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BOLLETTINO N. 14

 

 

Anno 4° – n. 2 - II° Trimest. 2005 – Sped. abb. postale art. 2 com. 20/c Legge 662/96    DCI – PD -Taxe perçue

 

 

Suor Chiara Scarabelli

 

 

U N    M E S S A G G I O

D A   S C O P R I R E

E   U N   V O L T O

D A   C O N T E M P L A R E

 

 

Foglio  di  collegamento  per

gli amici di suor Maria Chiara Scarabelli

 

 

 

LA REDAZIONE

 

            Ci preme comunicare a tutti gli Amici di Suor M. Chiara  che nel sito internet http://www.diweb.it/pd/medagliaconsacrati/ è stato inserito il testo completo del Fuoco dell’Amore. Il libro permette, a quanti fanno uso di questo strumento, di conoscere un pochino di più Suor Maria Chiara Scarabelli e le caratteristiche della sua spiritualità.

 

Motivi di gioia:

            Il Comitato che promuove la diffusione della Medaglia dei consacrati e il suo significato, si rallegra e rendere grazie al Signore perché, in continuità, si aprono vie nuove e riceve testimonianze sorprendenti.

 

            Una pioniera di queste vie nuove continua ad essere la sorella Tina Bonato, la quale, rientrata in Venezuela con il marito ai primi di maggio, ci informa di come procedano le cose. Tanto per avere un’idea, riportiamo uno stralcio di un suo comunicato, via internet, del 28 maggio 2005: …ho grandi notizie, cose incredibili. Sai dove va la nostra suora, Chiara Scarabelli, portata dalla Mamma celeste? In America del nord! La porterà padre Vincent, della comunità Los Samaritanos, santuario del Divino Ñiño. Devo andare a Chiaravalle a recuperare le medaglie scritte in inglese. Sono molto felice, non puoi credere con quanta gioia è stato accolto il messaggio! Ti spiegherò meglio a voce. (…) Domenica 5 giugno, alle ore 8, mi riceverà un gruppo della parrocchia Santo Cristo la Vega. Il padre si chiama Forde Rivas - non so se è corretto il nome, non è scritto bene. Dopo la messa, ci sarà un incontro con la comunità per conoscere il messaggio. Aiuto!!! Dovrò parlare in pubblico: confido nell’aiuto della Mamma celeste…ciao Tina

 

            Una gradita sorpresa è l’e-mail che segue di Padre Vincenzo Mancini, anch’essa giunta  il 28 maggio 2005: Ho avuto il tuo e-mail tramite la signora Tina Bonato, la quale mi ha parlato e consegnato del materiale circa Suor Chiara.

            Ho giá dato una occhiata e mi piace, giacché circa un mese fa é stato qui il Padre Daniel Gagnon, il quale é un gran promotore di tutte le esperienze mistiche che ci sono state e ci sono nella Chiesa e proprio questa settimana, il prossimo giovedí, con un gruppetto del Venezuela andiamo a Cleveland (Ohio, USA), per assistere a una manifestazione della Vergine e di Gesú e lí ci sará  gente da  tutte le parti e sarà un’ottima occasione per far conoscere queste esperienze di Suor Chiara. Faró quello che posso e almeno daró a varie persone il tuo e-mail, affinché si mettano in contatto con te.

            Non so se la signora Tina Bonato abbia materiale in inglese; se non ha nulla, io prepareró un volantino in inglese e lo distribuiró.

            Mi dice la signora Tina che ci puoi spedire del materiale. Me lo puoi mandare con lei stessa, che verrá fra qualche giorno in Italia e tornerà in fretta. Io verrò in Italia a settembre e vedrò di incontrarti. . A me serve materiale in spagnolo e medagliette.

            Non so se desideri che si traduca in spagnolo qualcosa. Qui si puó farlo se lo desideri.

            Io sono nato nel Polesine (Rovigo) e da 50 anni sono in Venezuela. Da 32 anni sono diocesano e attualmente sono a Caracas, da 17 anni. Ho fondato una comunità carismatica LOS SAMARITANOS e ci puoi vedere nella pagina Web: www.carismatica.org.

            Spero di essere utile al messaggio della Madonna, giacché mi sento molto identificato con Suor Chiara: l'ultimo…

             Che il Signore e la Vergine ci benedicano e aiutino. Ciao.

            Padre V.  Mancini.

