Anno 16° – n. 3 - 3° Trimestre
2017 – Poste Italiane s.p.a.
Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003
(conv.in L. 27/02/2004 n°46)
art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue
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Suor Chiara Scarabelli U N M E S S A G G I O
D A S C O P R I R E E U N
V O L T O
D A C O N T E M P L A R E Foglio
di collegamento per
gli
Amici di suor Maria Chiara Scartabelli |
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DALLA MEDITAZIONE ALLA CONTEMPLAZIONE
Recensione di Maria
Teresa Ranieli del libro:
“LA PARTE DI MARIA NEL MISTERO DELLA REDENZIONE”
Da tempo Padre Alessandro Domenicale mi parlava di questo
suo desiderio: glorificare la Santa Vergine Maria attraverso un testo che
dimostrasse chiaramente la Sua partecipazione alla redenzione dell'umanità.
La stessa Suor Maria Chiara lo sollecitava a mettere mano a
questo lavoro, facendogli intendere la compiacenza della Madre Celeste.
Il libro nasce pertanto da un desiderio remoto, coltivato
nella mente e nel cuore mediante letture, riflessioni, oserei dire,
ispirazioni. L'idea centrale, come un seme deposto nel terreno buono della
preghiera, si è così sviluppata in un'ampia ed esauriente trattazione.
Il testo scaturisce da un'attenta meditazione sul tema
centrale e della meditazione ha il tono, il ritmo piano e scorrevole, il rigore
logico, le pause, il metodo deduttivo.
Pare proprio che gli autori abbiano tenuto presente il
monito di Catone il Censore per i retori latini; ”Rem tene, verba sequentur!”.
L'argomento centrale della riflessione, la parte di Maria nel mistero della Redenzione, viene tenuto presente
come tesi da dimostrare, all'inizio di ogni capitolo, e ciò favorisce la
fluidità del discorso e l'ordine espositivo dei riferimenti e delle deduzioni.
Temi teologici complessi, come l'Incarnazione, la creazione
e la Redenzione, vengono riproposti con chiarezza e semplicità, attraverso il
riferimento di fonti classiche, come la Scrittura, o di testi mistici, come gli
scritti di Suor Maria Chiara Scarabelli. Gli stessi riferimenti vengono
opportunamente commentati e messi in relazione con la tesi da dimostrare.
Il lettore comprende subito che la salvezza dell'uomo
rientra in un grande progetto del Padre e che la nostra Madre Celeste ab
aeterno è stata predestinata al ruolo di corredentrice. Molto illuminante la
nota di pag. 22, nella quale si riportano i versi di Isaia 46,8-13 “Ricordati i fatti del tempo antico...Sono
Colui che dice: Il mio progetto resta valido, io compirò ogni mia volontà.”
E, a proposito di note, grande è il contributo che esse
offrono allo spessore del libro, in quanto ci riportano al magistero della
Chiesa ed illuminano molte affermazioni ed enunciati del testo.
Gli autori ci conducono per mano a rileggere i passi biblici
preannuncianti, il ruolo di Maria, le Lettere di San Paolo, alcuni stralci
degli scritti di Sant'Agostino e i testi di San Massimiliano Kolbe che hanno
attinenza col tema in oggetto.
Nell'infinita logica della fede, viene reinterpretata la
“felix culpa” del peccato originale, viene dimostrata la sofferenza del Padre e
viene spiegata la maternità universale di Maria.
Il cuore del libro si trova nel capitolo intitolato ”Il
ruolo di Maria nella Redenzione in rapporto a Cristo”.Dopo avere analizzato il
“sì” di Maria alla volontà del Padre, in piena corrispondenza al “sì” del
Figlio, gli autori evincono che “Maria é
la Donna del nuovo Adamo, Corredentrice perché sotto la Croce patisce il dolore
della morte del Figlio e i dolori del parto della Risurrezione, e nella
Redenzione vengono abbattuti tutti i muri di divisione per la nascita della
nuova creatura che è Cristo in noi”(pag. 92).
La divina maternità di Maria risplende e si rivela come
radice della Maternità universale in ordine al Cristo totale.
Molto originale e persuasiva la seconda parte del libro che,
sotto forma di dialogo tra Gesù e la Madre, ci permette di immaginare la vita
nascosta di Nazaret.
