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Anno 15° – n. 2 - 2° Trimestre 2016 – Poste Italiane s.p.a.

Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003

(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue

 

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Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli Amici di suor Maria Chiara Scartabelli

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LA REDAZIONE

 

Cari amici di sr Maria Chiara Scarabelli,

          eccoci all’appuntamento con il Foglio di collegamento mentre è in pieno svolgimento l’Anno Santo dedicato alla Divina Misericordia e attendiamo il grande appuntamento della G.M.G con S. Faustina e S. Giovanni Paolo II a Cracovia.

          Sappiamo però che la nostra cara sr Chiara non sfigurerebbe affatto accanto a S. Faustina!

          Sr. Maria Chiara è un dono per tutta l’umanità in riferimento all’offerta della sua vita per tutti i fratelli e sorelle peccatori del mondo, fino alla fine del mondo, offerta non solo scritta come proposito o promessa, ma vissuta giorno per giorno dall’infanzia alla morte, per amore, nel più grande nascondimento.

          “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio…..” Mt 5,15

          Sr. Maria Chiara era una lampada accesa di luce divina, si alimentava dell’olio dell’amore che attingeva da Cristo e dalla Vergine Maria, vivendo nel nascondimento di un monastero. Sr Chiara: una lampada posta sotto il moggio, per anni, nella sua comunità dove lei stessa desiderava passare inosservata, vivere ai margini, scegliendo per sé i lavori meno ambiti e i turni di adorazione più difficoltosi, mentre scongiurava la Mamma celeste che nessuno venisse a conoscere i doni mistici di cui era favorita e ciò per non compromettere la purezza del suo amore per Gesù.

          Questa è l’azione profonda che ha compiuto nella sua vita.

          Dobbiamo essere riconoscenti a sr. Chiara, perché lei ha pregato anche per noi e offriva tutto per la salvezza delle anime. Diceva a Gesù: “O salvali tutti, o escludi anche me”.

          Dopo la sua morte i suoi scritti e le molteplici testimonianze raccolte dal suo padre spirituale ci hanno fatto conoscere il suo rapporto con Gesù e Maria vissuto nel  puro amore.

          Sr. Chiara ora è posta sul candelabro per illuminare tutta la casa ed essere luce del mondo! 

          Oh, se avessimo l’umiltà di approfondire la vita di questa sorella in quest’anno santo che celebra la Misericordia Divina! E’ una figura affascinante, chi la conosce a fondo non riesce a staccarsene.

          E pensare che i suoi scritti sono solo la punta dell’iceberg, tutto il resto è il segreto del Re!

 

* * *

 

          Siamo lieti di comunicarvi che due sposi, innamorati di sr. Chiara, ci hanno offerto la possibilità di far tradurre in lingua francese il testo: “Sr. Maria Chiara Scarabelli, Icona purissima della Vergine Maria”. Il lavoro dovrebbe essere disponibile per la fine di giugno, per poterlo offrire ad un gruppo di preghiera francese che già conosce ed apprezza la sua spiritualità.

 

          E così pure, vogliamo anche dirvi la nostra gioia perché sono già sorti dei piccoli cenacoli di preghiera, che si ispirano alla spiritualità di sr. Chiara.

 

          Dopo l’estate, abbiamo la speranza che venga completato un lavoro che metterà in evidenza il ruolo di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, sempre alla luce degli scritti di sr. Chiara.

 

          Anche in quest’anno abbiamo potuto realizzare i due pellegrinaggi, ormai tradizionali, quello del 29 gennaio, in ricordo del transito di sr. Chiara e quello di sabato 29 marzo, che ci ha consentito di vivere una giornata intera in comunione con sr. M. Chiara, nei luoghi della sua giovinezza.

Sentiamo il dovere di dire un grazie di cuore a Milena, per come ha organizzato questi due incontri e per la gioia di una partecipazione che ha esaurito tutti i posti disponibili nella corriera prenotata.

 

 

IL DOCUMENTO PIÙ PREZIOSO DELL’AMORE

RIFLESSIONE DI  GABRIELLA ZAGONEL

 

          Il documento più prezioso dell’amore di Dio per noi è il Crocifisso. Lo ha detto Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.” Gv 15,13. La ricerca appassionata della sofferenza, da parte di suor Chiara, anziché essere una forma deviante di masochismo, va ricondotta al mistero di Cristo crocifisso e vista come espressione del puro amore.