 

            Una testimonianza più vicina, di cui riportiamo soltanto una parte, ci è offerta da Giuliana Brugnoli, di Sestri Levante. Giuliana, dopo aver letto e riletto la storia della Medaglia dei consacrati, scrive:

            Nella rilettura dei messaggi vi ritrovo, in particolare, apparizioni già approvate dalla Chiesa ed anche la vita vissuta e gli insegnamenti a noi lasciati dal santo Padre Giovanni Paolo II.

            Dalla prima apparizione di Maria a Bonneux, Belgio, a Mariette Beco, alle apparizioni di suor Maria Chiara, mi colpisce il particolare: Maria benedice, stende le mani sulla testa, raccomanda di pregare molto per vincere in amore. Assicura la sua protezione e la sua intercessione presso suo Figlio. L’amore rimane la constante preoccupazione di Maria; quell’amore, però, non solo dolce, ma tenero come un germoglio che sta per sbocciare nelle nostre mani tese. Nel vissuto di suor M. Chiara rivedo ciò che ha concretamente chiesto la Madonna, la consegna e l’apertura di un cuore così assetato di amore fino a bruciarsi per Gesù e per la salvezza delle anime: In te mi affido e mi abbandono, Gesù-Maria vi amo, salvate tutte le anime.

            A sigillo, poi, delle sue ansiose esortazioni, la Madonna ci lascia il dono tangibile del suo amore: la Medaglia dei Consacrati. Dal mio punto di vista questa non è un doppione della Medaglia miracolosa, ma un segno di completamento donato, in particolare, a coloro che desiderano seguire e abbandonarsi completamente al suo Cuore di Madre. In questa fiducia e sotto la sua guida amorevole saremo graziati di quella purificazione necessaria per essere accetti a nostro Signore.

            Preghiera e cuore aperto per associarci a Dio, in pace con tutti, uniti dall’amore con tutti, per offrire tutto a Dio, anche la sofferenza come mezzo di salvezza…

            La testimonianza del Santo Padre Giovanni Paolo II è l’espressione più profonda che Dio è presenza viva da mostrare. La sua testimonianza nel Totus tuus e nella considerazione da lui fatta: Gesù è forse sceso dalla croce?, si allinea in concreto al vissuto di suor M. Chiara. Queste due figure esemplari ci dicono che il mistero della redenzione del mondo è radicato in modo sorprendente nella sofferenza.

            Entrambe la figure hanno voluto rinnovare vigorosamente l’affidamento delle loro vite e della loro missione nelle mani accoglienti della Madonna. Giovanni Paolo II ci ha riproposto il Vangelo della sofferenza e la predicazione con la sofferenza stessa: un uomo che non si è mai vergognato di fare mostra della sua sofferenza, ma, al contrario ne ha fatto un segno di forza e di esempio per tutti fratelli a lui affidati. Suor M. Chiara ci parla con i suoi silenzi profondi, con il suo nascondimento, con il suo niente, ma con la grandezza di una dedizione totale per la salvezza di tutte le anime.

 

 

ATTO DI ABBANDONO

 

            Cuore dolcissimo di Gesù, unico mio dolce asilo e riposo, io, la Tua povera e piccola vittima del Tuo amore, per aderire alla Tua incessante richiesta, col permesso del Tuo Ministro, per le mani di Maria, mia dolce mamma, compio l'atto di abbandono supremo nel Tuo Cuore Divino. È l'abbandono assoluto, completo di tutta la mia esistenza al Tuo amore misericordioso, il passato, il presente, il futuro, buttando nella fornace ardente del Tuo cuore tutti i miei peccati, le mie infedeltà, le mie ingratitudini al Tuo amore, i miei desideri più santi, che Tu ben conosci, di continuare l'opera della Tua redenzione, soffrendo col Tuo corpo mistico, la Chiesa, per tanti traviati, lontani, distaccati dal Tuo Vicario, che soffre e geme, ma, soprattutto, per quelli che Ti oltraggiano dopo essere stati i Tuoi prediletti, mediante la santa vocazione sacerdotale religiosa. Per questi sarò la Vittima, Ostia nelle Tue mani di Sacerdote eterno che Tu immolerai nelle mani del Tuo Celeste Padre, quando, dove, come e nel modo che Tu vorrai. Non avrò più alcun desiderio se non di  abbandonarmi al Tuo beneplacito, compreso quello del martirio dell'amore. Sì, o Gesù, fa' di me tutto quello che vuoi: d'ora in poi non voglio più nulla, solo amarti. Trattami come vuoi, in tutto troverò la mia gioia, ovunque e sempre Ti benedirò, nei dolori, nelle incomprensioni, nelle sofferenze fisiche e morali, nelle ore di luce, ma anche in quelle ore oscure di dense tenebre, quando il cielo sarà di bronzo e l'uragano farà terrorizzare la mia povera umanità. Ti benedirò quando parlerai al mio cuore, sentirò la  Tua presenza nel mio cuore, abbandonandomi alla Tua opera purificatrice, Ti benedirò ancora, sia pure con la voce quasi spenta e col cuore straziato, nella lotta col nemico. Ti abbandono tutti i momenti della mia esistenza: se questa sarà prossima al suo finire, Ti benedirò e sii benedetto. Se vuoi, prolunga pure questo mio esilio, per poter amarti di più soffrendo. Sempre e ovunque Ti benedirò, tanto sul Tabor come su Calvario, perché tutto è dono del Tuo amore. Io devo scomparire e Tu devi regnare nell'anima mia: la Tua grazia mi sorregga sempre nell'amore, fino a poter morire di puro amore.....

