per i suoi
frequenti ricoveri in clinica e in ospedale, si premurava di farmelo sapere
attraverso sorelle e ogni volta era una nuova catechesi. Arrivavo col cuore
pieno di perché e di domande e prima che aprissi bocca essa rispondeva a tutti
quei quesiti che turbavano e amareggiavano il mio cuore.
Mi
invitava alla fiducia e all’abbandono nel Signore, ad accogliere ed amare ogni persona
vedendo in ciascuno il Suo santo Volto, a stare sempre alla Sua presenza e fare
di ogni atto un dono a Lui perché sia una continua preghiera.
Madre
Chiara è riuscita a farmi acquisire quel triplice motto che ogni volta mi
proponeva – Preghiera, fiducia, abbandono – proprio perché l’ho visto
pienamente realizzato in Lei.
Lei
si è sempre fidata di Dio anche quando era provata dalla sofferenza, che negli
ultimi tempi non l’ha risparmiata nel suo fisico. Si abbandonava, ritenendosi
un piccolo nulla, in una immolazione totale per la salvezza di tutte le anime,
assetata di soffrire per unirsi sempre più alla Croce, che riteneva un dono del
Suo amore.
Amava
tanto le sorelle ed era dispiaciuta per il disturbo che poteva arrecare, sempre
pronta a ringraziarle per ogni piccolo servizio. Staccata da ogni bene materiale, si
preoccupava di mandare in convento ogni cosa che persone amiche le portavano «là ci sono ragazze giovani che hanno più
bisogno di me» diceva, ed era per Lei grande gioia privarsi, per poter fare
ancora qualche cosa per le sorelle che ricordava sempre tanto buone e fin
troppo premurose con Lei.
Era
amata da tutti in clinica e tutti andavano da «quella piccola suora» per una preghiera, una parola, un consiglio. Per
tutti e per ciascuno il sorriso, che si faceva attenzione e accoglienza,
ascolto e preghiera e che rassicurava dell’amore del Padre per ciascuno.
Ti
sentivi accolto e amato perché eri per Lei un dono del Signore. Schiva del
parlare di se stessa, tranne che per umiliarsi, era invece molto attenta ai
problemi di tutti, quasi che volesse caricarsi di tutte le miserie umane per
impetrare misericordia per ciascuno perché il suo grande anelito era quello che
nessuno vada perduto.
Mi
invitava ad avere una grande devozione alla Madonna che riteneva potente nella
intercessione, ad amarla come la più tenera tra le Madri, ad andare a Lei come
mezzo sicuro per arrivare a Gesù.
Amo
concludere questa mia testimonianza con una frase che ella mi scrisse un
giorno:
“Nessuna
situazione umana può togliere dal nostro cuore la pace, la gioia se sappiamo
vivere il Vangelo, sempre sostenuti da Gesù e Mamma”
* * *
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Aut. Tribunale di Padova n. 1770 del 18/12/2001
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