I dialoghi tra le Sacre Persone sono intessuti di
riferimenti biblici pertinenti e chiarificatori, atti a dimostrare la perfetta
corrispondenza tra Antico e Nuovo testamento, il grande progetto del Padre, la
consapevolezza di Maria di avere il
Principe della Pace accanto, di contemplare il Padre Eterno intento a
passeggiare nel giardino con le sue creature alla brezza del giorno. (pag.
139)
Particolarmente suggestiva e commovente la rievocazione
della presenza di Maria presso la Croce del Figlio, che viene presentata come
trionfo dell'amore del Padre. “Ho visto
Gesù tutto compenetrato, abitato dall'amore del Padre incandescente come fuoco
che fonde tutto in sé... mi sono lasciata raggiungere da quell'amore:”
(pag. 166)
Ci piace sottolineare infine la riscoperta di alcune fonti
autorevoli ma spesso dimenticate come il magistero del Patriarca Albino
Luciani, che su questo mistero ebbe folgoranti intuizioni. Si evidenzia inoltre
l'attualità del libro che valorizza la mariologia di Papa Francesco, il quale
associa sempre Maria a Cristo nella missione di salvezza dell'umanità.
A lettura ultimata, ci si accorge di essere giunti alla
contemplazione di Maria come Madre della fede, Madre dell'amore e del dolore,
Madre dei Redenti e Madre della Chiesa, Sposa dell'Agnello Immolato. Si
comprende la missione del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, che “il sacrificio di Gesù è vissuto nel cuore
della Madre, è lo stesso sacrificio” (pag. 109). Si spiega così la convinta
asserzione di Suor Maria Chiara Scarabelli che Maria è “il coronamento del Mistero Trinitario”. La Madre che ha tuttora il
cuore ferito dai peccati dei figli continuamente partecipa alla rigenerazione
del corpo mistico.
Resta inoltre la preziosa lezione che, tra le righe, insegna
a tutti noi che Maria è la madre del “credente
concreto, quotidiano, eroico perché senza fronzoli, povero, nascosto, ma
incrollabile nella fedeltà, perché si fonda sulla fedeltà di Dio e sa di essere
servo inutile”. (pag.55)
Un apprezzamento merita anche il progetto grafico del libro.
La scelta delle belle ed espressive icone di Paola Zuddas ci ricorda che il
mistero divino può essere intravisto solo per mezzo di uno studio attento e
della contemplazione. La scelta delle icone francescane ci sembra un doveroso
omaggio a Suor Maria Chiara Scarabelli, alla quale va riconosciuta la genesi
del libro per il suo straordinario amore a Maria, per le visioni e convinzioni
condivise col Padre spirituale.
Raccomandiamo pertanto la lettura di questo libro, che, oltre
a cantare una lode di Maria, ad illuminare la sua corredenzione, ravviva la
fede in Cristo Salvatore e ci ricorda che “la
fede in Lui ci consente di rialzarci dalle nostre cadute e fragilità, di
ritornare sempre a Lui e di vivere qui, ora, il comandamento dell'amore tutti i
giorni sino alla fine del mondo” (pag. 65).
LA DOLOROSA
STORIA DELLA MEDAGLIA DEI CONSACRATI
di Gabriella
Zagonel
Continuiamo
a parlare della Medaglia, dono della Mamma ai figli che si consacrano al Suo
Cuore Immacolato, secondo le indicazioni date a Fatima ai suoi tre piccoli
messaggeri.
La
storia della Medaglia è un dramma che si innesta nella già difficile situazione
di sr Chiara, destituita nel 1946 dall’incarico di maestra delle novizie prima
della scadenza naturale, disonorata, umiliata privata di qualunque obbedienza.
Nel
1950, la notte tra il 15 e il 16 maggio le appare Maria dicendo:
“Vengo
a te per chiederti un favore: ho bisogno di te!”