            Come promessa Genepreto  1928

            come voto perpetuo, festa del Sacro Cuore  1940 (Quaderno 22, pp 1-3)

 

***

 

            Il tema dell’abbandono è il cuore di tutta la spiritualità di Suor M. Chiara Scarabelli. Nella vita spirituale, l’abbandono si può intendere come la sostituzione della volontà divina alla volontà umana nel determinare i motivi ed i fini del proprio agire. Suor M. Chiara, nei suoi Scritti, spesso dice di temere la sua volontà più di ogni altra cosa, a motivo della sua fragilità. Per questo incontriamo spesso espressioni come: fa’ che non metta mai ostacolo all'opera Tua, ma che possa lasciarmi plasmare a tuo piacimento; taglia, tronca, brucia senza pietà se trovi qualche cosa in me che non sia secondo il tuo amore, voglio lasciarmi plasmare, scorticare dal tuo amore.(Q n.1, p.144)

            L’abbandono, nella fede, alla volontà di Dio può essere considerato l’espressione più alta dell’amore. Suor M. Chiara che volle essere amore, solamente amore, tutto amore, e condensò il senso di tutta la sua esistenza nell’invocazione fa’ che sia l’ultima in tutto, ma prima nell’amore, non poteva non consegnarsi incondizionatamente in Colui che ha scoperto come Amore, sempre amore, tutto amore.

            L’atto di abbandono, scritto da suor M. Chiara fin dal1’età di 16 anni, al quale poi - con il permesso del suo confessore - si è vincolata come voto, quando ne aveva 38, soltanto a leggerlo, fa venire i brividi. Viene spontaneo di chiedersi se davvero  sia stata cosciente di ciò che scriveva, o se l’abbandono sia stato espresso in un momento di esaltante fervore mistico, ma che poi, nei 53 anni che le rimasero da vivere (il suo pellegrinaggio terreno, infatti, ebbe termine il 29, 1, ‘94), tale fervore si sia intiepidito e tutto l’eroismo sia rimasto solo nella carta scritta. In verità, questo voto di abbandono, da lei riscritto più volte e in coincidenza con i momenti più tenebrosi della sua esistenza, non legittima il sospetto che il corso degli anni abbia finito per logorarne l’eroicità. Negli ultimi mesi della sua vita, ha riscritto in un quadernetto tutte sue offerte spirituali, fatte nel corso degli anni, compreso tale atto di Abbandono. Nel 1950 la Vergine, apparendole, le chiese: Sei pronta figlia mia, sei pronta? Quando  suor Chiara comprese che si trattava di affrontare una grossa prova, rispose: quello che ho donato non lo riprenderò mai più. La fedeltà alle sue promesse è una perla che brilla luminosa in tutta la vita di Suor M. Chiara. Ricordo che, dopo la rottura del femore, avvenuta nel dicembre del 1993, la Madonna le disse che l’attendeva un’altra grande prova. Le balenò nella mente che si profilasse per lei la possibilità di rimanere inchiodata in una carrozzella, bisognosa di assistenza come lo era una sua consorella. Ebbe un attimo di paura, ma subito reagì, allontanando tale pensiero, dicendo a se stessa: anche in carrozzella, potrò essere di aiuto alle mie sorelle con l’arma della preghiera e della sofferenza.

