Anno 17° – n. 1 - 1° Trimestre
2018 – Poste Italiane s.p.a.
Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003
(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue
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Suor Chiara Scarabelli U N M E S S
A G G I O
D A S C O P R I R E E U N
V O L T O
D A C O N T E M P L A R E Foglio di collegamento per
gli Amici di suor Maria Chiara Scartabelli |
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A tutti gli amici
formuliamo gli auguri di un nuovo anno luminoso e gioioso attingendo
dall’esempio di sr. Maria Chiara Scarabelli
che festeggeremo nel giorno del suo transito nel Monastero di Mantova il 29
gennaio.
LA REDAZIONE
IL MAGNIFICAT DI CHIARA BOLLINI
Carissimi,
condivido con voi
il mio Magnificat, il mio ringraziamento al Signore, per questo anno 2017, il
100° anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima.
Apparizioni
per me tanto importanti perche danno significato alle
stesse manifestazioni di Maria a suor M. Chiara Scarabelli,
che ne completano il messaggio riguardo al tema della Consacrazione al Cuore
Immacolato.
La
nostra suora è stata scelta dalla Vergine Maria per portare a tutti il Suo Dono
d’Amore: la Medaglia dei consacrati al Suo Cuore Immacolato Dono, cioè il
“grazie” di Maria a chi già vive la Consacrazione chiesta a Fatima, e richiamo
per tutti, ad entrare nel Suo Cuore materno per sperimentare l’incontro
personale con Gesù, nell’Amore dello Spirito Santo, e per sentirsi figli amati
dal Padre e imparare ad amare tutti i fratelli.
Fin
dall’inizio dell’anno 2017 ho avuto la bella notizia dell’opportunità data al
Comitato “suor M. chiara Scarabelli”, di cui faccio
parte, di intraprendere l’iter per chiedere alla Chiesa di prendere in esame le
virtù eroiche di suor M. Chiara al fine di dichiararne la Santità, di cui io
sono profondamente convinta.
In
seguito a questa notizia, con grande onore e cosciente di altrettanto grande
onere, ho accettato di essere delegata postulatrice per questa causa.
Questa
decisione mi è costata e mi costa perché conosco le tante difficoltà che si
incontreranno ma, poiché come suor M. Chiara,” io faccio solo quello che vuole
la Mamma”, ho affidato a Lei anche questo gravoso impegno, nella certezza che “se la Mamma vuole” Lei stessa porterà a
compimento questo progetto usando me.
Sono
certa di questo perché ho verificato spesso che Gesù e Maria realizzano sempre
i loro progetti d’Amore se le persone che scelgono si abbandonano con fiducia e
speranza in Loro.
uando
abbiamo partecipato alla celebrazione commemorativa della salita al Cielo di
suor m. Chiara, il 29 gennaio scorso, eravamo nel monastero di San Silvestro in
Mantova, monastero voluto dalla Madonna.
Inoltre,
in quella occasione, abbiamo visitato la “Casa del Sole” ,
opera ispirata e voluta da Gesù.
Queste
sono realtà complementari, che Gesù e Maria hanno voluto realizzare, per dirci
che la preghiera e l’offerta nell’adorazione, unita alla sofferenza innocente,
danno e daranno sempre frutti di Grazia, di Gioia, di Speranza, di Bene, nel
Disegno di Amore e di Salvezza per tutta l’umanità.
E’
questo il significato intrinseco della Medaglia dei consacrati che si svela
nelle parole: Gesù Maria vi amo, salvate
tutte le anime!
(preghiera, amore, sofferenza per la salvezza di tutti).
Un
altro evento grande per cui ringraziare, è stata la pubblicazione del nuovo
libro dal titolo:
“La parte di Maria nel Mistero della
Redenzione”, una meditazione di p. Alessandro condivisa con Mara, Bruno e
Gabriella.
Anche
da questo libro ho compreso l’importanza di Maria, che Dio ha reso grande
perché sia ascoltata quale Madre e Corredentrice che chiama i Suoi figli a
collaborare per la salvezza di tutte, tutte le anime.
Se
la Madonna è Corredentrice, unitamente al Redentore, non vi è dubbio, secondo
me, che la vita di consacrati in lei, la vita di figli abbandonati totalmente
nel suo Cuore Immacolato, sia l’unico modo, per vivere da cristiani.