          Suor Chiara è fermamente persuasa che la misura dell’autenticità del suo amore va ricercata nella sua capacità di accogliere la sofferenza. Ed è proprio questo, che con frequenza, ricorda a se stessa: “Il tuo amore sia di sofferenza: tu saprai amare se saprai soffrire, perché il termometro dell'amore è la sofferenza. La tua ambizione sia una sola: quella di imitare Gesù e, in particolare, Gesù crocifisso” Q 12

          Occorre abbandono fiducioso, immolazione, annientamento, sacrificio, silenzio, morte, e ... avanti! Q 6

          Supplica Gesù perché le conceda di condividere la sua “kenosi”, il suo svuotamento per divenire una scintilla del suo amore: “O Gesù mio, dolce amore, nascondimi nella sacra ferita del tuo bel Cuore, liberami dal desiderio di essere amata, salvami dalla vile ricerca di fama e di onore. Umiliami sotto i piedi di tutte le creature, nell’oblio totale di tutto il mio essere, così che io possa divenire una scintilla di fuoco del tuo amore nel tuo cuore.” Q 12

          Pone come fondamento ai suoi slanci di eroismo la sua fiducia in Gesù:

          Sì, o Gesù, io ti esprimo il mio desiderio di soffrire e confido nel tuo aiuto, perché, da sola, nulla posso. Sì, io ho sete e poiché ho sete di amore, ho sete di dolore. Non è una follia cercare l'amore senza il dolore?” Q 12

          Dunque, la ragione profonda per cui, ripetutamente, giustifica, il suo amore per la sofferenza, è perché questa le consente la piena conformità a Cristo:

          Amo il patire perché lo ha amato Gesù, preferendolo a tutto e facendone oggetto di redenzione. Volendo imitare Gesù, devo rendermi simile a Lui nel dolore: non è infatti l'amore ardente che mi rende simile a Gesù, ma il dolore amante!” Q 12

          “Anima mia, ti resta così poco tempo da soffrire per Lui!” Q 12

 

 

La caduta del Crocifisso

 

            Nel brano che presentiamo qui di seguito sr Chiara ci racconta un episodio che può sembrare semplice, quasi banale; ma chi conosce l’intensità con cui ella viveva le sue giornate alla presenza di Gesù e della Mamma, scandendo ogni attimo con il ricordo amoroso e riverente di Dio (ricordiamo quel bellissimo scritto: “Come passo la mia giornata” il primo foglio che consegnò al suo padre Spirituale che la seguì negli ultimi 12 anni di vita), vi potrà trovare motivo di gioia, di consolazione e di grande commozione.

            Infatti in questo episodio Chiara ci fa comprendere che sono le piccole cose fatte con amore le più gradite a Gesù: E Gesù stesso ci conferma che le nostre imperfezioni e i nostri difetti involontari, non lo offendono, ma piuttosto possono diventare occasione di umiltà e atti di amore da Lui tanto graditi.

            Inoltre possiamo constatare quanto sr Chiara amava l’immagine di Gesù Crocifisso, con quanto amore di notte, nel suo letto lo stringeva tra le mani coprendolo di baci e forse inondandolo di lacrime con vero trasporto di sposa appassionata e mai paga di ricambiare amore a Colui che ci ha amati fino alla morte di croce…

 

            “L'anima che vive di fede e sa vedere sempre e solo Dio in tutto, gode la pace, la felicità: una pace intima che non si può descrivere; per lei è sempre la mano paterna del buon Dio che conduce ogni cosa, anche le più dolorose. Le creature sono solo strumenti nelle sue mani. Perfino le sue miserie, le sue imperfezioni le sa vedere sotto questa luce, quindi non perde la sua pace anche se si vede sempre imperfetta, si umilia e continua il suo cammino verso la meta. Non intendo dire che Dio ama le imperfezioni, ma le permette per la nostra umiliazione...Mi spiego con un esempio. Conosco una piccola anima che ama tanto il Signore, con lui parla con semplicità infantile. Una sera si era appena messa a letto, teneva il suo crocifisso e la corona stretti fra le mani; le viene il pensiero di prendere ancora l'acqua santa prima di chiudere gli occhi. Facendo questo le cade il crocifisso per terra. Balza dal letto, si mette in ginocchio, prende il crocifisso, lo stringe al cuore coprendolo di baci, quasi per ricompensare la sua negligenza e gli dice:

            “Vedi Gesù, se tu non fossi caduto io non ti avrei dato questi baci!”