            Nel prossimo numero vedremo come Dio ha voluto che la nostra clarissa vivesse il suo voto di abbandono, facendola avanzare per tutte quelle vie tenebrose a cui il suo atto di offerta fa riferimento.

f. Alessandro Domenicale ofm

 

 

TESTIMONIANZE

 

            La Signora Gina Arbore, di cui abbiamo pubblicato già una testimonianza, così ci scrive:

            Suor M. Chiara, da oltre un anno, sta lavorando con energia e, piano piano, mi sta facendo recuperare le energie spirituali che mi consentono di superare le tensioni e i turbamenti che mi accompagnano. Suor M. Chiara non si arrende, conosce bene la natura umana, soprattutto quando è toccata dal dolore e dalla prova.

            Il suo intervento si è fatto concretamente sentire in questo mio nuovo adattamento di vita. Suor M. Chiara si è messa al centro della mia nuova esistenza e, di volta in volta, smuove dure zolle che tenderebbero ad indurirsi nella ribellione del dolore e nella pericolosità del dubbio. È venuta a visitarmi a 750 Km di distanza da Padova e, nella angoscia, mi ha fatto ricordare il bene che avevo ricevuto in altre occasioni. Mi ha rincuorata con le promesse del Signore: Non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio che ti fortifica e ti soccorre( Is 41, 10), e ancora: Non temere, io ti aiuterò ( Is 41, 13). La mia angoscia, piano piano, si è acquietata. Così il Signore, che avevo cercato, è venuto in mio favore, grazie all’opera intermediatrice di suor Maria Chiara. Mi sforzo, ogni giorno di più, di affidarmi e abbandonarmi alla sua protezione, cerco di scollarmi con la mente dal mio precedente vissuto, che mi rende triste per il vuoto in cui ora mi trovo. Rimango, invece, tenacemente legata al sentimento profondo di un grande, sincero amore, per tantissimi anni, con il mio incomparabile Giuseppe.

            Mi sforzo di capire la volontà di Dio e mi viene pure spontanea l’invocazione di suor M. Chiara: Mio Dio, dove sei?

            Sebbene mi riesca difficile scriverlo, Dio non ci dà cose che ci fanno male. Forse, però, riflettendo, tutti possiamo tentare di dare una risposta al dolore. Ho capito che è proprio questa la lezione da imparare: la nostra vita non è nostra, non ci appartiene, è Lui che ha il diritto di determinare l’inizio e la fine! E così i perché, tanto assillanti, iniziano a retrocedere e si fanno avanti, invece, quei doni preziosi di cui siamo ricolmati tutti noi, figli di Dio, nessuno escluso, ma che, per distrazione o per diverse scelte, non consideriamo, o meglio,  utilizziamo male o poco e rimangono così nascosti.

            Quante meraviglie nei nascondigli! La porta secondaria nasconde tesori e ti fortifica come la pietra d’angolo, ti toglie il fango dagli occhi. Personalmente per me ha avuto inizio un nuovo percorso che, pur se difficile, non mi vede mai sola e mi parla sempre con la voce dell’amore. Questo è una vera opera di bonifica!

            Mi piace qui ricordare l’efficacia della presenza di questa umile clarissa nell’edificante testimonianza rilasciata a Genepreto, sabato 2 aprile c. a., da Don Raffaele Barilati. Durante la S. Messa, egli ha dichiarato espressamente che la fedeltà al suo sacerdozio la deve a suor M. Chiara.

            Questa testimonianza, unita a tante altre, che si vanno raccogliendo da più parti, sta dando vita a dei focolai d’amore in tutte le direzioni, là dove la solitudine e la tristezza vorrebbero fare radici.

            Assistiamo anche ad una spontanea e ripetuta richiesta della medaglia dei consacrati anche da posti lontani.

            Suor M. Chiara con il suo fuoco d’amore, parla da vicino e dal lontano, tocca sorprendentemente persone sconosciute e da queste viene subito amata. Potremmo soffermarci su questo fenomeno e considerarlo anche un segno di purificazione da quelle scorie umane che Suor Maria Chiara costantemente pregava fossero tagliate, troncate e bruciate.

            Grazie, Suor M. Chiara, perché hai voluto incontrarmi e stai camminando con me e con il mio adoratissimo Giuseppe, da quindici mesi. Noi tre ora abbiamo formato una nostra piccola famiglia: non ci vediamo, non ci tocchiamo, ma siamo uniti dal silenzio e dall’amore. Questo mi basta per trovare quella serenità e quel sorriso che Giuseppe mi regalava ogni giorno, senza mai stancarsi.

Gina A.

 

 

 

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