E’
certo, come scrive suor M. Chiara, che la vita di consacrazione nel Cuore
Materno di Maria, sia la via necessaria, l’unica via, per vivere in pienezza il
nostro Battesimo, quindi realizzare il comando di Gesù che dice di amare Dio,
amare i fratelli ed essere testimoni del Suo Amore, sempre.
La
partecipazione materna della Madonna alla Redenzione è per noi garanzia di
Verità e Grazia. Fidiamoci di Lei!
Infine,
vorrei soffermarmi a ringraziare il Signore, con voi, per il dono ricevuto nel
mese di ottobre, la visita di Monsignor Francis Ogunmodede
proveniente da Lagos, Nigeria.
Ci
ha regalato la testimonianza del miracolo ottenuto dalla Medaglia dei
consacrati e ha affermato che c’è stato l’intervento di Dio.
Monsignore
non conosceva suor M. Chiara, né la Medaglia, né il fatto miracoloso che è
avvenuto nel 2007, ma per una serie di eventi, secondo la volontà di Dio, è
arrivato da noi: è stato a Padova, a Venezia e a Mantova, i luoghi dove suor M.
Chiara ha lasciato grandi segni della sua vita in Maria. E dove lui ha trovato
risposte a tanti interrogativi.
Monsignore
ha dichiarato che è stata per lui una grande grazia poter conoscere suor M.
Chiara proprio in questo anno, nel 100° anniversario delle apparizioni della
Madonna a Fatima.
Ha
riscoperto il messaggio della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria da cui
ripartire nella sua vocazione sacerdotale, nella sua missione di vero
consacrato al Signore, di vero pastore nella sua Diocesi.
Dalla
suora ha imparato soprattutto l’umiltà.
Umiltà
di mettersi in ascolto della Madonna che vuole farci conoscere Suo Figlio Gesù,
l’umiltà di rispondere all’invito di Maria di consacrarsi al Suo Cuore
Immacolato.
Inoltre
ha voluto testimoniare, utilizzando la nostra piccola web “Radio di Maria“, che la spiritualità mariana di suor M. Chiara è
basata sulla volontà di rispondere alla Madonna, per fare ciò che la Madonna
vuole, come piccoli bimbi, in un rapporto particolarissimo di figliolanza in
Colei che ci è Madre per la Parola di Gesù, senza temere, in un totale
abbandono, portandola a tutti, con le parole e con la vita.
La
venuta di Monsignor Francis ha ravvivato in noi tutti il ricordo
dell’apparizione della Madonna a suor M. Chiara nel 1950, rivelando l’efficacia
della Medaglia voluta dalla Vergine, che ha ottenuto il miracolo di far
rianimare la signora Josephine ormai in fin di vita,
e di scacciare il demonio che voleva la sua morte, di lei che indossava proprio
quella Medaglia.
Questo
fatto avvenuto 10 anni fa e quasi dimenticato, ora ha ripreso l’importanza che
gli è dovuta e quando la Chiesa riconoscerà e certificherà il miracolo
avvenuto, per intervento divino, vorrà conoscere lo strumento che la Madonna ha
scelto per far coniare la Sua Medaglia, cioè suor M. Chiara Scarabelli.
La
visita di monsignore al monastero di S. Silvestro è avvenuta in una circostanza
particolare, ha raccontato l’evento miracoloso alle sorelle clarisse ma in
particolare, in quel 4 ottobre, festa di S. Francesco, alle due suore anziane
che erano presenti: suor M. Rosa e suor Margherita.
Esse
hanno vissuto con suor M. Chiara ed erano con lei nei suoi ultimi momenti di
vita, il 29 gennaio 1994.
Io
non le avevo mai viste insieme fino ad ora, pur frequentando da anni la
Comunità.
Concordi,
esse hanno ricordato con affetto la consorella esprimendo su di lei un giudizio
di grande santità. Questo è avvenuto davanti a Monsignore e a noi che lo
accompagnavamo e per me è stata una esperienza davvero edificante.
Avrei
altre esperienze da condividere per ringraziare il Signore di questo anno
passato, ma riguardano soprattutto la mia vita personale perciò non mi resta
che esprimere il mio grazie insieme a voi, nel Cuore Immacolato e Materno di Maria
alla maniera di suor M. Chiara ripetendo: MAGNIFICAT!