Grande
è la sorpresa e la gioia di sr. Chiara al vedere la sua amatissima Mamma, ma
subito la consapevolezza della sua povertà la rende timorosa…
“In
quel momento vidi come in uno specchio tutta la mia miseria, la mia povertà, i
miei peccati... le condizioni nelle quali mi trovavo da parte della Comunità:
oggetto di disprezzo, incomprensioni, cominciando dalla Madre Abbadessa, che mi
segnava a dito come invasa dal demonio e, per permissione di Dio, mi trattava
con durezza davanti a tutte le sorelle…
La
Mamma mi guardò con tenerezza e mi disse:
«So tutto, io ti ho sostenuta, non temere, le
anime costano sangue... Non vuoi salvarle tutte?»
Un
momento di silenzio, poi riprese:
«Dunque sei disposta di cooperare con
la tua mamma per dare questo dono alle anime che il mio Cuore desidera?» Allora con un
nodo alla gola risposi:
“Mamma,
nessuno mi crederà, rovinerò l'opera Tua, però ecco fa di me tutto quello che
vuoi… Q. 3,3.
Mise al
corrente il confessore che dopo aver ascoltato il racconto di sr. Chiara,
riferì tutto al Delegato diocesano per le suore. Costui, senza operare un serio
discernimento sui fatti, li ha considerati frutto di menti malate. Seguirono
duri provvedimenti: il confessore venne subito rimosso e a sr Chiara venne
intimato di non parlarne più, di limitarsi all’accusa dei peccati nella
Confessione.
La
situazione di sr. Chiara si aggravava, la prova raggiungeva apici di sofferenza
indescrivibili:
“un cumolo di tentazioni era il mio cibo di
giorno e di notte, solo Dio lo sa! Fino alla disperazione!
Il demonio approfittava per
tormentarmi in tutti i modi… Q. 2,19
Il
fenomeno satanico si è rivelato in modo unico nei confronti di sr. Chiara, non
si possono neanche immaginare certe prove subite.
La
Medaglia voluta da Maria ha conosciuto un’opposizione satanica talmente
accanita che non finisce di stupire: era
la Medaglia il suo bersaglio, è riuscito a bloccarla sul nascere e
tormentava sr Chiara con prove e visioni di terrore, un accanimento fortissimo
per distruggere il dono di Maria.
Ma la Mamma vegliava sulla sua piccola
coraggiosa collaboratrice.
«Coraggio, non temere, parla col Ministro di
Dio, lo Spirito Santo ti guiderà. Anche se per fare questo dovrai soffrire, fa
tutto per amore, per la salvezza di tutte le anime. Sta’ serena.
Ti ripeto, non temere il mio nemico,
che farà di tutto per impedire questo progetto, perché ne verranno glorificati
Dio e il mio Cuore immacolato. Io sono con te, e alla fine trionferò.”
Poi dal
1953 è calato il silenzio. Satana si allontana, ma per ripresentarsi al momento
opportuno.
Infatti,
quando alla fine del 1986 sr. Chiara parlerà della Medaglia al padre
spirituale, si ripresenterà il tormento satanico, cercando in tutti i modi di
insinuare in sr Chiara il dubbio di ingannare il ministro di Dio: ciò fu motivo
di inaudita sofferenza per lei.
Nei
suoi scritti troviamo la testimonianza di tale sofferenza:
“Anche se alla fine della mia vita dovesse
sorgere il dubbio di aver ingannato il ministro, voglio ugualmente cantare
l’amore per il mio Dio!”
Così
replicava sr Chiara per contrastare la forte tentazione che satana aveva fatto
esplodere nel suo sensibilissimo cuore.
Su
invito del suo Padre spirituale sr. Chiara scrive la storia della Medaglia.
Leggiamo l’introduzione:
“Eccomi,
o mia cara mamma Maria SS.
Sono
qui per fare l'ubbidienza al Ministro di Dio... Ti prego, vieni in mio aiuto,
Tu sai quanto mi è difficile dopo più di 40 anni di lotte, sofferenze,
incomprensioni, dover mettere in iscritto il tuo amore che hai usato verso
questo povero nulla... Tu sai tutto mamma, aiuta la mia pochezza, sono una
povera idiota, bambina che sa solo balbettare e rovinare le opere del Tuo
amore.... Conscia del mio nulla, mi affido a Te, mi abbandono in Te, nel Tuo
Cuore. di mamma, non deludere la mia fiducia...
