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Anno 14° – n. 1 - 1° Trimestre 2015 – Poste Italiane s.p.a.

Sped. in Abb. Postale-.L.353/2003

(conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2,-DCB-PD - Taxe perçue

 

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Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli Amici di suor Maria Chiara Scartabelli

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LA REDAZIONE

 

Cari amici di sr. M. Chiara come sempre veniamo a voi con il nostro modesto Foglio di collegamento per parteciparvi qualche briciola di quella ricchezza spirituale che il Signore Gesù e la sua Santissima Madre hanno riversato nella persona di sr. M. Chiara non solo per lei ma anche per tutta l'umanità.

 

Anzitutto rendiamo grazie a Dio per averci concesso di celebrare anche quest'anno il 21° anniversario del transito di sr. Maria Chiara nel monastero dei SS.mi nomi di Gesù e Maria a San Silvestro. Dopo la celebrazione della Eucaristia e un momento di comunione con le sorelle clarisse, che ci hanno accolto con tanta gioia, abbiamo visitato in Mantova la splendida basilica di Santa Andrea e le reliquie del Sangue di Gesù conservate nei sacri vasi.

 

Il pellegrinaggio poi di sabato 28 marzo a Genepreto è riuscito molto bene, grazie all’impegno della signora Milena Scarpa alla quale va tutta la nostra riconoscenza. L’incontro con sr M Chiara è stata un`esperienza di spiritualità, che ogni volta sorprende, come fosse la prima volta.

 

Suor M. Chiara volle fare della sua vita un dono d’amore che abbracciasse ogni uomo, in particolare “i suoi amatissimi fratelli peccatori”. Pensiamo che se lei fosse stata ancora in vita, difficilmente si potrebbe immaginare con quale gioia avrebbe accolto l'annuncio del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. La sorella Maria Teresa, nel breve articolo che segue mette in risalto la mirabile sintonia della spiritualità di suor Chiara con le finalità motivate dal Santo Padre nell`indire il Giubileo evento straordinario di misericordia per il mondo intero, in virtù del mistero della Chiesa: Sacramento universale di Salvezza (Cf. Conc. Vat.II Lg I).

 

L’articolo poi di Gabriella ci parla del deserto vissuto da sr. Chiara per la salvezza di tutte le anime. Infatti Finizio di questo singolare “deserto” coincide con l’anno in cui la Santissima Vergine le chiese di non accontentarsi di chiedere la salvezza di anime, ma di chiederle tutte, e questo martirio ebbe inizio proprio nel 1945 fino alla sua morte, 1994.

 

 

ATTUALITA' DI UN MESSAGGIO

di

Maria Teresa Ranieli

 

Tutti noi abbiamo accolto con ai {gioia l'annuncio di un Anno Santo straordinario dedicato alla Divina Misericordia, fatto da Papa Francesco lo scorso tredici marzo.

Abbiamo interpretato l'annuncio come un segno di speranza, come un invito alla fiducia, come una luce che viene a rischiarare il cammino tenebroso dei nostri giorni.

Abbiamo ripensato ai Salmi che inneggiano alla misericordia, abbiamo ripetuto il Magnificat, abbiamo ricordato il magistero della Chiesa e i numerosi testimoni dell'amore misericordioso di Dio.

 

Dio sceglie sempre i testimoni della sua Misericordia tra i poveri e i semplici, tra i piccoli e questi messaggeri dell'Amore infinito di Dio sono tutti accomunati da un tratto caratteristico: un’umiltà totale che nasce da una fiducia illimitata nella Divina Misericordia. Si tratta di anime mistiche, volutamente chiamate nel tempo in cui è toccato loro di vivere, inserite nel contesto della loro generazione, profeti con il compito di annunciare il mistero della Misericordia e di pregare per la salvezza delle anime.

“Pregare per le anime significa versare il proprio sangue”, diceva Silvano del Monte Athos e i testimoni della Misericordia sono tutte anime che hanno offerto il loro puro patire per la salvezza dei fratelli.