* * *
Testimonianza di sr Bernardetta Clarissa.
Io suor M. Bernardetta sono entrata in
monastero a Venezia il 7.9.1946, ora risiedo a Mantova, dal novembre1993.
Sono vissuta assieme a sr Maria Chiara per 47 anni.
L’ho conosciuta bene quando sono
passata dal noviziato in comunità con i voti temporanei, e sentivo che dicevano
che era una santa; era sempre con volto sorridente, si vedeva qualcosa di
trasparente; silenziosa, sempre pronta al coro, diceva che la campana deve
trovarci in coro.
Quando sono passata in comunità ho
sempre lavorato con lei e l’ho sempre vista una buona religiosa di modello e
buon esempio. Suor Chiara era una donna di molta preghiera, si può dire preghiera
vivente; ho avuto occasione tante volte, per motivi di ufficio, di andare a
chiamarla in cella al mattino prima di coro: la trovavo in preghiera e a volte
a scrivere.
Faceva le sue ore di adorazione giorno
e notte davanti a Gesù Eucarestia, era veramente una donna di fede e accettava
tutto per amore del Signore.
Era laboriosa, amava i lavori umili,
sempre pronta a tutto con amore e carità. Ricordo che, se c’era qualcosa da
sbrigare, si trovava la sorpresa: lei ci aveva già pensato e provveduto; anche
se sofferente, non era mai stanca, mai scoraggiata.
Nei suoi uffici faceva tutto con
diligenza: in Chiesa, in dispensa, in cucina, in infermeria.
Pur nella malattia, non si dispensava
facilmente: l’ho vista lavorare con giramenti di testa e tenersi per non
cadere, soffriva di azotemia alta, di tendinite ai piedi da non poter camminare
e far scale, ma si è sempre vista faticare al servizio delle consorelle e
soddisfare il suo ufficio, in silenzio, parlando lo stretto necessario, per
amore.
Una volta si è rotta un braccio ma,
come poteva, continuava a lavorare.
Aveva problemi alla bocca, le sono
stati tolti tutti i denti e messa la dentiera, non so come poteva mangiare e
masticare, mandava giù il boccone intero, i risciacqui di collutorio non la
aiutavano; in quel periodo io ero infermiera, l'ho consigliata di fare i
risciacqui con l’acido borico, in questo modo trovava un po’ di sollievo, ma
non poteva più tenere la dentiera.
Amava le sorelle, a tutte voleva bene,
io non posso dire nulla, alcune sorelle non le volevano bene e dicevano che era
falsa.
Mai nessuna mormorazione, io posso
dire di essermi arrabbiata con una sorella perché veniva a criticare la Madre,
cioè sr Chiara nella sua funzione di abbadessa, l'ho
rimproverata e da quella volta non l’ho più sentita. Quando Suor Chiara si
accorgeva di qualche atteggiamento che poteva turbarmi, si inginocchiava e
chiedeva scusa e io l’abbracciavo e baciavo.
Non mi sono mai accorta se coltivava
preferenze causando disturbo alla vita della comunità.
Si sacrificava per le sorelle, sempre
pronta ad aiutare e alleviare i sacrifici; era sempre pronta ad assistere le
inferme e per il cambio di lavoro di giorno e di notte.
Non voleva primeggiare, stava nascosta
e diceva: non tocca a me; quando le
chiedevano di intervenire, stava al suo posto.
Era rigida all’osservanza della
regola; a volte, quando diceva qualche parola rigida si inginocchiava e
chiedeva perdono, una volta l’ho vista in ginocchio a chiedere scusa a una
sorella che per causa sua aveva ricevuto un rimprovero dalla Madre.
Succedeva che morivano piante o che
venivano strappate o altre cose simili e veniva incolpata lei ingiustamente;
allora si confidava con le lacrime agli occhi e mi diceva: danno la colpa a me, ma non
sono stata io. Poi si veniva a sapere che la colpa era di un’altra sorella.
Al Capitolo della colpa concludeva sempre di essere causa di sofferenza alle sorelle.
Nessuna singolarità, era come tutte,
ma si vedeva in lei qualcosa di straordinario, sempre sorridente.
Nell’obbedienza l’ho sempre vista pronta e anche quando le chiedevo un piacere
subito lo faceva e per amore.