“Piccola mia, non temere, io sono con te per
aiutarti a glorificare Dio e la tua mamma,
per quello che ho operato in te... Non temere se sei un nulla, il Signore
non ha bisogno di scienza, ma di docilità per rivelare il suo Amore, è Lui che
opera, meno c'è dello strumento che si sceglie, più risplende la Sua bontà e
misericordia infinita...Q. 3,1
Nel
bollettino precedente abbiamo descritto la Medaglia come un piccolo trattato di
Mariologia.
Oggi
diciamo che Maria con la medaglia ci ha voluto dare la sua icona, un piccolo
segno che ci porta in pienezza l’annuncio della sua Maternità divina e umana.
Prima
che la Medaglia diventasse un dono visibile e tangibile nelle nostre mani, da
baciare e stringere al cuore, sr Chiara visse i lunghi anni di attesa
docilmente abbandonata alla Mamma e divenne lei stessa una sua icona perfetta,
una Medaglia viva coniata dal fuoco dell’Amore.
“Perché i miei pensieri non sono i
vostri pensieri, ...
...
le vostre vie non sono le mie vie”
Isaia 55, 9. Come
dice Papa Francesco, il Signore ci sorprende sempre e non dobbiamo avere paura
delle sue sorprese, perché Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno e cioè che
l’azione del suo Spirito sia libera in noi e nel mondo come quando creava
tutto, procedendo dalla sua Parola d’Amore e secondo i suoi tempi. Per la
nostra Suor Chiara attendevamo un miracolo di guarigione e invece il miracolo
“giusto” per Lei, che si è sempre considerata un “povero nulla” e mai ha voluto
apparire, è già avvenuto, ma lo avevamo accantonato. In Nigeria, dieci anni fa,
una fiamma di fuoco sprigionò dalla Medaglia dei Consacrati, salvando una
giovane dalla ferocia di un gruppo di probabili satanisti, che volevano
strapparle gli occhi, e che si accanirono su di lei tentando di soffocarla fino
a crederla morta e che sentendola chiamare in aiuto Maria, non si sa con quale
forza, tentarono di strapparle la Medaglia, intimandole di tacere quel nome
benedetto. Un miracolo della Medaglia! Come non pensare all’intercessione di
Suor Chiara presso la Mamma per questa svolta? Come non percepire la
delicatezza di Maria per la sua piccola e, ancora una volta, la precisa
indicazione di quel Dono che è per i consacrati la Medaglia, ritratto di Maria
stessa, perché “tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto, in attesa
della rivelazione dei figli di Dio” e solo Maria è “lampada” ai nostri passi
perché Cristo stesso possa risplendere in noi e farci luce e sale. Con questa
consapevolezza, e questa speranza, gli amici del Comitato di Suor Chiara hanno
trovato in Nigeria un prezioso aiuto in Madre Maria Benedetta, la religiosa che
per prima ha diffuso in quel paese la Medaglia, che Mons. Luigi Molinari le
inviava perché convinto fermamente che era un Dono di Maria al mondo tramite
Suor Chiara. Madre Maria Benedetta, inoltre, fu la prima a dare notizia
dell’evento straordinario legato alla Medaglia. Dalla Diocesi di Lagos è giunto
tra noi Mons. Francis Ogunmodede, suo padre confessore, che si sta interessando
per darci una mano perché venga certificato dal Vescovo locale che quell’evento
legato alla Medaglia è un miracolo. Riteniamo un segno forte che questa presa
di coscienza avvenga proprio in quest’anno 2017, centenario delle apparizioni
di Fatima.
Il messaggio di Fatima rivela Maria che
fa di tutto per rimettere al centro Cristo, che mai come oggi è buttato fuori
le mura di Gerusalemme, esattamente dove ha scelto di morire d’Amore, insieme a
tutti quelli che erano considerati i cani della terra. E come Maria ha detto a
Suor Chiara, Lei ha bisogno di noi tutti, perché il mondo finalmente accolga la
redenzione. Sentiamo quest’invito accorato di Maria rivolto in modo particolare
ai suoi consacrati, sia religiosi che laici, alla luce della testimonianza di
vita di Suor Chiara, che bruciava d’Amore per la salvezza di tutta l’umanità.
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Aut. Tribunale di Padova n. 1770 del 18/12/2001
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