 

Suor Maria Chiara fu una di loro. La sua vita, umile e nascosta, segnata da prove continue e da grazie inaudite, fu caratterizzata da un crescente e fiducioso abbandono all'ineffabile Misericordia Divina. Le toccò di vivere negli anni bui che precedettero, accompagnarono e seguirono la seconda guerra mondiale, negli anni difficili del dopoguerra e della guerra fredda, negli anni della contestazione e dell’industrializzazione. Il suo compito fu quello di implorare la Misericordia del Padre, di testimoniarla con la vita e le parole, soprattutto di offrirla, renderla visibile e tangibile, di lodarla e glorificarla con la preghiera e il sacrificio.

Gesù stesso la scelse “Piccola mia, voglio servirmi di te che sei un nulla, per mostrare all’umanità quanto io, il tuo Gesù, ami le anime anche se povere, piccole, miserabili. Anzi, amo la loro miseria... Voglio far conoscere alle anime fino a che punto il mio cuore le ami e le perdoni... Fa' sapere che un atto di amore, di umiltà cancella una montagna di colpe... Oh se conosceste la tenerezza del mio Cuore”.

Suor Maria Chiara fu quindi non solo messaggera e testimone dell'Amore misericordioso di Dio, ma addirittura icona della stessa Misericordia per la missione sublime che le venne assegnata.

 

Educata in questo mistero direttamente da Gesù e Maria, era convinta che “dobbiamo essere fedeli amministratori e dispensatori dell'amore divino per tutte le miserie umane, per imitare in piccola parte la Misericordia di Dio. Amare, beneficare, compatire, sopportare tutti i fratelli...” Il suo apostolato non si limita, però, alle opere di misericordia ma si esprime in una instancabile preghiera e offerta per la conversione e salvezza di tutte le anime. Ella si “butta” letteralmente nel mare della misericordia divina con i suoi debiti e con quelli dei fratelli peccatori e implora, piange, lotta, insiste, chiede il Paradiso per tutte le anime, per meglio glorificare la Misericordia di Dio. Particolarmente commovente una ripetuta proposta che Suor Chiara fa al Signore: “Gesù, prenditela con me, se vuoi! Con la tua grazia sono pronta a tutto: però salva i peccatori! Essi sono il sospiro del mio cuore ed anche del tuo. Per tuo amore e per i fratelli accetto, se vuoi. di rimanere sulla porta dell'inferno fino alla fine del mondo, per bloccarne l'ingresso e perché tutti siano salvi."

 

Questo desiderio le era stato messo nel cuore direttamente dalla Madre Celeste che le aveva comunicato la sua maternità universale e le aveva fatto capire la preziosità della singola anima agli occhi di Dio. Come Maria, anche suor Chiara si sentiva madre di tutte le anime e arriva a dire a Dio, un giorno: "Se tu sei Padre, io sono Madre e non posso tollerare che i miei figli vadano perduti". Per ottenere questa grazia intercede presso Maria, che lei definisce “l'incarnazione della Divina Misericordia”. E La Vergine un giorno la rassicura: “Piccola mia, non temere, abbi fiducia! Non stancarti di chiedere la salvezza di tutti i peccatori. Questa è la gioia di Gesù ed anche quella del mio cuore di mamma: sono tutti miei carissimi figli. Non stancarti, continua pure a supplicare, ad implorare e ti assicuro che sarai esaudita”.

 

A lei Maria Santissima. Madre di Misericordia, rivelò l'atto di amore perfetto, che può ottenere la salvezza di tutte le anime. In quel “tutte” sono comprese le anime dei ladri, dei corruttori, dei terroristi, dei persecutori, dei peccatori che seminano dolore e morte nei nostri tempi.

Quell'atto di amore è più di una semplice giaculatoria, cela il mistero dell'infinita misericordia di Dio e della grande dignità dell'uomo, che può diventare corredentore, partecipare alla distribuzione della divina misericordia, amministrarla con l'offerta del proprio dolore. Misericordia chiama misericordia. Per il dinamismo dell'amore, il bene si diffonde e l'uomo imita il suo Dio.