            Gesù si compiacque di tanta semplicità e si degnò di rispondere sensibilmente dicendole:

            «Vedi, figlia mia, così accade quando tu commetti qualche difetto, imperfezione involontaria, questa non mi offende ma mi dà gloria, perché subito corri al mio cuore, domandi perdono, fai un atto di amore, proponi di essere più fedele, il mio cuore si commuove e ne godo di più di questo atto che se non fossi caduta.

            Alle volte ti lascio cadere per provare questa gioia di vederti correre al mio cuore confidando nel mio amore.

            Non avere paura di me che sono buono, sempre buono, la stessa bontà, amo le mie creature di un amore infinito e godo quando credono al mio amore.

            Mi offendono sensibilmente coloro che dubitano di me, mi credono severo, oh, se conosceste il mio amore! Io ti assicuro che se un'anima avesse commesso tutti i delitti di questo mondo, se si pente e chiede perdono al mio cuore, credilo e dillo che io, il tuo Gesù, dimentico tutto e tratterei quell'anima come se non mi avesse mai offeso anzi, con più tenerezza.

            L'offesa più grande che si possa fare al mio cuore è quella di dubitare del mio perdono... Ci credi al tuo Gesù, figlia mia?»

            “O mio Gesù e mio tutto! E' proprio vero dunque che per coloro che ti amano tutto ridonda in bene, anche le sue debolezze? Grazie Gesù, mio diletto, credo al tuo amore per me! Non mi perderò più di coraggio anche se mi vedo piccola e imperfetta.

            La mia via preferita sarà l'amore: amare sempre, nonostante il mio niente, confiderò sempre nel tuo amore. Com'è dolce e soave amare colui che ci ama! Q 2,68-69.

 

* * *

 

            Una riflessione sulle due espressioni di Gesù, che qui prendiamo in considerazione:

 

            “Mi offendono sensibilmente coloro che dubitano di me”, che dubitano del mio Amore e “mi offendono sensibilmente” anche in quanto vero uomo, rivelatore di un Amore divino, che scandalizza profondamente, in modo particolare nella Croce.

            Effettivamente, Gesù si è sempre presentato e mostrato Amore, nel Vangelo noi vediamo che Gesù lo troviamo severo solo con gli ipocriti, quelli che rifiutavano il suo Amore apertamente; ma nei confronti dei peccatori, mangiava con loro, dialogava con loro, sapeva anche aspettare, era accoglienza di tutti, anche dei pubblicani: l’incontro con Zaccheo ne è un esempio grandioso.

            Quando Gesù Risorto incontra Pietro, non fa mai un accenno al suo tradimento, nelle parabole della Misericordia rivela una tenerezza infinita e anche nelle apparizioni mistiche, Gesù sembra un papà, che esprime la sua tristezza, perché si sente rifiutato dai suoi figli e mostra che il rifiuto di Lui provoca una situazione di dolore, proprio perché comporta per chi lo rifiuta la morte.

 

            “L'offesa più grande che si possa fare al mio cuore è quella di dubitare del mio perdono”: proprio perché si dubita di ciò che Lui ama e desidera più ardentemente, la sua gioia è perdonare e la sua tristezza più grande è il rifiuto che riceve di questo dono.

            Ci può essere di aiuto meditare la risposta che Gesù diede a Pietro, quando gli chiese quante volte doveva perdonare, “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18, 21-22).

            Quando il Signore è Risorto, il primo comando, l'urgenza che ha dato ai discepoli è stata quella di andare in tutto il mondo, annunciando il perdono dei peccati (Mc 16, 15-16).

            Dalla Croce lo ha perfino ricordato al Padre, “Perdonali perché non sanno quello che fanno” (Lc 33,34a).

            E le sue braccia aperte sulla Croce sono l'abbraccio del suo perdono per tutti noi, sempre.

