Anno 16° – n. 2 - 2° Trimestre
2017 – Poste Italiane s.p.a.
Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003
(conv.in L. 27/02/2004 n°46)
art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue
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Suor Chiara Scarabelli U N M E S S A G G I O
D A S C O P R I R E E U N
V O L T O
D A C O N T E M P L A R E Foglio
di collegamento per
gli
Amici di suor Maria Chiara Scartabelli |
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IL DONO DELLA MEDAGLIA
Maria ci dona la sua Maternità,
perché il nostro cuore si dilati fino ai confini del
mondo
ad accogliere tutti, fratelli e sorelle, come figli!
Nel
precedente bollettino, abbiamo parlato della Medaglia dei Consacrati.
Ricordiamo
che la missione affidata da Maria a sr Chiara di far coniare la Medaglia, le è
costata molto cara: subito è scoppiata una persecuzione da parte di satana e da
parte degli uomini… ma sentiamo dalle espressioni di Maria il senso di tutto
ciò che è accaduto:
“No, non meravigliarti figlia... È stata la rabbia di satana che ha
suscitato tante tempeste.
Non poteva tollerare il bene che
avrebbe fatto ai miei cari figli questo dono d'amore del mio Cuore...
Non ti ricordi quante lotte, quanti
provvedimenti, quante sofferenze hai dovuto sopportare da parte di quelli che
avrebbero dovuto comprendere la loro mamma e tu povera piccola eri considerata
la causa di tutto. Quante lotte!... Però ricordati che nulla è andato
perduto... tutto è scritto nel libro della vita...
Il Signore ha tollerato tutto questo:
ha
lasciato la libertà all'uomo di rispondere sì o no ai suoi disegni di amore...
Il Signore lascia la piena libertà,
non costringe nessuno...
E poi sappi che tutto questo è stato
una purificazione per l'anima tua...
Il
demonio credeva di prenderti nel laccio ... invece è rimasto scornato... sei
uscita più forte... sei nel mio Cuore... di me ha paura! (F.15,
anno 1991).
Fu un
martirio del cuore, protrattosi per quasi 40 anni dal 1950 al 1988 quando
finalmente riuscì a parlarne con il Padre Spirituale.
E
tutt’ora ci sono sospetti sulla Medaglia… per poterla diffondere viene
richiesto il “nulla osta” della Chiesa, mentre per altre, tante altre medaglie
non vengono sollevate difficoltà….
La Medaglia dei Consacrati è un vero e
proprio trattato di Mariologia, tutto quello che dobbiamo
sapere su Maria, lì è rappresentato con immagini e parole.
La volta scorsa abbiamo detto che “con il dono della medaglia, Maria ha voluto mettere
su di noi il sigillo della sua maternità e un pegno della nostra figliolanza.”
E
questo è rappresentato sul verso A
della Medaglia: Maria con la mano sinistra indica il Suo Cuore ferito pronto ad
accogliere tutti i figli che si affidano e si abbandonano in Lei – come
suggerisce la giaculatoria che circonda la Sua immagine: “Madre mia, fiducia e speranza, in Te mi affido e abbandono.”
Ma c’è un’altra valenza importante racchiusa
in questo dono:
Sul
verso B della Medaglia ci sono i due Cuori strettamente uniti da una corona di
spine.
Maria
ci dice: Vedete come il Cuore di Gesù e il mio sono intimamente uniti da fare un
cuore solo.
Sì, io
e Gesù siamo una cosa sola, i peccati che feriscono il suo Cuore, feriscono anche
il mio.
Quante spine per i peccati di tanti
miei figli... ne sento tutto il dolore,
ma voglio salvarli a qualunque costo.” (F.1 Pentecoste 1990)
E tutt’intorno
ai due Cuori, Maria ci dona un’altra breve intensa supplica per poter vivere in
noi la Sua stessa Maternità spirituale per la salvezza di tutte le anime: “Gesù Maria vi amo, salvate tutte le anime.”