 

L' atto d'amore affidato dal cielo all'umile Suora per la sua   divulgazione non è solo una preghiera, è un profetico annuncio per i tempi che stiamo vivendo, è un celeste rimedio contro lo scoraggiamento e la disperazione, è un invito alla fiducia nel Cuore del Padre Celeste, è un preannuncio del trionfo della Divina e Infinita Misericordia.

 

 

LA GRANDE PROVA

Un deserto durato quarant`anni.

 

“Nel Capitolo elettivo del 1943, sentii con sgomento il mio nome su tante schede e con l’angoscia nel cuore dicevo: “Gesù, pietà di me, liberami da ogni carica... Ma quale non fu il mio smarrimento quando, dopo una settimana, nel primo Capitolo per la distribuzione degli uffici, sento dire: “Sr Chiara è stata eletta a pieni voti Maestra delle Novizie." Allora mi lamentai con Gesù dicendo: “Tu, Gesù mi hai tradita, lo sai quello che Ti ho chiesto, Ti ricordi? E Gesù con tanta bontà: "Figlia mia, non temere, resta con Me, fidati di me: Questo ufficio ti sarà causa di tanta sofferenza, incomprensione da parte dei Superiori e grandi umiliazioni, che tu non puoi immaginare, ma Io sarò sempre con te per sostenerti nella prova. Coraggio, figlia mia!"

 

Tale incarico di Maestra delle novizie iniziò bene. Ma molto presto sospetti, chiacchiere, calunnie, accuse ignobili, hanno indotto la Madre Badessa a prendere una drastica decisione: destituire sr M Chiara da questo ufficio, al più presto (nonostante che mancassero solo due mesi al suo termine naturale). “La Madre ha radunato il Capitolo dicendo alla Comunità: -urge levare la Madre Maestra dal Noviziato perché è la rovina delle novizie -

"E’ stato fatto tutto questo in gennaio 1946, se non erro il giorno sette; in marzo avrei finito il triennio. A me, per castigo, nessuno ufficio: sono stata ritenuta indegna di occupare un posto... sempre sorvegliata per paura che le novizie mi venissero a parlare... dovevo affermare per iscritto una cosa contro la verità, per comando dei superiori. Quale tempesta in fondo al mio povero cuore... che momenti di agonia. Il castigo è sospeso sopra di me. Trattato da indemoniata, come Gesù.

Gesù... sola... castigata... abbandonata, esiliata... esclusa da tutti."

gennaio 1946

 

Sulla testa di sr M Chiara sembra concretizzarsi il rito del capro espiatorio, che il Signore comandò a Mosè per il grande giorno dell'espiazione e che troviamo nel libro del Levitico 16,2: Il Signore disse a Mosè: “Parla ad Aronne, tuo fratello: Aronne poserà entrambe le mani sul capo del capro vivo, confesserà su di esso tutte le colpe degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. Così il capro porterà sopra di se tutte le loro colpe in una regione remota e sarà avviato nel deserto. (Lv. 16,2.21-22)

Sull'innocente sr. Chiara vengono riversati gravi peccati dell’umanità; viene ridotta a vivere un deserto spirituale, allontanata dal cuore delle persone care che chiamava padre, madre, sorella.

Ma lei non rallenta la sequela di Gesù. “II cammino dell'anima è il silenzio. Devo andare avanti, nella pace, voglio perdere tutto ed affrontare il deserto del cuore, accettando di essere sola; quali dense tenebre avvolgono l'anima mia" gennaio 1946

 

UN DESERTO DURATO QUARANT'ANNI. Ci appoggiamo alla Parola di Dio per comprendere meglio questo vissuto di M Chiara che abbiamo definito Deserto.

Nella Bibbia ci sono tantissimi richiami al deserto naturale, figura di quello spirituale. Il deserto è il luogo ideale per incontrare Dio; è il luogo in cui Dio conduce il popolo d'Israele, la sua sposa infedele, per parlare al suo cuore, e spasima di riconquistarne l'amore. Ma la sposa è sempre lasciata libera di accogliere o meno l’amore appassionato dello Sposo Divino.

 

Osea 2, 16-25Perciò, ecco, io la attirerò a Me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.

Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acor in porta di speranza.

Là canterò come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d 'Egitto

E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore -

mi chiamerai: “Marito mio", e non mi chiamerai più: "Mio padrone " .... ..

Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza.

ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore e amerò Non-amata".

“Ti farò mia sposa per sempre": all'età di 9 anni, Gesù aveva chiesto la mano alla piccola Maria e subito lei Gli aveva risposto: “Sì, Gesù” senza sapere dove l'avrebbe condotta il suo Innamorato. Da allora la piccola Maria non ha più lasciato la Mano forte e buona del suo divino Sposo, nella buona e nella cattiva sorte, e ripetutamente, nel corso della sua drammatica vita, ha dichiarato il suo immutato amore dicendo: “Non mi sono mai pentita di essermi offerta totalmente all' Amore di Dio!

 

Nonostante la sua fedeltà di sposa, per un disegno misterioso e arcano della Divina provvidenza, Chiara fu attirata e condotta in un deserto tenebroso e solitario, dove visse un grande abbandono. Fin da bambina non le furono risparmiate fatiche, sofferenze e prove dolorosissime, ma l'amore di Dio e la guida materna di Maria erano vigili e presenti. Ora in coincidenza con il suo trentatreesimo compleanno, sembrava che Dio l`avesse abbandonata “in quel deserto inospitale, grande e spaventoso" Dt 1,19.

 

Credo che certe pene intime nessuno può comprenderle se non chi le ha provate. Sono arrivata al colmo della sofferenza! Solo Gesù e Maria sono testimoni di quello che passa attraverso il mio povero cuore. Ma ora comprendo il perché di queste acute sofferenze. E’ lui il buon Gesù che guida l’anima mia. Lui lo sapeva che era necessaria questa prova per l'anima mia. Mi ha spogliata completamente da tutte le scorie umane, mi ha reso indifferente a tutte le cose umane, di questa terra, anche le più sante; nessuna cosa mi attrae più, mi sento spoglia di tutto, non desidero più nulla quaggiù. Solo amare Gesù fino alla follia!

Q6,l67

 

"Misteriosamente mi sembra che Dio mi respinga: ma devo credere contro ogni speranza, devo essere sicura che anche nel Suo silenzio, perfino quando sembra che Dio mi respinga, allora mi ama” Febbraio 1946.

 

“Signore è notte, tutto buio e mi sento sola, senza aiuto né umano ne' divino. Signore, dimmi, sei Tu presente nell’anima mia? Sì, lo so che ci sei. Anche se non Ti vedo e non Ti sento." Marzo 1946

 

Dove attingeva la forza di dire questo sì, di continuare a credere all'amore di Dio, nella notte buia, fredda, senza fine?

Per rispondere alla domanda che ci siamo posti, attingiamo di nuovo alla Sacra Scrittura, in particolare al libro dell'Esodo, del Deuteronomio, della Sapienza e dei Salmi, che raccontano i 40 anni nel deserto del popolo di Dio.

 

1° Punto di contatto tra il popolo di Israele e sr Chiara:

La colonna di fuoco notturna - L'Adorazione eucaristica

Es.13,2l “Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte” ln questo periodo, mai sr Chiara trascurò l’adorazione eucaristica, quell'ostensorio dorato che racchiude l`Ostia purissima; davanti a Gesù Eucarestia, passava ore e ore della notte, nel buio, nel silenzio!

Quell`ostensorio dorato era per lei come quella nube di fuoco che, di notte, illuminava il cammino del popolo Ebreo nel deserto e illuminava anche il suo buio cammino. "Come in una nebbia dorata, non vedo nulla, tutto buio, però mi sento nella luce di Dio che sfolgora anche nelle tenebre più dense”. Febbraio 1946.

Da quella colonna di fuoco Chiara attingeva l’amore di Dio; viveva un’esperienza forte di fedeltà al Signore fedeltà che avanza nel buio, un buio illuminato da una fede voluta, che tenacemente vuole fidarsi del Signore, perché teme di venir meno lungo la via. Qui sta la grandezza di Chiara!

 

(continua)

 

Gabriella

 

 

 

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