 

 

Suor Chiara e la mia vita

di Mara, la piccola di Gesù

 

“Una volontà sazia di Dio, mentre tutto le è tolto, è il più puro di tutti gli amori”: questa tua frase, sr. Chiara, ha aperto per me la strada per vivere il mio rapporto con Gesù. Anche tu sr. Chiara hai vissuto la tentazione di trovarci sempre incapaci di vivere in pienezza quello che il Signore vuole da noi, a motivo delle nostre fragilità che ci sembrano smentire la verità del nostro volere e ci fanno sentire lontani. Ma alla scuola della Mamma, tu hai percorso questa strada, nel tuo abbandono totale al Signore, come una bambina. La tua convinzione che troviamo in ogni pagina dei tuoi Scritti, dove affermi di essere un nulla, un’idiota e uno zero; proprio questi titoli, che tu vivevi convinta, sono stati per te l’antidoto per vincere quello che potrebbero essere gli scoraggiamenti e le paure di ogni tipo, perché proprio in virtù di questa coscienza del tuo nulla, tu sapevi consegnarti con fede a Colui che annulla il tuo nulla con l’essere il Tutto, il tuo zero con la cifra e lo fa diventare quello che il Tutto vuole. Non ho la tua fede, sr. Chiara, ma grazie a chi hai posto sul mio cammino, per convincermi che davanti a Gesù non si può parlare di impossibile né, tanto meno, di meriti, perché l’unico merito è Lui, che è tutto il possibile e tutta la gratuità, ora so che questo coraggio e questa umiltà posso trovarli solo tenendo fissi i miei occhi in quelli di Gesù, pensando solo a Lui, sempre affidandomi a Maria, perché il Signore che amo non debba vergognarsi mai di me.

E allora “qualunque cosa facciamo, dalla più piccola alla più grande, fosse pure anche un atto eroico, essa ha valore solo se nel compierlo la nostra volontà si mette in armonia con la volontà dell'Immacolata, e attraverso Lei con la volontà di Dio; questa è la nostra santificazione. Una cosa sola vale: la fusione della nostra volontà con la sua, questo è il vero amore, vorrei dire l'essenza dell'amore che ci deve trasformare, attraverso l'Immacolata in Dio, che deve bruciare in noi, incendiare tutte le anime, e distruggere, consumare in esse ogni forma di male “

(le due citazioni sono tratte dal testo “Suor Maria Chiara, Icona Purissima della Vergine Maria”, Editrice Ancilla, 2007,  pagina 218 e pagina 191)

 

 

DAGLI SCRITTI DI SR. M. CHIARA:

SI FA PIU’ FESTA IN CIELO PER UN PECCATORE CHE RITORNA

 

            O mio Dio, perdona se dico uno sproposito, ma oserei dire che i miei, i nostri peccati sono il trono della Tua Infinita Misericordia. 

            So che la Tua gioia è di perdonare, come ha detto Gesù: “Si fa più festa in cielo per un peccatore che si converte che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione.” Di Maria Maddalena hai detto: “Le sono rimessi i suoi molti peccati perché molto ha amato.”

            Sì, Gesù buono, anch'io Ti amo tanto perché mi hai perdonato tutto... Grazie del Tuo amore!  Vorrei gridarlo a tutte le creature: amate, amate il buon Dio perché è l'amore, solo amore, sempre amore. Per te o mio amato Gesù desidero sacrificio, sacrificio, in tutto e per sempre. Sacrificio pronto, umile, generoso, gioioso, nulla concedere alla mia natura, tutto alla grazia; nulla all'amore di me, tutto all'amore di Dio e di mamma!... Nulla al mio cuore, tutto al Cuore di Gesù e di Maria.  Quanto è dolce e soave abbandonarsi totalmente in Dio e riposare nel Cuore dolcissimo di Gesù e di Maria!... Più che parlare, ascoltare; più che operare amare e patire, svuotarmi di me, affinché Gesù mi possa riempire di Se!  Oh! potessi dire con semplicità e verità: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!” Gal 2,20 (Q13,68)

 

 

 

Editore / Proprietario:             “Comitato Suor M. Chiara Scarabelli”

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Aut. Tribunale di Padova        n. 1770 del 18/12/2001

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