La sua vita di povertà era semplice:
si rattoppava la sua roba, era sempre in lavoro.
Di fronte alla sofferenza l’ho sempre
vista serena, rassegnata e la sentivo dire: Volontà
di Dio paradiso mio. Come penitenza non mi sono accorta di niente solo
usava la disciplina con la catenella ma non so come.
Non l’ho mai sentita parlare di
esperienze mistiche.
Era osservantissima
del silenzio, solo se era necessaria una parola lo rompeva, anche durante il
giorno, quando poteva, si appartava.
Nei quattro mesi vissuti a Mantova era
in grande sofferenza per la testa e il cuore: l’ho o sempre vista sorridente e
rassegnata; io l’aiutavo nelle sue necessità personali e c’era anche la sorella
Maria Rosa che doveva essere assistita sempre, suor Chiara, non potendo far
scale per venire alla Santa Messa, andava a farle compagnia.
Una mattina, tornando dalla Messa, mi
sento chiamare, era lei, era andata a lavare un bicchiere, era caduta e si era
rotta il femore. Ricoverata e operata, sembrava tutto bene, ma sono intervenute altre complicazioni che la portarono alla morte,
ha voluto venire a morire a casa per salutare tutte le sorelle e vedere e
baciare anche le ultime due arrivate suor Pia e Luigia.
Suor
M. Bernardetta - Crovato Maria 2 febbraio 2001
* * *
Una preghiera
speciale
di Mara Piccola
Cari
Amici di Suor M. Chiara,
desideriamo
chiedere a tutti Voi un’intenzione speciale di preghiera.
Per
Madre Maria Benedetta e Monsignor Francis Ogunmodede,
che in Nigeria stanno lavorando con passione per raccogliere i documenti perché
sia riconosciuto il Miracolo della Medaglia dei consacrati al Cuore Immacolato
di Maria.
Per
la signorina Josephine, perché non abbia timore di
rendere ora questa testimonianza del prodigio che l’ha salvata, dieci anni or
sono, da satanisti inferociti.
Mai
come quest’anno la vicinanza di un approdo ci è apparsa concreta e, come Chiara
Bollini ha espresso nel suo Magnificat, secondo un disegno che conferma la
preziosità del Dono di Maria che è la Medaglia e l’umiltà francescana dello
strumento prescelto, Suor M. Chiara. “ultima in tutto fuorché nell’Amore!”
Gesù
ha chiamato i suoi “amici” e così noi ci sentiamo Amici di Suor M. Chiara,
perché conoscerla ha dilatato il nostro cuore, dando senso a tante cose nella
vita di ciascuno di noi, che ora bruciano nel Cuore Immacolato di Maria per il
Signore, per dirgli sempre di sì come Lei e la nostra Suora, ogni momento. E
questa comunione di fede fa di noi un vero piccolo cenacolo.
Pregare
insieme è anche sostenere concretamente il lavoro altrettanto impegnativo e
appassionato di Chiara e di Gabriella e di tanti altri per la causa di Suor M.
Chiara, perché riconosciuto il miracolo del Dono che è la Medaglia, la Chiesa
vorrà sapere a quale sua figlia Maria lo ha affidato.
Vorremo
fare nostre le parole di Suor M. Chiara:
"
O Dio, allarga il mio cuore quanto i miei
desideri! O Mamma mia Maria, tu che sei la Madre del divino Amore, donami una
scintilla del tuo incendio, fa che io possa amare Dio in te, nel tuo Amore.
Abbi pietà della mia piccolezza che vorrebbe amare Dio in maniera infinita."
E
ci permettiamo di aggiungere: ottieni che Gesù sia amato, onorato, adorato nel
nostro cuore attraverso la via della tua divina Maternità, che hai proclamato
in modo particolare con il Dono della Medaglia, perché tutti i peccatori si
convertano e tutte le anime si salvino.
E
ottieni, umile ancella del Signore e regina dell’Ordine Francescano, che il
riconoscimento delle virtù eroiche e della vita evangelica di Suor M Chiara
apra i cuori alla tua divina Maternità e faccia fiorire copiose vocazioni nel
segno di Francesco e Chiara d’Assisi, perché il mondo abbia finalmente la gioia
piena del tuo Figlio.
* * *
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