Sentiamo la risposta di Maria ad una
domanda arguta e molto concreta di sr Chiara:
“Mamma,
Tu puoi tutto; sempre ottieni quello che chiedi, perché Gesù nulla può negare
alla sua mamma... Come mai, dunque, chiedi aiuto ai tuoi figli della terra per
aiutarti a salvare tutti i peccatori?
Che cosa
possiamo fare noi misere creature?”
R. “Piccola mia, che cosa fa una buona
mamma che ha una corona di figli buoni, se uno di loro, istigato da cattivi
compagni, si allontana dalla retta via e vive nel peccato? Non si dà pace,
adopera tutti i mezzi che le suggerisce l'amore materno, ma, non basta, chiede
aiuto allo sposo e a tutti i figli fedeli per fare violenza al Cuore di Dio.
Oh, piccola mia, se tu conoscessi il
dono della preghiera e della grazia! Non ha forse detto Gesù: “Domandate e vi
sarà dato? “Il Re va forse solo in battaglia per affrontare il nemico?
No certamente, ma con un forte
esercito...
Voi
anime piccole che vivete la consacrazione al mio Cuore Immacolato siete il mio
esercito che Gesù mi ha dato per affrontare satana e i suoi
seguaci che crede di trionfare, aiutate, dunque, la vostra mamma a salvare
tutti i peccatori.
Dal Seno della Trinità scaturisce un
oceano di acqua viva che riversa nel mio Cuore Immacolato. Esso è il canale che
dal Cielo porta in terra questa ricchezza di grazia per irrigare la mia Chiesa,
sposa di Cristo affinché diventi sempre più pura e immacolata per la sua
venuta.
A voi, figliolini miei, che siete la
mia schiera eletta, prediletti dal mio cuore, affido la missione di tanti
piccoli acquedotti che attingono dal Cuore della vostra mamma l'acqua viva di
grazia che scende dalla Trinità per portarla a tutti i fratelli lontani,
bisognosi di salvezza. Siate forti, non temete, state uniti alla vostra mamma,
io combatto con voi.
Tenete
stretto il mio Rosario, recitatelo con fede, sia questo la vostra bandiera per
combattere il nemico. Vi assicuro che ha tanta paura di questo segno perché
sa che siete miei e io combatto con voi.
Pregate, pregate, pregate… l'anima non
può vivere senza preghiera, questa è il suo cibo che la sostiene e la rende
forte contro i nemici che sono tanti…
(F.64 2 agosto 1990).
* * *
PARIGI RUE
DU BAC - LOURDES - FATIMA – VENEZIA
Si è notato che Maria ha proposto il dono della Medaglia dei consacrati,
attraverso sr. Chiara, la notte tra il 15 e il 16 maggio 1950, esattamente 33
anni dopo la prima apparizione di Fatima avvenuta il 13 maggio 1917.
Caso?
Pura coincidenza? Nel mondo della Divina Provvidenza queste parole sono da
escludere, visto che Dio è l’Eterno E’, che tutto in Dio è attuale, nel suo
mondo i verbi conoscono solo il tempo presente, e nulla Gli sfugge “perché Tu ami tutte le cose che esistono….
perché sono tutte tue, Signore, amante della vita!” Sap11,24.26
e
inoltre “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati 1Tim2,4
Se
scorriamo velocemente gli eventi che si sono susseguiti dal 1917 in poi, dalla
rivoluzione Russa nel 1917 e la conseguente dittatura comunista di Stalin, la
dittatura nazista di Hitler e la conseguente terribile 2° guerra mondiale, solo
per accennare agli eventi più disastrosi per l’umanità… si comprende il nuovo
accorato appello che Maria viene a offrire all’umanità, nell’anno 1950 a
Venezia, perché accolga il suo dono d’amore: il Suo Cuore materno offerto a
tutti come rifugio sicuro contro le insidie di satana, al fine di scongiurare
ulteriori sciagure all’umanità che si allontana sempre più da Dio, Padre buono
e misericordioso.
Nel 1942, al culmine di quella terribile guerra che
coinvolgeva l’intera Europa e oltre, Pio XII, accogliendo la richiesta fatta
dalla Vergine nelle apparizioni di Fatima, consacrò al suo Cuore Immacolato
l’intera umanità. Si deve ricordare che Pio XII era particolarmente interessato
agli eventi di Fatima a causa di una circostanza importante per la sua vita: il
giorno stesso della prima apparizione della Vergine ai tre pastorelli di
Fatima, a Roma veniva consacrato Vescovo Eugenio Pacelli, futuro Pio XII.
Nelle
sue apparizioni a Venezia, Maria sembra ringraziare il papa Pio XII per aver
effettuato la Consacrazione di tutta l’umanità al Suo Cuore Immacolato.
Sentiamo
quanto comunica a sr Chiara nel corso della seconda apparizione, il giorno 7
ottobre 1950.
«Piccola mia, sono venuta per affidarti una
missione! Ho bisogno di te per dare un dono a tanti miei cari figli che sono la
gioia del mio Cuore, perché mi amano e vivono in pratica la consacrazione fatta
al mio Cuore Immacolato, che avevo chiesto a Fatima per volontà di Gesù.
Desidero
dare a loro un segno, un dono per mostrare loro la riconoscenza del mio Cuore
di Mamma.
Sarà anche un richiamo per tanti,
tanti miei figli che amo con tenerezza, ma che non corrispondono al mio amore.
Io dico loro: “Figliolini miei,
venite, venite al mio Cuore, vi aspetto per portarvi a Gesù che vi ama...
Solo in Lui troverete la pace, la
gioia e felicità che tanto cercate. (Q 3,8)
Un
secondo riferimento a Fatima avviene in occasione di una domanda rivoltale da
sr Chiara nell’anno 1989:
“Perdona,
Mamma, se ardisco chiederti una cosa: si può sapere quale scopo ha questa
medaglia che tu desideri, che mi hai chiesto di far coniare; non c'è già la
medaglia che Tu hai dato all'umanità per mano di santa Caterina Labouré?
“Sì, piccola mia, è vero; quella è stata una
conferma della mia Immacolata Concezione, questa è un dono che il mio cuore di
Mamma vuole dare a tutti i miei figli; è anche un richiamo.
Un dono d'amore per tanti miei figli
che mi amano veramente e vivono in pratica la consacrazione al mio Cuore
Immacolato che la Chiesa ha fatto di tutta l'umanità per volontà del Signore: a
questi sono riconoscente, li tengo a riparo sotto la mia protezione, li
assisto, li conduco per mano, sono la mia consolazione.
È poi un richiamo amoroso per tanti,
tanti miei figli…
Il Figlio mio ha affidato al mio Cuore
la missione di richiamare tutte le creature alla conversione, all'amore, alla
preghiera e penitenza per prepararle al trionfo del mio Cuore, come avevo promesso a Fatima, per
l'avvento del Regno di Gesù. (F 26)
In uno
scritto, sr Chiara esprime con efficacia da vera esperta, in che cosa consiste
il dolore di un’anima che vive la maternità spirituale in unione con La Mamma:
Un dolore continuo ma pacato, acuto ma
segreto, nascosto nell'intimo del cuore.
È il contrassegno dell'amore di predilezione di Maria
Santissima per i suoi figli: votarsi a Lei, essere veri suoi schiavi d'amore,
vuol dire votarsi all'umiliazione, alla lotta, all'angoscia. Votarsi a Maria
vuol dire votarsi alla santità classica che si matura nel lavoro quotidiano,
nella sofferenza ordinaria della vita, nell'offerta di tutto se stesso fino al
proprio annientamento.
Certo costa al nostro amor proprio, ma
quanta pace dona all'anima questo spogliamento.
“Non
voglio aver paura di soffrire... amare molto e soffrire per far piacere a
Gesù”... ( Q12,68-69).
Suor Chiara e il Dono.
di Mara, piccola di Gesù
Nella pagellina dell’Atto di Consacrazione a Maria, che viene suggellato con la consegna della Medaglia dei consacrati, è suggerito di accompagnare la consegna con queste parole: “Ricevi, come segno della tua appartenenza a Maria Santissima, questa medaglia. Lei stessa ha voluto darcela come dono del Suo Cuore Immacolato e come richiamo a vivere la nostra consacrazione con fedeltà”. Qui abbiamo la sintesi di cosa la Medaglia significhi per noi nei confronti di Maria: appartenenza, dono, fedeltà. E, in realtà, cosa Maria ci offra di sé.
Appartenenza è qui sinonimo di consacrazione ed è sinonimo di proprietà. Trattandosi di Maria, però, proprietà è da intendersi non nel senso di “possesso”, ma di “proprio”, e cos’è più proprio di Maria se non Gesù? Quindi appartenere a Maria significa che Lei ci dona Gesù, se noi le doniamo noi stessi.
Ma donarsi significa credere, e allora donarsi a Maria è il dono che Lei ci fa di credere veramente che Gesù è nostro e ogni giorno nasce per noi, con noi e in noi. Lui è l’Amen fedele fino alla Croce, è la Parola d’Amore del Padre che mai si contraddice “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” ed è Parola proprio per ciascuno di noi, così distratti.
Ma nella folla dei nostri quotidiani pensieri, nella tentazione che ogni giorno sia uguale all’altro, e che niente cambierà mai, ecco la Medaglia come richiamo a vivere tutto questo nella pratica, quotidianamente, vorrei dire un appello ad una volontà di bene che non sia cecità di fronte al male, ma apertura incondizionata e attenzione unicamente a lasciare passare Dio attraverso di noi, lasciando che la Croce del Risorto faccia da scudo agli attacchi del nemico e la Medaglia gli ricordi che sappiamo che non siamo orfani, non siamo soli.
Perché riconoscersi di Maria, significa lodare Dio che ci ha donato Sua Madre, ma anche lodare Dio perché ogni giorno, in Lei, ci dona Suo Figlio. È lasciarci guidare a Lui da Maria.
Con particolare dolore, Gesù confidava a Sr. Chiara che, insieme alla mancanza di fiducia in Lui, la cosa che ferisce di più il Suo Cuore è la poca serietà con la quale i Consacrati vivono il rapporto d’appartenenza a Lui, di fatto tradendo il Suo Amore ed il Suo Sacrificio, perdendosi nelle cose vane, perché vuote di Cristo e quindi illusorie, perdendo la gioia di un reale rapporto vitale con Lui (la vite, i tralci), sul quale fondare le proprie scelte e nel quale gettare le reti, tante volte vuote, in una condivisione che è comunione di vita.
Ma Dio è l’unico Sognatore che costruisce (F. Pessoa) e sa tutto di noi, è dall’eternità che ci attende e per questo ci ha progettato e pazientemente ci attende alla porta del nostro Cuore e bussa, sempre ed instancabilmente. E sa di cosa siamo fatti. E questo Dono di Maria, come consacrazione al Suo Cuore Immacolato, è davvero la Sua offerta di aiutarci a vivere insieme a Cristo, a farne l’unico pensiero e l’unico scopo di ogni pensiero, parola, azione, così come Lei ha sempre fatto.
Perché “Immacolato” significa “pieno solo di Dio” e corrisponde al “cuore secondo Dio”, al “cuore docile”, allo “sguardo semplice”, all’indiviso Amore, l’unico nel quale è possibile concretamente la fraternità, proprio perché è Cristo l’unica ricchezza che veste la nostra povertà e ci rende “un cuore solo ed un’anima sola”, com’è Gesù con il Padre, com’è Gesù con Sua Madre.
Ma tutte queste cose solo Dio può concederle, ed è a Maria in Suo Figlio che dobbiamo chiedere la fedeltà nell’obbedienza e nella gioia, per intercessione della nostra Sr. Chiara, che con la sua vita nascosta e spesa solo per Dio è “icona purissima di Maria” e testimonianza che “niente è impossibile a Dio”, anche nel senso che nulla Gli è indifferente e che, per Sua sola grazia, attende noi, servi inutili, perché, accesi, lo riveliamo al mondo.
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Aut. Tribunale di Padova n. 1770 del 18/12/2001
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